È presto per guardare la classifica
La quinta gara del Catanzaro, giocata al Tombolato di Cittadella, è stata la seconda partita in trasferta per i giallorossi di mister Caserta. Il primo punto conquistato lontano da casa e il fatto di muovere la classifica sono dati positivi. Tuttavia, non bisogna dimenticare che è ancora troppo presto per analizzare sia il campionato di quest’anno, sia il futuro del Catanzaro. È prematuro, ad esempio, guardare la classifica, che è molto corta dopo cinque giornate: il tredicesimo posto con sei punti conquistati colloca le Aquile a un solo punto dall’ottavo posto, attualmente occupato dalla Cremonese, che venerdì sarà avversaria al Ceravolo e che varrebbe un posto nei play-off. Ma è altrettanto vero che ci si trova solo a +1 dalla zona a rischio, e sotto i giallorossi ci sono almeno quattro squadre che sulla carta hanno ambizioni di alta classifica.
La gara di Cittadella, a prescindere dal punto conquistato, non ha entusiasmato più di tanto. È stata la classica partita da pareggio, che man mano che passavano i minuti è diventato sempre più concreto nel suo risultato. Le sporadiche azioni da gol da entrambe le compagini confermano quanto sopra. Sull’analisi della sfida, c’è da discutere sull’approccio iniziale, che si è rivelato identico a quello della trasferta del Manuzzi.
Il passaggio dal 3-5-2 al 4-2-3-1
Se l’approccio alla gara è qualcosa su cui si potrà intervenire con motivazioni prima della partita, la discussione è su come il tecnico vorrà plasmare dal punto di vista tattico la sua squadra: a Cittadella abbiamo visto che è stato abbandonato il 3-5-2, che era risultato vincente in casa contro la Carrarese. Spesso e volentieri i moduli, intesi come schema di gioco, sono relativi, visto che poi in campo ci si sistema a seconda delle fasi di gioco.
Il Catanzaro attuale è stato costruito con tanti elementi propensi alla fase offensiva (basta guardare il numero degli esterni d’attacco presenti in rosa), e la strada del 4-2-3-1, che è il modulo che il tecnico predilige, sembra quella più accreditata. Sabato scorso, in Veneto, il Catanzaro è stato schierato con questo tipo di impostazione di gioco: alla luce di quanto si è visto in campo, è necessario fare alcune considerazioni.
Perché il tecnico ha scelto di schierare il 4-2-3-1 proprio a Cittadella? Noi riteniamo che l’assenza di Pontisso sia solo un fattore secondario: è più probabile che il mister volesse dare minuti nelle gambe ai calciatori arrivati in chiusura di mercato, che sono ancora lontani da una condizione fisica accettabile. Se è vero che solo giocando partite ufficiali si acquista la forma, è altrettanto vero che esiste il concreto rischio di perdere certezze, cadendo nella trappola “di lasciare la strada vecchia per la nuova”. Tra l’altro, per affinare i movimenti e adattare i calciatori della scorsa stagione, che si erano abituati a diversi concetti, sarà necessario lavorare sodo. Crediamo che, per percorrere questa strada, sia fondamentale l’applicazione di tutti e una piena condivisione tra calciatori e allenatore.
I ruoli dei calciatori in rosa rispetto al 4-2-3-1
Allo stesso tempo, riteniamo essenziale definire i ruoli di ogni calciatore. Le difficoltà iniziali di Antonini, che ha giocato sul centro-sinistra della linea arretrata, potrebbero derivare da problemi nella fase difensiva, poiché gli avversari hanno compreso le sue vulnerabilità, oppure potrebbero essere causate da un momento di poca concentrazione che può capitare nell’arco di una partita. Riteniamo che Bonini sia un centrale difensivo e che non sia adatto a ricoprire il ruolo di terzino sinistro (in rosa abbiamo Ceresoli, Turricchia e Situm adattabilissimo) nel 4-2-3-1. L’ex Entella potrebbe essere stato schierato in quel ruolo per supportare Buso, che attualmente non ha la condizione fisica per svolgere entrambe le fasi, ma a nostro avviso Bonini dovrebbe essere considerato un centrale difensivo, al pari di Scognamillo, Brighenti, Antonini e dell’ultimo arrivato Breit.
Sulla mediana, il duo Pompetti-Petriccione ha evidenziato, soprattutto all’inizio, alcune difficoltà nella fase di non possesso. È chiaro che su entrambi bisognerà lavorare per evitare voragini che concedono spazio all’avversario e possono diventare letali, in particolare contro squadre con elementi più incisivi degli attaccanti del Cittadella.
Nell’ultimo match, i due centrocampisti riuscivano a smistare efficacemente il pallone a destra, dove operavano elementi di ruolo come Situm e Compagnon, rendendo la manovra più fluida. Le difficoltà (ed è giusto dare un’attenuante ad Antonini) nella fase di possesso e quindi d’impostazione della manovra, si presentavano quando l’azione si sviluppava sulla sinistra, dove giocavano Bonini e Buso, e centralmente, quando accorciavano a turno Biasci o Iemmello, rischiando di esporsi a contropiedi pericolosi se si perdeva palla. Infine, per l’attacco, sappiamo che la coppia Iemmello-Biasci funziona molto bene, ma se uno dei due dovrà fare da trequartista e l’altro da attaccante centrale, sarà necessario affinare al più presto questa situazione.
Il valore del Catanzaro rispetto alle altre
C’è tempo per lavorare su questi aspetti e sappiamo bene che serve pazienza per trovare i giusti equilibri. Fabio Caserta ha dalla sua la circostanza che molti calciatori sono arrivati in chiusura di mercato, con una condizione fisica non ottimale e pertanto è giusto attendere l’entrata in condizione di tutti.
A breve, il campionato entrerà nel vivo e emergeranno i veri valori delle squadre, compresi quelli del Catanzaro. Per questo motivo, sarà fondamentale accelerare nella definizione del modulo e interrogarsi su quanto sia opportuno abbandonare la “vecchia strada” a favore della nuova. Buon lavoro, mister Caserta.
Redazione 24
Foto US Catanzaro 1929
Cosa ci ha detto la gara di Cittadella? Che Caserta non vede le evidenze.
Concordo.
Bonini è un centrale, Pittarello nel Catanzaro di Caserta è necessario, lo zar Iemmello, amatissimo da tutti noi, quando ha la giornata storta deve essere sostituito subito non all’80mo, per il bene della squadra.
hai ragione Corner, se uno non sta bene deve sedersi per recuperare….secondo me vale sempre quel detto antico…meglio un asino vivo che un dottore morto….
Buon articolo con giuste osservazioni. Non capisco come tutti noi ignoranti vediamo queste cose e il mister no…. Corner, riguardo a Iemmello (così come Biasci) se continuano a giocare fuori ruolo faranno sempre fatica…sono una coppia da 100 gol in 2 anni e mezzo… Contro la Carrarese hanno giocato nei loro ruoli e abbiamo vinto creato e segnato..
Hai ragione Gionico, con la Carrarese si è giocato alla vecchia maniera e si sono quindi esaltate le qualità dei gemelli del gol. In verità abbiamo giocato anche con più cazzimma e intensità che con il Cittadella.
In pratica avete scritto che sono stati presi giocatori a caso, messi in campo a caso. Se nemmeno loro sanno come devono giocare, figuriamoci noi. Speriamo bene. Forza Catanzaro
Ed ancora il bello deve arrivare. Farà giocare tutti per non scontentare nessuno. Brignola è infortunato, altrimenti non mi spiego perchè è andato in tribuna. Di solito squadra che vince non si tocca, invece lui non si sa per quale motivo ha cambiato, facendo fare le solite bruttissime figure a Iemmello e Biasci. Durante gli allenamenti non vede che Buso D’Allessandro non si reggono in piedi e tact per miracolo giocano. Antonini non c’è con la testa, meglio lasciarlo in panchina fino a gennaio ( purtroppo non si sono presi difensori affidabili e ne pagheremo le conseguenze). Siamo pieni di ali e mezz’ali ma non produciamo gioco per le punte, se questo è l’andazzo faremo un goal ogni 2-3 partite. Anche Petriccione vedrete, se si continua così a gennaio chiederà di andare via, non abbiamo gli uomuni per fare un centrocampo a due. Non possiamo comunque continuamente trovare giustificazioni, che la squadra si è fatta alla fine del mercato che giocatori arrivati non sono in forma ecc.. per quanto ne sappia io si sono allenati con le squadre di appartenenza perciò un minimo di preparazione l’hanno fatta. Speriamo di fare una salvezza tranquilla