Eccolo il Catanzaro che le istituzioni comunali si onorano di aver salvato molteplici volte. Allenamento pomeridiano: Tonino Aloi guida i giallorossi al Ceravolo. Tutto normale allora, tutto ordinario? Neanche per idea. Di Pierro, il vice di Zé Maria, scende in campo e chiede all’allenatore catanzarese di sospendere l’allenamento. Aloi non accetta, ed ecco il primo momento di tensione della giornata. Di Pierro si appella a Benincasa perchè chieda alla squadra di fermarsi ma il gruppo continua a correre.
 Arrivano anche Zé Maria e Malù che, incredibile a dirsi, si chiudono letteralmente nello spogliatoio, occupandolo. In questa ridicola situazione l’avvocato Silipo, in qualita’ di rappresentante dell’Amministratore unico Aiello, più presidente del presidente in pectore, tenta di convincere i tre ad abbandonare lo stadio. Catalano, Santaguida e Ruga giungono al Ceravolo per prendere le difese del trio ma non cambia la sostanza: Aloi al momento resta l’allenatore del Catanzaro, circostanza che pare confermare le notizie secondo cui la trattativa con Quartaroli sarebbe vicina alla conclusione. I tre soci annunciano la volontà di tirarsi fuori dalla gestione ordinaria dell’effeccì, ritirando anche la disponibltà a versare quelle poche migliaia di euro che fno ad oggi hanno garantito alla squadra di disputare le partite ufficiali della domenica.
A questo punto, sono d’obbligo tre semplici domande: Zé Maria non è una comparsa nel mondo del calcio e non è di certo l’ultimo arrivato. Perchè allora si sarebbe presentato al campo d’allenamento senza averne diritto?
C’è qualcuno che abbia effettivamente esonerato il brasiliano assieme a Di Pierro e Malù? Chi ha firmato la lettera d’esonero se Aiello (squalificato) non è in grado di farlo?
Red