Dopo Sorrento che è l’ultima delle umiliazioni subite dai tifosi giallorossi, anche oggi un’altra pagina nera e vergognosa è scritta, e conferma quanto si stia toccando il fondo.
Al “Nicola Ceravolo” alle ore 17,00 era prevista la ripresa degli allenamenti.
Oltre al gruppo dei ragazzini (per lo più figli dei soci) e a Franco Cittadino non c’era nessuno.
Oltre all’assenza della luce, dell’acqua, del gas e dei calciatori più importanti, la “perla” di rilievo di oggi è che a essere assenti c’era anche il resto dello staff tecnico (preparatore atletico) e lo staff medico, massaggiatori compresi. E’ evidente che dopo i quindici giorni passati in ritiro speranzosi che qualcosa potesse cambiare e dopo la figuraccia storica dell’esordio in Coppa Italia, anche loro che hanno vissuto quotidianamente le vicende di un Catanzaro che va spegnendosi, oggi, senza una parvenza di futuro e senza un contratto hanno alzato onorevolmente bandiera bianca. Anche loro sono tifosi e come noi soffrono.
E’ ormai evidente che l’Fc Catanzaro guidata dal presidente Maurizio Ferrara (ma non dimentichiamo il resto della truppa) e salvata grazie all’apporto dei finanziamenti pubblici erogati da Comune, Provincia e privati è una società vergognosa che non può assolutamente rappresentare e portare il nome di Catanzaro.
Nel corso di questi anni in curva e sugli spalti spesso e volentieri abbiamo gridato “Noi siamo il Catanzaro”.
Oggi possiamo dirlo “Voi non siete il Catanzaro”, sperando che lo capiscano soprattutto le istituzioni che hanno avallato la nascita di quest’aborto.
SF