Catanzaro Night News

Al Teatro Politeama il musical ‘Napoletango’

“Il tango tracimerà nella platea e costringerà il pubblico a ballare facendo coppia con gli attori dello spettacolo, che nel frattempo, finito lo spettacolo saranno scesi tra il pubblico. Chi è l’ attore, chi lo spettatore?”
Basterebbe questa affermazione del regista Giancarlo Sepe a descrivere il contagioso entusiasmo che ha suscitato tra gli spettatori della Capitale lo spettacolo “Napoletango”, musical latino-napoletano che sarà in scena al Politeama di Catanzaro sabato 11 e domenica 12 dicembre.

Dopo l’atteso debutto nell’ambito del Napoli Teatro Festival Italia, principale festival italiano dedicato al teatro di prosa, e le straordinarie repliche all’Eliseo di Roma, Napoletango approderà sulle scene del teatro calabrese.

A Roma si sono avute scene di autentico entusiasmo ed il pubblico ha continuato a ballare anche per strada.

Sul palcoscenico  del Politeama saliranno 19 attori-ballerini: Stefano Capitani, Susy Del Giudice, Sergio Di Paola, Cristina Donadio, Barbara Folchitto, Antonio Gargiulo, Elena Gigliotti, Cristina Messere, Francesco Moraca, Pablo Moyano, Raffaele Musella, Matteo Nicoletta,  David Paryla, Giorgio Pinto, Caterina Pontrandolfo, Dora Romano,  Marcela Szurkalo, Nella Tirante, Luca Trezza.

Napoletango prosegue quel percorso teatrale intrapreso dal regista Giancarlo Sepe ormai da molti anni: fondere insieme l’immagine e la musica, trasportandole in quel grande contenitore che è il teatro. Napoletango è la storia di una famiglia. La chiassosa, circense e molto numerosa famiglia Incoronato, conosciuta a Napoli per la sua speciale arte e passione per il tango. La famiglia, fornita di nessuna cultura e di nessuna bellezza, ha fatto di sè un numero da circo; essa si avvicenda nelle locande di terz’ordine per raccontarsi attraverso esibizioni canore coreografate in maniera approssimativa, sgraziata, ma sanguigna. Saranno però finalmente ingaggiati per un vero spettacolo, in un vero teatro. Il pubblico solamente saprà come andrà a finire.  

Giancarlo Sepe inizia giovanissimo la sua attività teatrale formando una sua compagnia ed allestendo testi comici del teatro russo e di narrativa contemporanea italiana e straniera. Sono moltissimi gli allestimenti di autori italiani e stranieri che ha curato nel corso della sua carriera registica, tra i più importanti: Williams, Brecht, Sartre, Vitrac, Gogol, Fonvizin, Jarry, Weiss, Pirandello, Fabbri, Cechov, Ibsen, Arrabal, E. De Filippo, Lorca, Strindberg, Rosso di San Secondo, Euripide. Fonda il Teatro La Comunità nel 1972 e dopo 10 anni di lavoro di ricerca e di laboratori teatrali raggiunge il successo con la Triade: “In Albis”, “Zio Vania”, “AccademiaAckermann”.
Determinanti sono gli incontri con Stefano Marcucci, Arturo Annecchino, Romolo Valli, Lilla Brignone, Uberto Bertacca, alla fine degli anni ’70. Nelle stagioni teatrali successive amplia i suoi progetti, confrontandosi con altri artisti della scena”ufficiale” quali Mariangela Melato da cui scaturiscono :”Vestire gli Ignudi”,”Medea”, “Anna dei miracoli”, e con Aroldo Tieri e Giuliana Lojodice con i quali allestisce :”Marionette che passione”, “Le bugie con le gambe lunghe” e “Care conoscenze e cattive memorie”.
Dal 1985 e per tre stagioni consecutive progetta e realizza tre spettacoli in cui definisce il suo linguaggio teatrale ed il rapporto fra testo non drammaturgico e narrazione scenica.
Si avvale a tale scopo di S. Fitzgerald, D’Annunzio, e l’opera omnia di Beckett. Nel 1992 realizza “Pazza”, con Ottavia Piccolo e “Edipo Re” al teatro greco di Siracusa, con Giancarlo Sbragia ; nel 1993 “La storia di Zazà”, con Milva; nel 1994 “Macbeth”, con Franco Branciaroli; nel 1996 “Il re muore”, con Paolo Ferrari.
Nel 1997 debutta al Festival “La Versiliana” con “E ballando.ballando” che girerà per più di quattro anni. Nel 1998 Sepe realizza “Puccini”, lavoro dedicato alle Opere e ai Personaggi del Grande Musicista e “Lezioni di canto”, con Paolo Ferrari ; nel 1999 con Aroldo Tieri e Giuliana Lojodice “L’amante inglese” di Marguerite Duras. Sempre nel 1999 mette in scena “Madame Bovary” con Monica Guerritore, spettacolo di grande successo, ed allestisce “Marathon – la città della musica”, in prima al Festival “La Versiliana” e poi in tournee’ a Roma, Firenze e Napoli.
Nel 2001 allestisce nel suo spazio del Teatro La Comunità, lo spettacolo “Cine H” approfondendo ancor di più la sua ricerca di un linguaggio teatrale che preveda una forte interazione tra parola e gesto, questo percorso è alla base anche del nuovo spettacolo con Monica Guerritore che debutta sempre nel 2001 “Carmen”, secondo capitolo di una ideale trilogia al femminile che si concluderà nel 2003 con “La signora dalle camelie”.
Nel frattempo la sperimentazione dà vita, sempre nel 2001, ad un nuovo spettacolo al Teatro la Comunità: “Favole di Oscar Wilde”, lavoro di grande g successo che proroga per tre stagioni consecutive arrivando a toccare le 350 repliche. Tra gli spettacoli che Sepe ama ricordare: “Vienna”, “Atto senza parole”, “Iliade”, “Casa di bambola”, tutti presenti in festival di importanza internazionale quali il Festival di Nancy, il Festival di New York, La Versiliana Festival ed il Festival dei Due Mondi di Spoleto. Nella stagione 2007-2008 dirige Andrea Giordana in Otello di William Shakespeare.

 

 

 

Autore

Salvatore Ferragina

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