Al Politeama “Musicanti. Sonata a Cosimina”

In scena giovedì 13 e venerdì 14 gennaio

In rilievo solo una strada. È una scelta scenografica essenziale ed efficace – quella di Alessandro Chiti – per una pièce come “Musicanti. Sonata a Cosimina” interamente affidata alle parole e alla musica.

“Musicanti” è uno spettacolo visionario, che narra una storia immaginaria nata dallo spunto della canzone “Il terzo fuochista” (scritta da Massimo Venturiello per Tosca e da lei presentata al Festival di Sanremo due anni fa). Andrà in scena giovedì 13 e venerdì 14 gennaio al Politeama di Catanzaro.

Protagonisti della pièce sono proprio Tosca e Massimo Venturiello; di nuovo insieme sul

palcoscenico – come nella vita privata – dopo il successo avuto al Politerama nella scorsa stagione con lo spettacolo “La strada” (dove interpretavano i celebri personaggi felliniani Gelsomina e Zampanò).

Tosca e Venturiello sono due narratori, due cantastorie, due musicanti.
Raccontano e cantano la storia di Cosimina, una donna che ha sempre vissuto in campagna un’ esistenza semplice, pura, genuina, fatta di piccole cose, di feste popolari… Una vita scandita dal passaggio di bande musicali e illuminata dai colori orientali dei fuochi d’ artificio. La bellezza della rappresentazione sta nella sua forza evocatrice.
Ci si immagina Cosimina, quella “bambina con le sue scarpine blu”, crescere, diventare adulta e invecchiare nella speranza che il suo unico amore torni. Sembra vederla ricamare giorno dopo giorno il suo vestito da sposa per un matrimonio che non avverrà mai.

Si respira l’ aria di campagna, si intravede “la gente che profuma di sudore e dignità”, si attraversano paesi diversi, si ricordano culture straniere riportando canzoni tradizionali (non solo italiane, ma anche yiddish, greche, macedoni, spagnole, portoghesi, rumene). Eccellente l’ apporto sul palco dato dalla banda di sette musicisti che suonano dal vivo (la direzione è affidata a Ruggiero Mascellino).

Un concerto-spettacolo che è un omaggio alle tradizioni popolari, nostrane e dell’area del Mediterraneo. Un bisogno di memoria, di recupero del nostro passato, delle “radici”.

Da sottolineare le grandi performance vocali di Tosca ma anche di Venturiello (in rilievo le versioni di “O sole mio” in napoletano e “Granada” in spagnolo). Particolarmente apprezzati dal pubblico che li acclama nel finale con una calorosa standing ovation.

Autore

Salvatore Ferragina

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