Ed ecco un nuovo weekend di passione per il Catanzaro che ospita tra le mura amiche del “Ceravolo” il forte Spezia di mister Luca D’Angelo. Lo Spezia, dopo le difficoltà della scorsa stagione, si è rilanciata alla grande in questa stagione e sogna obiettivi importanti con le prestazioni importanti dei fratelli Esposito e non solo. Il ritrovato entusiasmo dei tifosi bianconeri sta spingendo la squadra ad un campionato importante e in Liguria si sogna il ritorno in serie A già in questa stagione. Luca D’Angelo, subentrato lo scorso ad Alvini, ha ripagato la fiducia della società facendo un gran lavoro e proseguendo quanto di buono si era già visto nella scorsa stagione a lungo termine. Il tecnico abruzzese, noto per il suo sistema di gioco 4-3-1-2, ha apportato non solo modifiche tattiche alla squadra ma si è impegnato tantissimo per lavorare anche sulla testa dei giocatori per rinvigorire il morale della squadra lo scorso anno e ripartire per una grande stagione da protagonisti. Passando al gioco dello Spezia c’è da dire che nella prima fase di costruzione della manovra, quando la palla è tra i piedi dei giocatori dello Spezia, i bianconeri costruiscono con 5 centrocampisti che si abbassano e che si alzano a seconda delle situazioni permettendo al terzino di proiettarsi in fase offensiva. La fase di manovra è basata su una serie di rotazioni dinamiche che non danno alcun tipo di riferimento. La linea difensiva dello Spezia è sempre compatta e con una sola linea di copertura che si abbassa in fase di possesso palla della squadra avversaria, tenendo un baricentro medio-basso. La difesa rimane quasi sempre in linea e si affianca alla fase di manovra del centrocampo. Se dovessimo analizzare nel dettaglio cosa va e cosa non va nello Spezia potremmo analizzare così la situazione: i punti di forza della squadra di D’Angelo sono la forza fisica e atletica della squadra, le transizioni offensive, l’alta qualità del reparto offensivo che ha portato in stagione punti pesanti e la forza degli esterni difensivi che sono bravi in tutte le fasi di gioco della squadra. I punti di debolezza, quei pochi evidenziati fin ora, sono le transizioni difensive, la mancanza di fantasia nel pressing della difesa avversaria e i centrocampisti poco abili nella fase di interdizione. Tornando alla figura di mister Luca D’Angelo c’è da dire che la sua carriera da allenatore, come riportava il comunicato ufficiale dello Spezia al suo approdo in bianconero, inizia nel 2010 sulla panchina del Rimini in Serie D, squadra che da calciatore lo aveva visto assoluto protagonista con la fascia da capitano al braccio, ottenendo subito la promozione in Serie C. Dopo tre stagioni in Romagna, l’approdo sulla panchina dell’Alessandria in Lega Pro Seconda Divisione, per poi accasarsi nel luglio 2015 alla Fidelis Andria, neo promossa in Lega Pro, mentre nelle stagioni successive la sua carriera si arricchisce con le esperienze a Bassano e Caserta, dove, dopo aver preso il timone della squadra a inizio ottobre, si rende protagonista di una straordinaria cavalcata nel girone di ritorno, con la Casertana capace di conquistare più punti di tutti nella seconda parte del torneo, chiudendo al settimo posto.
Nel 2018, il passaggio al Pisa segna per lui la tappa fondamentale della carriera, tanto che già alla prima stagione in terra toscana ottiene la promozione in Serie B, superando in finale play-off la Triestina. Nelle stagioni 2019/2020 e 2020/2021 D’Angelo chiude il campionato a centro classifica, per poi sfiorare l’impresa nella stagione 2021/2022: il Pisa campione d’inverno si piazza al terzo posto, andando ad un passo dalla storica promozione in massima serie. Chiusa la sua parentesi in Toscana, Luca D’Angelo verrà richiamato a sedere sulla panchina del Pisa nella stagione 2022/23. Allenatore esperto e carismatico, con oltre 450 panchine in carriera, Luca D’Angelo è determinato a riportare in A lo Spezia.
Foto SPEZIA CALCIO