Che poi cosa rimane di tutta quell’attesa… a pensarci solo tanti fogli che dopo la partita volavano via, spazzati da quel vento che dimora e risiede solo lassù e che quando sei lontano ti manca, lo cerchi ma non lo trovi; provi a spiegarlo agli altri; qualche romantico ti porta in quel luogo dove Eolo cerca di dare fiato ma no, non è uguale non sarà mai uguale. “Dai mettiti il maglioncino: ma Papà… è’ il 17 giugno, siamo in estate…sai al Militare il vento non si placa mai… è la tua prima partita e non voglio riportarti a casa e sapere che domani ti ammalerai…va bene Papà!” Stretto tra le sue mani e quelle di mio fratello maggiore mi sentivo il bimbo più felice del mondo, andavo a vedere il Catanzaro contro il Novara ed era la mia prima volta.
Non sapevo che quel giorno mi sarei ammalato per sempre, una malattia cui non c’è rimedio e che ancora oggi, 49 anni dopo ad ogni goal mi fa pensare a chi questo “dolce morbo” me lo ha trasmesso…sì a Te…caro Papà. Per la cronaca vincemmo 3 a 0 con doppietta di Palanca e Improta, altro marcatore.
Tanti auguri Papà, sai le Aquile hanno ripreso a volare alto e sono sicuro che da lassù ve le state gustando anche Voi.
Foto di Lorenzo Costa per UsCatanzaro.net
Flan