La città di Catanzaro sta ultimando i preparativi per festeggiare l’inaugurazione della quarta V. Dopo Vento, Velluto e Vitaliano tocca al Ventennio giallorosso entrare a pieno titolo nell’elenco delle cose che sui tre colli hanno fatto storia.
Venti lunghissimi anni, tanti ne sono trascorsi da quando l’emigrante ha lasciato la città. Altrettanti da quando la città ha iniziato il suo lento declino. E con la città lo sport. Vent’anni di errori e nefandezze che hanno relegato il capoluogo di regione all’ultimo posto. Fanalino di coda in tutto. Possibile, proprio tutto? Non c’è na cosa cchi funziona?. Trovatela! Chi sta fhuori non può capire… voi fhorestieri tornati na simana a natale e na simana a ferragosto, chinda voliti sapira?
Allora bisognerà mettersi d’accordo, la colpa è sicuramente dei giornalisti filo comunisti catto pidduisti deviati che ogni dieci notizie negative ne pubblicano mezza positiva. Sono trascorsi appena venti giorni dall’inizio dell’anno e le notizie sulla città di Catanzaro sono sempre le stesse. Degrado, disservizi, dissesti, droga, delitti e dinari chi si perdanu, Vah che forse era la città della D e non ce ne siamo accorti? Troppo facile parlare di “D” con il Catanzaro calcio ultimo in lega pro. Parliamo piuttosto di Diritti e Doveri. Abbiamo tutti il diritto di vivere una vita dignitosa, in una città decorosa che offra una serie di servizi almeno decenti. Ma abbiamo tutti il dovere, cittadini e amministratori, di partecipare diligentemente alla vita cittadina perchè è nel nostro interesse che le cose funzionino.
Invece a Catanzaro spesso il leit motiv sembra essere orientato nella declinazione del verbo che pian piano sta fregando tutti: eu minda futtu, tu tinda futti e iddru sinda futta. E poi chi paga? Vabbeh quante storie… nu finanziamento si trova. E se proprio non arriva il finanziamento si può sempre pensare a una compartecipata del comune.
Prendiamo l’esempio del Politema. Nel 2009 il bilancio d’esercizio è stato chiuso con un passivo di 1 milione e 300 mila euro, stessa cifra per l’Amc. Poco più di 350 mila euro invece è la perdita del Consorzio per lo sviluppo industriale, ma anche le altre partecipate non se la passano bene, vedi il Centro tipologico nazionale o Catanzaro 2000 o anche Ambiente & Servizi. Non ci sono dati riguardanti il Parco commerciale il corso (a cosa serva pochi lo sanno), mentre invece almeno un segnale positivo c’è ed è quello che proviene dalla Sacal società che gestisce lo scalo di Lamezia Terme. E ci credo! Gli emigranti pigghianu l’apparecchiu ma sinda vannu cchiu in fretta possibile.
Qualcuno dirà che questa è demagogia spicciola oppure il solito populismo da quattro soldi, in fondo sono stati spesi soldi pubblici anche per la squadra di calcio. E si u sapìa ca chira tavulata ni custava stu purgatorio era megghiu ma si pigghiavano chiri sordi e ma si facìa na bella riffa. Oh, per carità, scusate se pronunciando la parola “riffa” vi è venuto in mente un noto personaggio del primo fallimento. Sempre caro mi fu quest’ermo colle. E adesso cosa c’entra la letteratura? Uff n’davimu poeti a Catanzharu, l’ultimo ni ficia shalara. In effetti noi di fhuori quando vogliamo andarci giù pesante con le critiche non abbiamo peli sulla lingua. E non parliamo di soldi perchè al meridione si spreca ogni giorno un fiume di denaro. Una toppa qua, una toppa là e tutto sembra funzionare, poi il tubo si rompe e tocca spendere il doppio. Cosa c’entrano i tubi? Scusi signor Sindaco, lei la sera del 24 dicembre dov’era? Prima di mettersi a tavola ha provato a farsi una doccia? A casa mia non c’era acqua.
Molti residenti del centro storico si sono mangiati il panettone con lo shampoo fra i capelli. Il giorno dopo sembrava che in città fosse arrivato un esercito di fans di Caparezza. Visto che a lido ce l’hanno con i “cittadini” anche sul lungomare si sono inventati una finta perdita della rete idrica. Ovviamente la società interpellata ha declinato qualsiasi responsabilità. Siamo nel 2011 e in città abbiamo ancora problemi di acqua. E meno male che in Sila non ci sono i cammelli altrimenti ci toccava andare con le taniche al fiume.
D’altronde quello della siccità è un problema ben noto, lo Zio di Johnny Stecchino l’aveva detto chiaramente. I problemi sono 3: il traffico, la siccità e il vulcano. Sui primi due non abbiamo nulla da invidiare al capoluogo siciliano, mentre per il terzo… beh diciamolo, noi abbiamo un vulcanico assessore. Eppure noi catanzaresi siamo tolleranti, quello dell’acqua se vogliamo è il problema minore. Centinaia di emigranti la sera di Natale hanno indossato una vecchia casacca giallorossa per solidarietà con gli undici leoni che grazie a Tribuna Gianna ogni domenica ci regalano gioie ed emozioni. E’ notizia dell’ultima ora che il fallimento è ormai un dato di fatto. Immorale certo, ma se pensiamo che è il secondo in pochi anni da immorale diventa immondo. Forse erano altri i rubinetti da chiudere e non ci sarebbe stato bisogno dei vigili del fuoco per spegnere l’incendio. A proposito dei vigili, ma ci l’accattamu n’automezzo moderno o jamu avanti cu a revisione ogni du anni?
Eppure questo nuovo anno porta almeno una notizia positiva: Villa Margherita ha cambiato look. “Questo è un luogo dell’anima … era il 1881 quando fu inaugurata la villa in occasione della visita di re Umberto I”. Parole sue signor Sindaco, però forse a molti è sfuggito che dal 1881 ad oggi sono passati 130 anni, mentre proprio quest’anno si festeggiano i 150 anni dell’Unità. Quindi sono vent’anni esatti di ritardo. Glielo dicevo io che bisognava coniare un’altra parola con la lettera “V”.
Poco male, la domenica abbandoneremo qualsiasi attività per radunarci tutti in quel “luogo dell’anima”. Mentre Vitaliano joca ccu i paperelli, Ambrogio avvia una nuova impresa. Vent’anni appunto… è dal 1991 che viviamo di stenti in quarta serie e di acqua sotto il viadotto (non u chiamu Ponte sinnò Scopelliti su porta a Riggio) ne è passata pure troppa.
Venti lunghissimi anni, tanti ne sono trascorsi da quando l’emigrante ha lasciato la città. Altrettanti da quando la città ha iniziato il suo lento declino. E con la città lo sport. Vent’anni di errori e nefandezze che hanno relegato il capoluogo di regione all’ultimo posto. Fanalino di coda in tutto. Possibile, proprio tutto? Non c’è na cosa cchi funziona?. Trovatela! Chi sta fhuori non può capire… voi fhorestieri tornati na simana a natale e na simana a ferragosto, chinda voliti sapira?
Allora bisognerà mettersi d’accordo, la colpa è sicuramente dei giornalisti filo comunisti catto pidduisti deviati che ogni dieci notizie negative ne pubblicano mezza positiva. Sono trascorsi appena venti giorni dall’inizio dell’anno e le notizie sulla città di Catanzaro sono sempre le stesse. Degrado, disservizi, dissesti, droga, delitti e dinari chi si perdanu, Vah che forse era la città della D e non ce ne siamo accorti? Troppo facile parlare di “D” con il Catanzaro calcio ultimo in lega pro. Parliamo piuttosto di Diritti e Doveri. Abbiamo tutti il diritto di vivere una vita dignitosa, in una città decorosa che offra una serie di servizi almeno decenti. Ma abbiamo tutti il dovere, cittadini e amministratori, di partecipare diligentemente alla vita cittadina perchè è nel nostro interesse che le cose funzionino.
Invece a Catanzaro spesso il leit motiv sembra essere orientato nella declinazione del verbo che pian piano sta fregando tutti: eu minda futtu, tu tinda futti e iddru sinda futta. E poi chi paga? Vabbeh quante storie… nu finanziamento si trova. E se proprio non arriva il finanziamento si può sempre pensare a una compartecipata del comune.
Prendiamo l’esempio del Politema. Nel 2009 il bilancio d’esercizio è stato chiuso con un passivo di 1 milione e 300 mila euro, stessa cifra per l’Amc. Poco più di 350 mila euro invece è la perdita del Consorzio per lo sviluppo industriale, ma anche le altre partecipate non se la passano bene, vedi il Centro tipologico nazionale o Catanzaro 2000 o anche Ambiente & Servizi. Non ci sono dati riguardanti il Parco commerciale il corso (a cosa serva pochi lo sanno), mentre invece almeno un segnale positivo c’è ed è quello che proviene dalla Sacal società che gestisce lo scalo di Lamezia Terme. E ci credo! Gli emigranti pigghianu l’apparecchiu ma sinda vannu cchiu in fretta possibile.
Qualcuno dirà che questa è demagogia spicciola oppure il solito populismo da quattro soldi, in fondo sono stati spesi soldi pubblici anche per la squadra di calcio. E si u sapìa ca chira tavulata ni custava stu purgatorio era megghiu ma si pigghiavano chiri sordi e ma si facìa na bella riffa. Oh, per carità, scusate se pronunciando la parola “riffa” vi è venuto in mente un noto personaggio del primo fallimento. Sempre caro mi fu quest’ermo colle. E adesso cosa c’entra la letteratura? Uff n’davimu poeti a Catanzharu, l’ultimo ni ficia shalara. In effetti noi di fhuori quando vogliamo andarci giù pesante con le critiche non abbiamo peli sulla lingua. E non parliamo di soldi perchè al meridione si spreca ogni giorno un fiume di denaro. Una toppa qua, una toppa là e tutto sembra funzionare, poi il tubo si rompe e tocca spendere il doppio. Cosa c’entrano i tubi? Scusi signor Sindaco, lei la sera del 24 dicembre dov’era? Prima di mettersi a tavola ha provato a farsi una doccia? A casa mia non c’era acqua.
Molti residenti del centro storico si sono mangiati il panettone con lo shampoo fra i capelli. Il giorno dopo sembrava che in città fosse arrivato un esercito di fans di Caparezza. Visto che a lido ce l’hanno con i “cittadini” anche sul lungomare si sono inventati una finta perdita della rete idrica. Ovviamente la società interpellata ha declinato qualsiasi responsabilità. Siamo nel 2011 e in città abbiamo ancora problemi di acqua. E meno male che in Sila non ci sono i cammelli altrimenti ci toccava andare con le taniche al fiume.
D’altronde quello della siccità è un problema ben noto, lo Zio di Johnny Stecchino l’aveva detto chiaramente. I problemi sono 3: il traffico, la siccità e il vulcano. Sui primi due non abbiamo nulla da invidiare al capoluogo siciliano, mentre per il terzo… beh diciamolo, noi abbiamo un vulcanico assessore. Eppure noi catanzaresi siamo tolleranti, quello dell’acqua se vogliamo è il problema minore. Centinaia di emigranti la sera di Natale hanno indossato una vecchia casacca giallorossa per solidarietà con gli undici leoni che grazie a Tribuna Gianna ogni domenica ci regalano gioie ed emozioni. E’ notizia dell’ultima ora che il fallimento è ormai un dato di fatto. Immorale certo, ma se pensiamo che è il secondo in pochi anni da immorale diventa immondo. Forse erano altri i rubinetti da chiudere e non ci sarebbe stato bisogno dei vigili del fuoco per spegnere l’incendio. A proposito dei vigili, ma ci l’accattamu n’automezzo moderno o jamu avanti cu a revisione ogni du anni?
Eppure questo nuovo anno porta almeno una notizia positiva: Villa Margherita ha cambiato look. “Questo è un luogo dell’anima … era il 1881 quando fu inaugurata la villa in occasione della visita di re Umberto I”. Parole sue signor Sindaco, però forse a molti è sfuggito che dal 1881 ad oggi sono passati 130 anni, mentre proprio quest’anno si festeggiano i 150 anni dell’Unità. Quindi sono vent’anni esatti di ritardo. Glielo dicevo io che bisognava coniare un’altra parola con la lettera “V”.
Poco male, la domenica abbandoneremo qualsiasi attività per radunarci tutti in quel “luogo dell’anima”. Mentre Vitaliano joca ccu i paperelli, Ambrogio avvia una nuova impresa. Vent’anni appunto… è dal 1991 che viviamo di stenti in quarta serie e di acqua sotto il viadotto (non u chiamu Ponte sinnò Scopelliti su porta a Riggio) ne è passata pure troppa.
Davide Greco