Sono sette e non otto i ciclisti, tutti appartenenti a un gruppo di amatori, morti a Lamezia Terme travolti da un’auto. Il gravissimo incidente è avvenuto in località Marinella a Sant’Eufemia.
E’ un immigrato regolare – Chafik Elketani, 21 anni – il marocchino, che era alla guida dell’automobile che stamattina ha travolto ed ucciso a Lamezia Terme sette ciclisti. Elketani, che e’ residente a Gizzeria (Catanzaro), dopo essere stato arrestato con l’accusa di omicidio colposo plurimo e dopo avere ricevuto le prime cure nell’ospedale di Lamezia Terme, e’ stato trasferito nel centro clinico del carcere di Catanzaro.
L’uomo alla guida, che aveva anche una bambino a bordo, è stato fermato: secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa sarebbe risultato guidare sotto l’effetto di sostanze stupefecenti e a cui sarebbe stata ritirata la patente sette mesi orsono per un sorpasso azzardato.
La dinamica è confermata quella delle prime ore: secondo una prima ricostruzione, l’auto viaggiava in direzione Gizzeria sulla strada statale 18 e potrebbe aver invaso l’altra corsia al chilometro 372 dove, dalla direzione opposta, arrivavano in fila i ciclisti del gruppo amatoriale “Atlas” di Lamezia Terme. L’impatto è stato violentissimo.
Questi i nomi delle vittime resi noti nel corso del pomeriggio: Vinicio Puppi, Fortunato Bernardi, Pasqualino De Luca, Domenico Palazzo, Rosario Perri, Giovanni Cannizzaro e Franco Strangis
Fortunato Bernardi era il padre di Alessandro Bernardi, centrocampista del Cosenza e zio di Felice Natalino, il diciottenne calciatore dell’Inter.
Tutte e sette sono di Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro. Tre di loro erano avvocati e svolgevano la loro professione nel foro di Lamezia Terme. Le condizioni dei tre superstiti, Domenico Strangis, Fabio Davoli e Gennaro Perri, ricoverati uno all’ospedale di Catanzaro e gli altri due all’ospedale di Cosenza, sono molto gravi e due di loro sono gravissimi. Le condizioni dell’investitore, un cittadino di origine marocchina, e del bimbo che viaggiava insieme a lui, invece, non destano preoccupazioni: entrambi sono ricoverati nell’ospedale di Lamezia Terme e l’uomo accusato di omicidio colposo plurimo, è piantonato dalle forze dell’ordine.
Il Comune di Lamezia Terme proclamera’ il lutto cittadino in occasione dei funerali dei sette ciclisti travolti ed uccisi Il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, si e’ recato sul luogo dell’incidente ed ha incontrato alcuni dei familiari dei ciclisti morti. ”La citta’ e’ sgomenta – ha detto Speranza – e si stringe intorno alle famiglie delle persone scomparse. Il lutto e’ di tutti. Da oggi la citta’ e’ in lutto anche se formalmente sara’ proclamato per il giorno dei funerali”.
Il Presidente della Provincia Wanda Ferro ha espresso ”Dolore, costernazione e cordoglio per la tragedia stradale in cui sono rimaste vittime sette appassionati di ciclismo. Un nefasto accadimento che ha sconvolto la comunità’ muovendo profondi ed intensi sentimenti di compassione e di compartecipazione al dolore inflitto alle famiglie delle sette vittime alle quali l’amministrazione Provinciale di Catanzaro volge le proprie condoglianze e la propria vicinanza umana e spirituale”. Con queste parole il presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, in nome ed in rappresentanza dell’amministrazione provinciale tutta, esprime cordoglio e dolore per la tragica scomparsa dei sette ciclisti che hanno perso la vita nell’incidente stradale verificatosi questa mattina sulla strada statale 18 a Lamezia Terme.
”E’ con grande dolore che ho appreso la notizia della morte di queste persone. In questa triste circostanza – continua la Ferro – desidero testimoniare il sincero cordoglio e la vicinanza dell’intera comunità provinciale e la mia personale alle famiglie delle sette persone decedute. Alle famiglie delle altre tre persone ferite, ancora ricoverate in ospedale, i nostri auguri di pronta guarigione”.
Anche il Presidente Provinciale di Catanzaro della Federazione Ciclistica Italiana ha espresso il proprio cordoglio.
“Mi sento in dovere di esprimere a nome mio e a nome del Comitato Provinciale di Catanzaro della Federazione Ciclistica Italiana e di tutto il movimento ciclistico della provincia le più sentite condoglianze a tutti i familiari per l’immane tragedia che ha colpito il gruppo sportivo “Atlas” di Lamezia Terme.” – Dice Giuseppe Brugnano, Presidente provinciale della Federciclismo catanzarese, dopo il gravissimo incidente accaduto sulle strade di Lamezia Terme – “Quanto è successo ci angoscia, ci rattrista e ci tocca direttamente in quanto amanti di questo bellissimo sport. Non è la prima volta che fatti del genere succedono, ma a mia memoria non ricordo un così grande tributo di vite. Invito, quindi, tutti gli amanti del ciclismo della
Provincia di Catanzaro, nei giorni che si avvicinano al 25 dicembre, giorno del Santo Natale, a voler ricordare questi nostri ciclisti, esibendo sulle loro tute una fascia
nera in segno di lutto per quanto avvenuto oggi sulla statale 18. Un modo
semplice – conclude Brugnano – ma significativo per esprimere tutto il nostro dolore alle famiglie delle vittime”.
Durissimo l’intervento dell’Onorevole Tallini che riportiamo integralmente.
“Voglio urlare la mia rabbia e la mia indignazione per una strage assurda che poteva essere evitata e che ha una sola causa: l’eccessiva tolleranza. Quanto è accaduto a Sant’Eufemia non ha nulla a che fare con la fratellanza e la solidarietà. Si è consentito ad un extracomunitario a cui era stata sospesa la patente di continuare a guidare, probabilmente sotto gli effetti della droga, seminando la morte tra innocenti. Tuttora si consente a centinaia di automobili non revisionate, stracariche di merci, guidate da ambulanti extracomunitari, di sfrecciare per le nostre strade, senza alcun controllo. E’ stata una strage annunciata e, per quanto mi riguarda, non intendo accodarmi a coloro che parlano di tragica fatalità. Chi ha permesso all’autore della strage di continuare tranquillamente a guidare dopo la sospensione della patente è parimenti responsabile. Qui non si tratta di razzismo o intolleranza. Ai Prefetti e alle forze di polizia chiedo un giro di vite nei controlli sugli extracomunitari, sulle loro automobili che si trasformano in autentiche “mine vaganti”, sui loro eventuali rapporti con la criminalità organizzata. Se non si corre ai ripari, anche la morte di tanti innocenti e il dolore immenso dei loro cari risulterà inutile.”