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Cosa ci ha detto la gara di Frosinone

Scritto da Redazione

Il Catanzaro è squadra. Tante partite in una e pareggio meritato

Punto importante in una partita e in un ambiente non affatto facile

Non era facile per mister Caserta affrontare una squadra assetata di punti, desiderosa di salvarsi e che, nel mercato di riparazione, ha investito notevolmente per rinforzare una rosa già fortemente competitiva, candidata alla promozione diretta alla vigilia del torneo.

A queste difficoltà si aggiungono assenze pesanti in casa giallorossa: Compagnon, Buso, Antonini e Petriccione sono elementi importanti nell’economia di gioco del Catanzaro. Tuttavia, per l’ennesima volta, le Aquile hanno dimostrato di saper supplire a queste mancanze, giocando di squadra, sostenendosi a vicenda, soffrendo quando necessario e lottando per recuperare il risultato e cercare la vittoria.

È fondamentale ricordare quanto il Catanzaro perda con l’assenza di Petriccione. Per dare il la alla manovra si sono alternati Pompetti (più spesso), Pagano e anche Pontisso, che non hanno la visione che ha il play titolare della mediana. Non è un caso che il Catanzaro abbia spesso sfruttato le corsie laterali (in particolare quella di destra nel primo tempo), poiché centralmente era difficile trovare spazi. La squadra ha comunque espresso qualità di gioco, che è emersa anche nel contesto non facile della gara in Ciociaria.

Sarebbe riduttivo non menzionare il possesso palla, gestito con assoluta sicurezza e che invita gli avversari a pressare, un aspetto che il Catanzaro ha affinato nelle scorse stagioni. La praticità del gioco giallorosso si manifesta poi nella ricerca dell’ampiezza sulle fasce, con la produzione di numerosi cross che diventano un vero pericolo per le difese avversarie.

Le motivazioni del Frosinone

Chi sostiene che nel primo tempo il Catanzaro non abbia ben giocato, a nostro avviso, commette un errore su alcuni punti fondamentali. Innanzitutto, è necessario considerare l’avversario, che, come già detto, aveva motivazioni importanti ed era spinto dal proprio pubblico. Nella settimana che ha preceduto la partita, il presidente Stirpe e il capitano della squadra avevano invitato i tifosi a sostenere la squadra in modo deciso.

Il Catanzaro è entrato in campo con la giusta concentrazione e, dopo un’iniziale sfuriata dei ragazzi di Greco, ha cominciato a sviluppare manovre interessanti. Se vogliamo essere critici, l’unico appunto da fare è che, sui tanti cross generati, in particolare dalla corsia di destra, a riempire l’area c’erano pochi giallorossi. Al contrario, quando l’area è stata finalmente occupata (come avveniva sui corner), è stato l’ex Brighenti a sfiorare la rete. Un’altra pecca è stata che, sulle respinte dei difensori avversari, i centrocampisti delle Aquile erano forse troppo bassi nel ricercare le seconde palle, impedendo così di alimentare ulteriormente l’azione e mantenere il Frosinone nella propria area.

Tante partite in una

La rete del vantaggio dei ciociari è stata casuale, frutto di una palla persa sulla trequarti da Iemmello, che è stato anticipato da Lusuardi. Quest’ultimo ha proseguito l’azione e, con molta fortuna, ha battuto Pigliacelli, in seguito a un cross dell’ottimo Ambrosino. In diverse fasi della partita, il Frosinone ha avuto un lieve predominio, ma la retroguardia catanzarese è stata sempre sul pezzo. La rete annullata a Iemmello per fuorigioco è stata il preludio all’eurogol di Quagliata, che nella ripresa ha trovato quegli spazi che nel primo tempo erano mancati, anche grazie alla bravura dell’avversario, che aveva preparato la partita per limitare le zone di pericolo.

Le tante partite in una si sono manifestate proprio fra la fine del primo tempo e la ripresa, quando i giallorossi hanno dimostrato tutto il loro valore. Il Catanzaro avrebbe potuto portare a casa il risultato, ma è mancata la stoccata decisiva. Con i cambi nei minuti finali, il Frosinone è sembrato avere una maggiore freschezza atletica rispetto ai nostri. Infatti, mentre i subentrati del Frosinone erano elementi che fino alla giornata precedente avevano giocato, quelli del Catanzaro – Situm e Ilie, all’esordio – non avevano ancora il ritmo partita. Il croato, reduce da un infortunio, e il giovane rumeno, che solo ieri ha disputato la sua prima partita in un campionato italiano, molto diverso da quelli dove si è formato, hanno risentito di questa mancanza.

Ora il Cittadella

Da ieri la squadra è al lavoro per smaltire le scorie della partita allo Stirpe, che è stata fisicamente impegnativa anche a causa del terreno pesante per la pioggia caduta durante l’incontro.

Nell’anticipo del venerdì di San Valentino, per l’ennesima volta i giallorossi dovranno affrontare una squadra che ha cambiato volto e che vive un ottimo stato di forma, avendo vinto le ultime due partite in trasferta: la prima a Cosenza, che magari potrebbe non essere considerata un’impresa, ma soprattutto quella clamorosa di sabato a Pisa.

Non c’è bisogno di ribadire, ancora una volta, che la Serie B mantiene il suo fascino proprio perché nulla è scontato. Allo stesso tempo, è evidente che non serva nemmeno sottolineare la difficoltà dell’anticipo del prossimo venerdì: Caserta e i suoi ragazzi sono una squadra consolidata e hanno conquistato da tempo il cuore dei propri tifosi. Quando in campo scendono ragazzi che danno tutto per la propria maglia, non si può fare altro che sostenerli.

Redazione 24

Foto Lorenzo Costa per uscatanzaro.net

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