Catanzaro News TatticaMente!

Cosa ci ha detto la gara contro lo Spezia

Scritto da Redazione

Sono tanti i meriti dei giallorossi al cospetto di una squadra forte e in un ambiente non facile come quello dell’Alberto Picco

La gara tra Spezia e Catanzaro, per la posizione di classifica delle due compagini alla vigilia dell’incontro, è stata definita come il big match del turno: la terza e la quinta forza del torneo si sono sfidate all’Alberto Picco di La Spezia, e la gara non ha per nulla deluso le aspettative.

L’esame superato dal Catanzaro

La prova fornita dalla squadra di Caserta può essere definita il classico esame di maturità superato a pieni voti, non solo per i tre punti conquistati, ma proprio per l’autorevolezza dimostrata nel corso di una partita dura, vigorosa e complessa.

Alla vigilia, le difficoltà del match erano note a tutti gli addetti ai lavori: la squadra di mister D’Angelo è una corazzata del torneo cadetto, e la classifica attuale, che vede gli aquilotti lottare per un posto nella massima serie, ne è la conferma.

Lo Spezia, prima della gara, aveva la possibilità di aumentare a dodici punti il vantaggio sulla quarta classificata, che era la Cremonese, capitolata in casa contro il Cesena, e di mantenere invariate le distanze dal Pisa, vincente contro la Juve Stabia. Ricordiamo che, se il secondo posto garantisce la promozione diretta, anche il terzo, con oltre quattordici punti sulla quarta, darebbe accesso alla massima serie senza passare dai playoff.

La serenità dei giallorossi

Giocare in un impianto come l’Alberto Picco, davanti a quasi diecimila spettatori, non è facile per nessuno. Tuttavia, il Catanzaro può contare su mille tifosi giallorossi, che forniscono un’importante spinta a chi scende in campo. Ovviamente senza sottovalutare l’energia e la determinazione dei tifosi che sostengono la squadra di casa.

Il Catanzaro è sceso in campo senza timore nei confronti dello Spezia, che fin dall’inizio ha mostrato di voler premere sull’acceleratore per portare a casa i tre punti. La gara è stata caratterizzata da un gioco intenso e fisico, tipico dei calciatori in maglia bianca. La maturità della squadra di Caserta è emersa nei momenti in cui l’intensità del match aumentava. Ci sono molte cose da sottolineare per evidenziare i meriti del Catanzaro: innanzitutto, la freddezza nel non reagire alle provocazioni e ai falli degli avversari, ma anche la capacità di mantenere la propria idea di gioco e le scelte tattiche anche nei momenti di massima pressione degli spezzini.

La partita, Pigliacelli e Pittarello

I primi quarantacinque minuti della partita sono stati caratterizzati da una forte spinta dello Spezia, che però non ha portato a situazioni realmente pericolose. La squadra ligure ha esercitato una pressione quasi costante, ma nonostante le difficoltà nel costruire il proprio gioco, i giallorossi non hanno mai mostrato segni di affanno. Hanno continuato a cercare di giocare, evitando di rinviare la palla in tribuna. Quando il ritmo dei bianconeri è calato, il Catanzaro è riuscito a trovare le giuste misure, creando ben tre nitide occasioni da gol che avrebbero permesso di chiudere il primo tempo in vantaggio.

Anche nella ripresa, quando lo Spezia è rimasto in dieci uomini, la situazione non è cambiata. Il gioco della squadra di D’Angelo si è dimostrato semplice ed efficace (pur non trovando il gol): la manovra si sviluppava principalmente attraverso le fasce e il regista Salvatore Esposito, non appena ne aveva l’opportunità, effettuava traversoni nell’area di rigore per sfruttare la forza fisica degli aquilotti. Lo Spezia ha creato le sue occasioni in particolare cercando i giocatori offensivi e portando i difensori fisicamente dotati nel cuore dell’area avversaria. Pigliacelli è stato monumentale in alcune situazioni, in particolare in occasione del colpo di testa di Vignali, scaturito da un rimpallo: il portiere giallorosso ha dimostrato riflessi straordinari.

Il Catanzaro, nella ripresa, ha mantenuto la calma e, rispetto al primo tempo, ha avuto più opportunità nella fase di possesso, grazie a Quagliata e Situm sulle corsie laterali e all’ottima prova di Pagano Petriccione e Pompetti, che hanno alzato il baricentro e contribuito alla fluidità della manovra che partiva da dietro. A proposito della manovra, è importante sottolineare che il gol è emblematico e rappresenta tutta la forza della squadra di Caserta. Nove calciatori su undici hanno toccato il pallone, con diciassette passaggi prima della conclusione a rete di Pittarello. Questo sviluppo di gioco, che si è articolato da una parte all’altra del campo, è qualcosa di eccezionale e tipico solo delle grandi squadre.

I minuti finali, la gestione e il gruppo plasmato e consolidato

La gestione dei minuti finali è l’unica nota stonata che merita attenzione e intervento. I primi cambi effettuati sono stati decisivi: la rete di Pittarello ne è una prova lampante, ma anche l’ottima prestazione di Antonini nel frenare Pio Esposito. A differenza del difensore e dell’attaccante – che ha finalmente trovato il primo gol in giallorosso – l’atteggiamento di Coulibaly, che contro il Cittadella era stato efficace, questa volta non ha convinto, così come Cassandro e Ilie non hanno inciso come potevano, non riuscendo a fare salire la squadra, anche con l’uomo in più.

Alcuni errori nei passaggi, che rappresentano una delle migliori qualità del Catanzaro in diversi momenti delle partite, non sono ammissibili, poiché anche giocatori come Petriccione, dotati di ottima tecnica nel gestire il pallone, possono andare in difficoltà. Questo aspetto deve essere migliorato: riteniamo che non si tratti essenzialmente di una questione tecnica, ma che sia fondamentale lavorare sulla mentalità dei ragazzi, affinché non abbiano paura di portare a casa il risultato.

D’altro canto, il gruppo costruito all’inizio del campionato, con tanti volti nuovi, rappresenta una vera nota positiva. Qui il merito va a tutti i membri del club, dalla dirigenza, allo staff, ai magazzinieri, ma anche alla splendida tifoseria giallorossa: tutti hanno contribuito a creare un ambiente accogliente e favorevole per sposare la causa del Catanzaro. Il gesto di Pittarello che corre verso la panchina per abbracciare Caserta e i suoi compagni è significativo, così come la corsa sfrenata per festeggiare la vittoria, con i balli e i canti sotto il settore ospiti, anche di chi è poco impiegato in campo. Ora bisogna continuare a correre: nel pomeriggio si riprende e ci attende la sfida contro la Reggiana.

Redazione 24

Foto US Catanzaro 1929

Autore

Redazione

Dal 2002 il portale più letto e amato dai tifosi giallorossi del Catanzaro

Scrivi un commento