Diane Schuur, una delle ultime “Signore del jazz”. Non una definizione coniata per caso ma frutto
delle sue immense qualità vocali e di un amore sviscerato per la musica dei suoi idoli di sempre. Duke Ellington, Dinah Washington, Count Basie, Nancy Wilson artisti tra i tanti che sin da piccola e per tutto la sua infanzia sono stati i suoi punti di riferimento.
Quello di sabato sera tenuto all’Auditorium “G. Casalinuovo” di Catanzaro è stato un momento di crescita per i jazzofili presenti e un ulteriore appuntamento di prestigio del “Festival d’Autunno”, diretto da Antonietta Santacroce, quest’anno giunto alla VIII Edizione.
Novanta minuti di grande intensità, durante i quali la cantante si è esibita in un repertorio di non facile lettura “firmato” da autori tra i più importanti della musica jazz. Scelte, in alcuni casi, sorprendenti e coraggiose se si pensa a “Land of make believe”, di Chuck Mangione, e “If someone had told me”, di Thad Jones, che non sempre rientrano tra i preferiti dei jazzisti.
Non sono mancati i classici, quelli che in gergo vengono definiti “standard”, come “You taught my heart to sing”, di McCoy Tyner, “Autumn in N.Y.” e “Taking a chance on love” di Vernon Duke, “My favorite things”, di Richard Rodgers e Oscar Hammerstein II, portata al successo da uno strepitoso John Coltrane. Ognuno di questi brani ha posto l’accento sulle indubbie capacità esecutive di Diane Schuur, che però ha toccato le corde dei sentimenti cantando “My one and only love”. Sedutasi al pianoforte la cantante, oltre a mostrarsi abile musicista, è riuscita a dare una appassionata interpretazione del brano scritto a quattro mani da Guy Wood e Robert Mellin.
Le doti universalmente riconosciute della cantante, il timbro ora potente ora dolce, la capacità di riuscire a trasformare in “leggeri” anche i passaggi più difficili dei brani da lei eseguiti, hanno trovato in Randy Porter, al pianoforte, Scott Steed, al basso, e Reggie Jackson, alla batteria, i compagni di viaggio ideali capaci di esaltare ogni esecuzione di Diane Schuur senza rinnegare la loro identità di musicisti con spunti personali di elevata tecnica.
Grandezza maggiormente in evidenza allorquando Diane Schuur ha utilizzato la voce come un vero e proprio strumento in quella forma di canto tipica del jazz che è lo scat.
La coda del concerto ha reso giustizia ai tre musicisti con “Brio”, brano scritto da Randy Porter, il quale ha posto il suggello ad una esibizione da incorniciare.
“Diane Schuur – ha dichiarato alla fine Antonietta Santacroce – ad appena 24 ore dalla esibizione a Bucarest è riuscita a regalare al pubblico del Festival un concerto che resterà nella memoria di ognuno dei presenti”.
Sabato 20 novembre, presso il Teatro Politeama di Catanzaro, il Festival d’Autunno ospiterà un altro grande artista internazionale come Paco De Lucia, in uno spettacolo che celebrerà la magia del flamenco.
I biglietti del concerto di Paco De Lucia potranno essere acquistati presso la sede del Festival sita in Via Spasari, 15 (tra la Provincia e la galleria Mancuso) oppure con l’acquisto on line, attraverso carta di credito e Postepay, e con le stesse modalità sul sito www.festivaldautunno.com . La segreteria resterà aperta dalle ore 10,30 alle 12,30 e dalle ore 16,30 alle 19,30 di tutti i giorni escluso la domenica. Per ottenere maggiori informazioni è attivo il numero telefonico 389.0931362 e la mail info@festivaldautunno.com.
La scaletta dello spettacolo:
– TAKING A CHANCE ON LOVE
– YOU TAUGHT MY HEART TO SING
– LAND OF MAKE BELIEVE
– RANDY’S TUNE
– IT DON’T MEAN A THING
– AUTUMN IN N.Y.
– MY ONE AND ONLY LOVE
– IF SOMEONE HAD TOLD ME
– MY FAVORITE THINGS
– BLUE SKIES
Encore:
– BRIO