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Un uomo solo al comando, la sua maglia è giallorossa

Scritto da Redazione

Il suo nome è Pietro Iemmello

Capita spesso nel calcio di vedere stelle brillare intensamente per poi spegnersi in un batter d’occhio. Fortunatamente, a Catanzaro emerge una figura che illumina il panorama calcistico: il nostro capocannoniere, un vero e proprio profeta in patria, Pietro Iemmello. Con ogni gol realizzato e ogni partita giocata, non solo scrive la storia sul campo, ma riesce anche a toccare il cuore di un’intera tifoseria, dai più esperti ai più giovani, fino a coloro che non seguono molto il calcio, ma hanno sempre il Catanzaro nell’anima.

Lo abbiamo detto più volte: Pietro non è solo un attaccante; è diventato un simbolo di speranza e, grazie ai suoi gol, è il nostro portavoce. Nella classifica dei goleador intitolata a “Pablito”, un altro calciatore che ha segnato il cuore di tanti sportivi nella sua epoca, lui guida il gruppo con i suoi 15 centri, davanti a giovani promesse del calcio come Laurienté, Pio Esposito e Adorante, che hanno molti meno anni di Re Pietro.

Con due rigori realizzati e due sbagliati, Pietro si avvicina al suo record di 20 gol realizzati in Serie B con il Perugia nella stagione 2019-2020. Mancano ancora sette partite e tutto può accadere. Sarebbe fantastico scrivere un’altra pagina di storia e, ancor di più, se le sue reti e prestazioni portassero il Catanzaro a risultati ancora più ambiziosi. Tuttavia, qualunque sia l’esito, Pietro Iemmello è già parte della storia delle Aquile, dei suoi tifosi e della sua città.

I suoi numeri in giallorosso parlano chiaro

123 presenze, 71 reti (di cui 30 nel secondo campionato professionistico d’Italia) e 19 assist, con 111 presenze da titolare: questo è il ruolino, attuale, con la maglia delle Aquile. Si avvicina a grandi bomber di Serie B che hanno vinto la classifica dei cannonieri e fatto la storia dell’US Catanzaro, come Gianni Bui e Massimo Palanca, entrambi con 18 reti, rispettivamente nelle stagioni 1965-66 e 1977-78. Eguagliando o superando calciatori del calibro di Giovanni Fanello (15 reti nel torneo 1959-60) e Giorgio Corona, Edi Bivi e Sergio Pellizzaro, che sono arrivati a 14 centri nelle stagioni 2005-06, 1983-84 e 1967-68.

Un uomo solo al comando, la sua maglia è bianco-celeste, il suo nome è Fausto Coppi.” Con questa frase, il radiocronista Mario Ferretti aprì un collegamento destinato a essere ricordato a lungo, utilizzato anche in contesti diversi dal ciclismo. Noi vogliamo farla nostra, e dedicarla a Pietro Iemmello.

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Redazione

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