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Cuore, sudore e attaccamento alla maglia, ecco il Catanzaro

Scritto da Redazione

Vittoria al fotofinish contro il Brescia che premia le mosse di Caserta e lo spirito di gruppo

LA 16a GIORNATA NEL SEGNO DI UN GEMELLAGGIO SEMPRE PIÙ SALDO

Catanzaro e Brescia si ritrovano allo stadio Ceravolo dopo circa sette mesi dall’entusiasmante quarto di finale dei playoff della scorsa stagione, vinto dai giallorossi ai tempi supplementari col punteggio di 4-2.

Per la prima volta in questo torneo, l’inverno si fa sentire, accogliendo le squadre e il pubblico con tutte le sue caratteristiche: freddo, raffiche di vento, pioggia battente e grandine. Queste condizioni avverse porteranno a un calo di spettatori, che alla fine saranno 7.341, compresi gli abbonati, con 261 tifosi bresciani sistemati in curva Mammì.

Esiste un storico gemellaggio tra le due tifoserie, che dura da tempo. Prima della partita, gli Ultras di Catanzaro e Brescia arriveranno insieme allo stadio in corteo. All’inizio del match, le due curve alzeranno due striscioni: “La Calabria è Catanzaro, orgogliosi del gemellaggio” dalla sponda bresciana e “Inciso nel nostro cuore c’è un nome che il tempo non ha mai sbiadito: per sempre Brixia Fidelis” da quella catanzarese. Poi, in segno di rispetto, si uniranno in cori, per poi assistere alla partita sostenendo i propri colori.

CATANZARO A TRAZIONE ANTERIORE

Confermata la classica difesa a tre, Caserta schiera il Catanzaro con Koutsoupias al posto dello squalificato Pompetti e due ali offensive, Compagnon e D’Alessandro, per dare maggiore spinta all’attacco. In avanti Iemmello è supportato da Biasci, mentre Buso non viene rischiato a causa delle difficili condizioni del terreno di gioco.

Dall’altra parte, Maran decide di rinunciare alle due punte e opta per il suo consueto 4-3-2-1. Il Catanzaro scende in campo indossando una speciale maglia nera, disegnata dall’artista Massimo Sirelli, che sarà messa all’asta per beneficenza, mentre il Brescia sfoggia la tradizionale casacca azzurra con la V sul petto.

PIÙ PARTITE NEL CORSO DELLA PARTITA

Analizzare la prima metà della partita è piuttosto semplice. Il Catanzaro sfortunatamente colpisce la traversa con un tiro di Compagnon, grazie a una deviazione miracolosa di Lezzerini, dopo soli sei minuti, un evento che avrebbe potuto cambiare l’andamento della gara. Nonostante ciò, il Catanzaro, forte della sua spinta offensiva, cerca di creare occasioni pericolose verso la porta del Brescia.

Tuttavia, alcuni segnali di allerta si manifestano quando la squadra perde palla nella trequarti avversaria, permettendo al Brescia di ripartire in superiorità numerica con i suoi esterni e centrocampisti. La fascia di competenza di Dickmann e Galazzi risulta essere la più incisiva: da lì scaturiscono pericolose ripartenze, e al 21° minuto Bjarnason riesce a capitalizzare un perfetto assist di Galazzi, infilando l’incolpevole Pigliacelli. Nonostante il gol subito, il Catanzaro non si scompone e, da quel momento in poi, la squadra cambia marcia, grazie alle scelte del suo allenatore, spesso criticato, che per la cronaca non perde da ben dieci turni considerando l’esito della sfida di ieri.

PARI DI BIASCI E FINALE THRILLER

Il pareggio di Biasci è il risultato della prima mossa strategica dell’allenatore Caserta. Compagnon, schierato a destra, si distingue per le sue accelerate lungo la fascia. D’Alessandro, sull’altra corsia, fatica a essere pericoloso e come già accennato, la fascia destra bresciana rappresenta la migliore arma di Maran per attaccare. Il cambio di posizione dei due esterni risulta decisivo per il gol di Biasci, e si rivela fondamentale anche per il resto della partita. D’Alessandro semina Corrado e pennella al centro per Biasci, il quale anticipa Dickmann e segna il pareggio al tramonto del primo tempo.

Nella ripresa, il Catanzaro sembra aver risolto i suoi problemi in fase di non possesso. Compagnon si fa notare a sinistra, e le difficoltà sulle corsie esterne iniziano a svanire, anche grazie all’allargamento di Pontisso e Koutsoupias, che supportano gli esterni sia in fase di possesso, sia di non possesso.

La partita vive una fase di stanca, e Caserta s’inventa una mossa per cercare di dare più agio agli esterni in fase offensiva, evitandogli di dover rientrare spesso e dandogli un supporto diretto sulla fascia: si passa perciò al 4-4-2 con l’ingresso di Cassandro al posto di uno stanco Koutsoupias.

Quando D’Alessandro si infortuna, entra Seck, che a questo punto può giostrare tranquillo proprio perché ha vicino Cassandro che conferisce solidità alla fascia, e il Catanzaro con il nuovo modulo si riversa con pericolosità nell’area bresciana. Un potente tiro di Compagnon sfiora l’incrocio dei pali, mentre una ripartenza del giovane esterno sfuma per un soffio. Entrano forze fresche per il forcing finale: Pittarello per Biasci e Coulibaly per Pontisso. I giallorossi conquistano numerosi calci d’angolo e, da quel momento in poi, assisteremo a un finale che definire thriller è poco.

AL VAR SERVONO DUE RETI PER CONVALIDARNE UNA

La rete annullata a Compagnon, su un cross di Seck, passerà alla storia per due motivi. In primo luogo nessuno – nemmeno i cronisti di Dazn – riesce a comprendere le motivazioni dietro a quell’annullamento. E poi, i 4 minuti e 53 secondi di attesa per una decisione incomprensibile (ne parleremo nella rubrica “Il nostro VAR”), con calciatori e pubblico sotto una fitta grandinata, sembrano davvero eccessivi. Tuttavia, la possibile ingiustizia subita trova immediato riscatto: con una dinamica simile, ma questa volta con protagonista Scognamillo (precedentemente il cross era stato di Seck): il difensore pennella un assist perfetto per Bonini, che con un colpo di testa regala i tre punti al Catanzaro. Il Ceravolo esplode di gioia, mentre un’ultima incursione disperata di Galazzi nei minuti finali termina alta. A quel punto, la festa può finalmente cominciare.

Caserta abbraccia tutti, e il pubblico, bagnato dalla testa ai piedi, esulta. Sotto la curva e nei settori, si celebra la vittoria: questa volta il Catanzaro non ha pareggiato, ha vinto! Ora, tutti a Palermo.

Redazione 24

Foto US Catanzaro 1929

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