SFIDA INEDITA PER LA B DAVANTI A DODICIMILA SPETTATORI
Per la seconda di campionato si riaccendono le luci allo stadio Ceravolo e, se alla prima c’era il Sassuolo appena retrocesso dalla Serie A, oggi arriva la Juve Stabia, matricola in Serie B dopo la promozione ottenuta nella scorsa stagione. Ad accogliere le squadre in campo c’è un altro pienone nell’impianto calabrese. Infatti, sono quasi dodicimila i tifosi presenti sugli spalti, con 256 ospiti sistemati in curva Mammì. Dopo tante partite giocate nelle terze serie del calcio professionistico, per la prima volta le due squadre si affrontano in un campionato di serie B.
CASERTA NON CAMBIA NULLA, STESSA IDENTICA FORMAZIONE DELL’ESORDIO IN CAMPIONATO
Chi si aspettava alcuni cambiamenti rispetto alla formazione che aveva affrontato il Sassuolo deve ricredersi: quando vengono presentate le distinte degli schieramenti, il 3-5-2 del mister di Melito Porto Salvo si rivela identico a quello dell’esordio. D’altra parte, il tecnico delle Vespe schiera un 3-4-2-1 che, nella fase di non possesso, si trasforma in un 5-4-1, rivelandosi efficace per l’andamento del match.
CATANZARO IMBRIGLIATO E JUVE STABIA IN DOMINIO
L’approccio della squadra catanzarese è positivo solo nei primi minuti. Il Catanzaro cerca di prendere le redini del gioco, facendo girare il pallone e sfruttando le corsie esterne, ma le intenzioni vengono subito bloccate sul nascere.
Sulla linea mediana, i calciatori gialloblù sono in netta superiorità e l’uno contro uno risulta efficace. Tutti i duelli sono vinti dai giocatori stabiesi; Iemmello, quando percepisce che la manovra non è fluida, cerca di abbassarsi, ma è marcato a uomo da Varnier, che lo segue anche negli spogliatoi. Alla difficoltà di scaricare il pallone si aggiunge la poca verve di Biasci, che riceve palloni con l’avversario alle spalle, e quando viene toccato duro da dietro, Rutella spesso lascia giocare, senza dare la possibilità alla squadra di risalire il campo. Le seconde palle, tutte appannaggio dei giocatori stabiesi, sono emblematiche per capire le difficoltà del Catanzaro, costringendo anche Pontisso e Petriccione a sfiancarsi nel lavoro di non possesso che non è nelle loro corde, in aggiunta al poco contributo dei giovanissimi Pagano e Ceresoli. Il vento che spira a favore dei calciatori di Pagliuca aiuta la Juve Stabia, che ha impostato la partita sulla fisicità. Malgrado le difficoltà dei ragazzi di Caserta, la Juve Stabia non riesce a creare pericoli verso la porta difesa da Pigliacelli; infatti, si registra solo un pericoloso colpo di testa su una palla inattiva di schema da angolo. I giallorossi, con Petriccione di testa sempre su schema da calcio piazzato, colpiranno la traversa, e un assist di Pagano per Iemmello non si materializza grazie all’intervento di un difensore all’ultimo istante.
LA REAZIONE NELLA RIPRESA ARRIVA SOLO DOPO LO SPAVENTO
A favore di vento, quando inizia la ripresa, ci si aspetta un’altra versione del Catanzaro, che è entrato in campo con gli stessi effettivi della prima frazione.
Non sarà così nei primi dieci minuti: il dominio della Juve Stabia e le difficoltà del Catanzaro continuano a essere evidenti. La rete annullata a Candellone per fuorigioco di Piscopo, millimetrico e dopo un lungo consulto al VAR, suona la carica. D’ora in avanti si vedrà in campo un’altra partita.
Il pubblico catanzarese spinge la squadra, che, sospinta dal proprio tifo, riesce a riprendere in mano la partita. L’ingresso di Pittarello al posto di Biasci aiuta molto la squadra a risalire, trovando un punto di riferimento in attacco a cui affidare il pallone. Pittarello, con un destro, colpisce la seconda traversa della porta del bravo Thiam, che da questo momento in poi si erge a protagonista.
L’ingresso di Pompetti e Cassandro, rispettivamente per uno stremato Pontisso e per Situm, che non era in perfette condizioni, dà freschezza ai giallorossi. Una bella trama nel cuore dell’area di rigore porta Pompetti al tiro, ma con un riflesso prodigioso il portiere della Juve Stabia riesce a parare. È assurda la decisione di Rutella e del suo collaboratore, che non concedono il calcio d’angolo nonostante l’esultanza del portiere stabiese per una prodezza.
Sul finale, i cambi di Ceresoli e Pagano, in luogo di Scognamillo e Seck, che forse avrebbero potuto essere effettuati prima, portano il Catanzaro a spingere sempre di più nella metà campo avversaria. La rete del vantaggio, a questo punto meritato, sembra a un passo, ma Thiam compie un’altra prodezza su un colpo di testa ravvicinato di Iemmello. Il forcing finale vede ancora i giallorossi cercare il colpo decisivo, ma ormai i campani, arroccati dietro, usano tutte le classiche misure per perdere tempo prezioso. I sei minuti di recupero sono davvero pochi, considerando i tanti cambi, l’intervento del Var e le interruzioni per crampi dei calciatori campani.
Su una ripartenza catanzarese, Rutella decreterà la fine della partita, che si conclude con un pareggio che, per come è stata la prima ora di gioco, appare soddisfacente, ma lascia l’amaro in bocca per una partita che, con qualche accortezza in più—si pensi alle sostituzioni tardive di Pagano e Ceresoli, che sono stati fuori dal gioco per lunghi tratti—poteva essere vinta.
ORA CESENA CON LA CONSAPEVOLEZZA CHE NON SARA’ PIU’ IL CATANZARO DELLA SCORSA STAGIONE
La partita di ieri, molto diversa da quella con il Sassuolo, ci ha fatto comprendere che al mister catanzarese servirà del tempo per plasmare le nuove strategie di un gioco che non può prescindere da elementi che, oltre alla qualità, abbiano una struttura fisica adeguata per affrontare un campionato di Serie B, particolarmente difficile. Il dispendio di energie e il rincorrere l’avversario nella zona nevralgica possono essere determinanti per lo sviluppo del gioco. Emblematiche sono state, infatti, le prestazioni di Petriccione e Pontisso, che hanno dovuto svolgere un duro lavoro sia nella fase di possesso che in quella di non possesso, e tutto ciò ha contribuito a rendere meno lucida la squadra quando bisognava impostare il gioco e fare la partita.
L’anno scorso, è vero che molti calciatori erano esordienti in B, ma c’era già un’intelaiatura di gioco che ha aiutato tantissimo i nuovi arrivati, giovani che sono stati introdotti nel contesto gradualmente. A riprova di quanto detto, basta rivedere i tabellini delle prime sfide delle scorse stagioni, quando i giallorossi scendevano in campo con ben 9/11 provenienti dal campionato vincente di Serie C.
Tutto questo implica che a una difesa che si è dimostrata solida in termini di fisicità bisognerà ora affidare a mister Caserta qualche elemento muscolare che possa tornare utile nella zona nevralgica del campo. Perché sfide come quella di ieri ne avremo tantissime, e bisogna mettere più fieno in cascina il prima possibile, giacché le rivoluzioni tecniche hanno bisogno di tempo; per questo servirà esperienza anche per far crescere i giovani presenti in rosa senza catapultarli precipitosamente.
Il 30 agosto a mezzanotte chiuderà finalmente il calciomercato, e l’augurio è che il Catanzaro possa essere completo. Nel frattempo, però, c’è da affrontare la trasferta di Cesena, in programma mercoledì al Manuzzi alle 20:30. Ci aspetta un’altra battaglia, ci aspetta un’altra neopromossa che viaggia sulle ali dell’entusiasmo, esattamente come noi l’anno scorso e come la Juve Stabia ieri. Il Catanzaro è avvisato e, per uscire indenni, bisognerà dare tutto e sbagliare il meno possibile. Cinquecento catanzaresi per adesso saranno nel settore ospiti a dare manforte a una squadra che all’inizio di un percorso che sicuramente sarà difficile ma non impossibile.
Foto di Lorenzo Costa per UsCatanzaro.net
Redazione 24