Eccola, finalmente, la partita delle partite tanto attesa dalle due tifoserie. Ecco il derby di Calabria in serie B tra Cosenza e Catanzaro, con le Aquile che nel giorno di Santo Stefano fanno visita ai “Lupi” per una partita che ci si aspetta spettacolare sotto tutti i pun Nikti di vista. Il Cosenza di Massimiliano Alvini si è dimostrata quest’anno squadra importante e sicuramente migliorata sul punto di vista del gioco e della qualità. La penalizzazione in classifica ha giocato un ruolo fondamentale e costretto la squadra del presidente Guarascio a combattere dall’inizio per uscire dai bassifondi e giocarsi la salvezza, anche se la squadra sul campo ha dimostrato di essere costruita probabilmente per altri obiettivi e già dalla prima gara ufficiale in coppa Italia la scorsa estate si era visto qualcosa di buono. Il Cosenza ha probabilmente il difetto di avere una rosa corta e la mancanza di un vero centravanti d’area rigore, aspetti che a gennaio dovranno essere risolti dal duo dei direttori Ursino e Delvecchio per poter difendere un patrimonio importante come la serie B. Ma come gioca il Cosenza di Alvini? Sicuramente bene ma andiamo ad analizzare gli aspetti tecnico-tattici dell’Alvini pensiero. Il tecnico ha sistemato la squadra con un pressing uomo ad uomo e la difesa a tre. Il Cosenza, con l’avvento del nuovo tecnico, si è distinto per un approccio tattico alla partita molto aggressivo e le marcature ad uomo che permettono di ricoprire ogni zolla del campo. Il pressing parte forte già dal portiere avversario, l’obiettivo è limitare il palleggio della squadra avversaria e non permettere l’uscita dalla metà campo agli avversari. Questo è lo stile del Cosenza che vuole interrompere subito le manovre della squadra avversaria ma si rischia anche di concedere troppi spazi pericolosi qualora il duello individuale venga perso da un qualsiasi giocatore rossoblù. Il sistema tattico scelto da Alvini varia dal 3-4-3 al 3-5-2 e ci si adatta di volta in volta a come si dispone in campo la squadra avversaria di turno. Quando il Cosenza intercetta la sfera in fase di transizione ha come obiettivo la verticalizzazione, la squadra si fionda in avanti con l’obiettivo di creare parità numerica o addirittura superiorità per sfondare la difesa avversaria. Se non si riesce a verticalizzare il gioco è semplice e si torna al più sicuro 3-5-2 con l’obiettivo di far girare il più possibile il pallone. Alvini è uno di quelli che ha fatto la gavetta prima di fare un salto improvviso. Ha accettato con grande entusiasmo la proposta del Club trovando l’accordo valido fino al 30 giugno 2026.
Mister Alvini, nato a Fucecchio nel 1970, ha intrapreso la carriera di allenatore nel 2001 accumulando esperienza sulle panchine dilettantistiche per poi approdare, promozione dopo promozione, in Lega Pro con il Tuttocuoio. Nel 2015 il passaggio alla Pistoiese, sempre in Serie C, e poi all’Albinoleffe e alla Reggiana. Alla guida degli emiliani ha conquistato la promozione in Serie B nella stagione 2019/2020 riportando la Reggiana in cadetteria dopo ben 21 anni.
Terminata l’esperienza in Emilia, il tecnico ha allenato il neopromosso Perugia (stagione 2021/2022) conquistando l’accesso ai play-off. Nella stagione 2022/2023 Alvini ha guidato la Cremonese, formazione appena promossa in Serie A mentre, nella scorsa stagione, è stato l’allenatore dello Spezia per 15 giornate, come ha riportato il comunicato del Cosenza Calcio in sede di presentazione.
Foto COSENZA CALCIO
Anche se sulla carta partiamo favoriti non fidiamoci e stiamo concentrati fino all’ultimo secondo .