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Il nostro VAR su Palermo-Catanzaro

Scritto da Danilo Petrolino

Tanti episodi nella partita che segna la prima vittoria esterna del Catanzaro in questo campionato

Pronti, via e VAR

Si parte col Catanzaro in attacco e arriva subito la prima valutazione del VAR: l’azione che porta al gol di Biasci parte una quarantina di secondi prima con un lancio da centrocampo di Petriccione per Iemmello, che scatta sul filo del fuorigioco. Il VAR entra al lavoro e dopo un minuto e mezzo il signor Arena convalida la rete del vantaggio giallorosso: Iemmello era stato tenuto in gioco da Ceccaroni.

Giallo mancato all’undicesimo: Compagnon in ripiegamento difensivo anticipa Lund che lo falcia da dietro. L’arbitro si avvicina al terzino statunitense e lo richiama verbalmente senza ammonirlo.

Nell’occasione del pareggio rosanero su azione d’angolo è Iemmello che, appostato nei pressi del primo palo, non sale insieme ai suoi compagni e tiene in gioco il greco Nikolau, che insacca di testa.

Al quarantaduesimo arriva la prima ammonizione: inutile e sciocco fallo di Ranocchia da dietro su Compagnon (che è di spalle alla porta avversaria) nei pressi del centrocampo e sotto gli occhi di Arena, che estrae immediatamente il cartellino giallo.

Proprio sul finire del recupero del primo tempo giunge l’unica sanzione della gara per i giallorossi: Ceresoli tenta di anticipare Di Mariano (che sovente lo ha messo in difficoltà), ma tocca il piede dell’avversario. Il fallo, benché non grave, è da dietro e l’esterno in prestito dall’Atalanta becca l’ammonizione.

Ripresa nervosa per i rosanero

Anche questa volta il sale arriva sulla coda, con protagonisti Brunori e Segre. Il neo-capitano rosanero, entrato da poco al posto del fischiatissimo Henry, inizia la sua gara protestando vivacemente per un tocco di mano di Pontisso, a seguito di una palla ravvicinata calciata dallo stesso centravanti nato in Brasile: l’arbitro è lì davanti e giudica il tocco non punibile, con il VAR che non interviene.

Nel frattempo Pompetti sigla la rete che sancirà la vittoria giallorossa e poco dopo Segre (che aveva lasciato la fascia di capitano a Brunori) calpesta Koutsoupias e poi lo minaccia colmo di frustrazione, mentre Arena arriva di corsa col giallo in mano.

Ma Brunori ritorna in cattedra: in pieno recupero, su un suo stop appena dentro l’area, si butta appena sente il contatto da dietro di Scognamillo, rotolandosi e stringendo un piede con le mani, mentre i compagni continueranno l’azione di attacco per un altro minuto. Né l’arbitro, che era nei pressi, né il VAR intervengono e il replay fa vedere chiaramente che non è accaduto nulla. Arena si avvicina a Brunori, rialzatosi come un grillo, ma non lo ammonisce per la chiara simulazione.

Passa un minuto e Segre commette un fallo reiterato su Pittarello che protegge palla: il centrocampista scuola Toro meriterebbe ampiamente il secondo giallo per la foga e la veemenza dell’intervento, peraltro da dietro, ma l’arbitro fischia solo la punizione per il Catanzaro. Non contento Segre, butta subito dopo a terra Buso, e anche in questo caso Arena lo grazia.

C’è pero ancora tempo per vedere un giallo (che sarebbe potuto essere rosso) a Verre che interviene a gamba alta sull’accorrente Scognamillo, suscitando le proteste della panchina giallorossa.

 

Foto US Catanzaro 1929

Autore

Danilo Petrolino

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