L’ora legale finisce nel cassetto fino al 27 marzo del 2011. Nella notte tra sabato e domenica tornerà l’ora solare: le lancette dell’orologio andranno spostate di un’ora, dalle 3 alle 2, e potremo recuperare i 60 minuti di sonno persi a marzo scorso. Finisce così il lungo periodo dell’ora legale, scattata il 26 marzo, nel corso del quale l’Italia ha risparmiato complessivamente oltre 85 milioni di euro grazie al minor consumo di energia.
Durante gli ultimi sette mesi, grazie proprio a quell’ora quotidiana di luce in più che ha portato a posticipare l’uso della luce artificiale, l’Italia, spiega Terna, ha risparmiato 644,4 milioni di kilowattora (643 milioni di kWh il minor consumo del 2009), un valore pari al consumo medio annuo di elettricita’ di circa 215mila famiglie. Nei mesi di aprile e ottobre si è registrato, come di consueto, il maggior risparmio di energia elettrica. Ciò è dovuto al fatto che questi due mesi hanno giornate più corte in termini di luce naturale, rispetto ai mesi dell’intero periodo. Spostando in avanti le lancette di un’ora, quindi, si ritarda l’utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Nei mesi estivi come luglio e agosto, invece, poichè le giornate sono più lunghe rispetto ad aprile, l’effetto ritardo nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate, e fa registrare risultati meno evidenti in termini di risparmio di elettricità.
Bisogna risalire al Settecento per trovare l’origine dell’ora legale. Il primo a teorizzarla fu Benjamin Franklin, che individuò nell’adozione per convenzione di un’orario diverso che “inseguisse” il sole, e quindi la luce, un modo per ottenere risparmi energetici. L’idea non ebbe però grande seguito anche perché, all’epoca, i risparmi sarebbero stati relativamente bassi. Oltre un secolo dopo (nel 1907), la teoria venne ripresa dal britannico William Willet, e questa volta trovò seguaci: nel 1916 la Camera dei Comuni diede il via libera al British Summer Time, che implicava lo spostamento delle lancette un’ora in avanti durante l’estate. Molti Paesi imitarono la Gran Bretagna, soprattutto in tempo di guerra, quando il risparmio energetico era una vera priorità.
Anche in Italia l’ora legale scattò per la prima volta nel 1916, dal 3 giugno al 30 settembre. Negli anni successivi, e fino al 1920, l’inizio fu anticipato a marzo. Sospesa nel 1920, tornò in auge nel 1940 e negli anni del periodo bellico, e vi rimase fino al 1948, anno in cui venne nuovamente abolita. L’adozione definitiva risale al 1966, in concomitanza con la crisi energetica. Per i primi tredici anni venne stabilito che l’ora legale dovesse rimanere in vigore da fine maggio a fine settembre. Dal 1981 al 1995, invece, si stabili’ di estenderla dall’ultima domenica di marzo all’ultima di settembre. Il regime attuale è entrato in vigore nel 1996 quando fu prolungata fino all’ultima di ottobre.