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Una Festa del Papà memorabile: il Catanzaro e la promozione dei record

Scritto da Redazione

Una data che rimarrà per sempre nella storia della società e della tifoseria giallorossa

Sono passati due anni, ma quella Festa del Papà del 19 marzo 2023 non è stata solo una celebrazione per i papà giallorossi: è un evento che rimarrà per sempre nel cuore di tutti coloro che tifano e amano il Catanzaro.

Per raccontare quella giornata, è impossibile non ricordare la settimana che l’ha preceduta. Al Catanzaro, sotto la guida di mister Vivarini, che ha infranto ogni record di quel campionato, serve una vittoria per chiudere con largo anticipo la pratica della promozione e spegnere ogni velleità dell’unica inseguitrice, il Crotone, sempre tenuta a distanza.

In che stadio giocare?

La città si prepara alla festa: ogni via di Catanzaro è imbandierata con i colori giallo e rosso. Tuttavia, c’è un problema da risolvere. Lo stadio che ospita i padroni di casa della Gelbison, il Guariglia di Agropoli, ha una capienza di appena cinquemila spettatori, un numero davvero troppo ridotto per una tifoseria che, ogni volta che la propria squadra gioca in trasferta, riempie gli stadi di tutta Italia. Soprattutto in occasioni simili: tanto per non andare troppo indietro nel tempo, ricordate la marea giallorossa ad Ascoli nel 2004?

La società del presidente Noto si mobilita e trova subito la disponibilità della squadra ospitante, che comprende la richiesta e accetta l’eventualità di giocare in uno stadio più capiente, garantendosi anche un buon incasso.

Occorre quindi trovare un nuovo stadio e coinvolgere gli organi federali e gli addetti alla sicurezza. L’opzione migliore è lo stadio Arechi di Salerno, ma c’è un problema: la Salernitana, il giorno prima, sabato 18 marzo, avrebbe ospitato il Bologna. Serve quindi un miracolo: il presidente Noto, insieme alle istituzioni e al sindaco Nicola Fiorita, attivano i propri contatti. Grazie alla disponibilità del sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, e del suo staff, nonché dell’onorevole Piero De Luca, la questione si risolve positivamente. Nei ringraziamenti non mancheranno le menzioni al presidente della Gelbison, Maurizio Puglisi, al presidente della Lega Pro, Matteo Marani, e al segretario generale Emanuele Paolucci per la sensibilità dimostrata, oltre che all’US Salernitana e, in particolare al ds Morgan De Sanctis, che accoglie la richiesta del Catanzaro.

Tutti a Salerno

Alle ore 14:30 del 19 marzo, Gelbison-Catanzaro si gioca all’Arechi di Salerno. La corsa ai biglietti è frenetica e in poche ore sono venduti una miriade di tagliandi. Anche il sistema di biglietteria della Gelbison va in tilt. Alla fine, non sapremo mai il numero esatto di tifosi giallorossi presenti, ma sicuramente almeno dodicimila giallorossi colorano l’Arechi, a prescindere dai dati ufficiali dichiarati. Salerno dista da Catanzaro 350 km, e già dalle sette del mattino l’A2 si anima per la carovana di auto, minivan e pullman imbandierati di giallorosso. E scene simili accadono per i tifosi delle Aquile che arrivano dal centro e nord Italia, da Roma e dall’estero.

L’impatto visivo per i calciatori che scendono in campo è impressionante: un muro giallorosso si è formato proprio di fronte alla tribuna, visibile non appena si esce dagli spogliatoi. La partita è intensa: serve vincere non solo perché la promozione possa arrivare subito, ma perché è giusto che quella gente, che attende da 19 anni un momento di gioia, possa finalmente tornare a festeggiare. Con Iemmello a segno in apertura e Brignola a chiudere la partita, il Catanzaro giunge alla promozione con un vantaggio di 16 punti sulla diretta inseguitrice, tracciando l’immagine di una squadra capace di dominare il torneo dall’inizio alla fine, infrangendo una miriade di record, tra cui quello di essere la prima e unica squadra a vincere un campionato professionistico italiano in inverno.

La festa giallorossa

Al triplice fischio dell’arbitro, lacrime e abbracci invadono il campo: la festa può finalmente iniziare. Si esulta, si alzano cori e urla liberatori, che si propagano nello stadio di Salerno e nelle strade di Catanzaro, dove festeggia chi non ha potuto recarsi in Campania. Si piange e si gioisce, ma tanti papà ricorderanno quel giorno per sempre, così come i loro figli, che non hanno voluto mancare, perché il detto “di padre in figlio” non è solo uno slogan, ma una realtà.

Redazione 24

 

Foto uscatanzaro.net

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