Con la speranza che l’Assessore Soriero possa apprezzare qualche suggerimento, fondato, il Movimento per le Autonomie chiede al neo membro della giunta di entrare nel merito delle scelte fatte e di farsi promotore di una svolta che realmente possa giovare alla struttura urbana del capoluogo di regione.
Nel passato sono stati commessi gravi errori che la città pagherà negli anni a venire. Questo è il momento di avere coraggio e gettare basi solide per il futuro, con scelte anche drastiche e impopolari ai poteri forti. Valutazioni oggettive di un equilibrio urbanistico stravolto da scelte mal ponderate e strategicamente incomprensibili e incompatibili con la realtà dei fatti. Ci riferiamo alla scelta di spogliare il centro di strutture amministrative importanti come la sede della Regione e l’università. Qualcuno potrà dire che è stato lanciato il progetto o il percorso per il futuro, supponendo che la città aveva bisogno di espandersi su Germaneto, e quindi verso un area totalmente da urbanizzare (nessuno evidentemente tiene conto dei costi). La verità è che la decisione ha privato il centro urbano di due poli importantissimi e oltremodo strategici. Valutate voi, a Regione completata, quanti “viandanti” che devono sbrigare pratiche negli uffici preposti non effettueranno l’ingresso in città, a totale discapito dell’economia locale. Spiegate ai cittadini che anno investito in immobili ed altro cosa ha comportato lo spostamento dell’università a Germaneto; a quartieri come Gagliano che avevano scoperto una nuova giovinezza, e oltremodo una riqualificazione esemplare, cosa voglia dire essere spogliati nuovamente di quella microeconomia, anche sociale, che aveva risvegliato gli animi dei residenti.
Una città lunga dodici Km, poiché questa grossomodo è la distanza da S. Elia a Cz Marina, dovrebbe contare oltre il milione di abitanti, ed invece non raggiungiamo nemmeno i centomila, per dirla tutta siamo un grande quartiere di Roma.
Detto ciò pensiamo al futuro poiché ciò che è stato fatto è definitivo e non capace di subire rettifica.
Per affrontare il Psc del comune di Catanzaro bisogna fare i conti con una pluralità di problemi e soprattutto con le caratteristiche di un territorio unico nel suo genere.
Il primo suggerimento è quello del blocco dell’espansine urbana, che nasce dalla considerazione del consumo di suolo a fronte di uno sviluppo demografico ormai ridotto ai minimi termini; anzi, che va a favorire i comuni limitrofi come Martelletto, Borgia, San Floro etc. ad oggi sono molti i cittadini che abbandonano il nostro comune per trasferirsi in quelli limitrofi con costi della vita inferiori.
Il secondo riguarda la possibilità di “aggregare” la crescita della città allo sviluppo progettuale del parco che dalla scuola Agraria porta a Cz Marina, intendendolo come linea verde i sviluppo. A questa indicazione dovrebbe seguire la crescita congiunta delle altre aree verdi, come la pineta di Siano attraverso il progetto in itinere, con i relativi quartieri. Tutto ciò senza puntare su nuovi insediamenti, ma semplicemente riqualificando e offrendo maggiori servizi e attrezzature alle aree interessate.
Per quanto concerne l’infrastrutturazione, se i progetti lanciati vedranno realmente la luce in tempi umani, questa dovrebbero essere sufficiente a garantire la mobilità all’interno del tessuto urbano. Sarebbe comunque interessante valutare la possibilità di realizzare anche nel centro urbano un sistema di mobilità, metropolitana di superficie, che consenta una maggiore efficacia degli spostamenti nell’area centrale della città.
La cosa che sottolineiamo con maggiore attenzione è la riqualificazione urbana: mai più fabbricati fatiscenti nel centro! La bassa qualità degli immobili e la negligenza dell’ente comunale che ne dovrebbe verificare quantomeno la salubrità, ove evidente, e la sicurezza, soprattutto nel centro storico demotiva e offre un’immagine negativa agli investitori, che siano essi commerciali o residenziali.
Siamo certi che la nostra città abbia tutte le caratteristiche per progredire e accrescere le proprie potenzialità, ma affinché ciò avvenga bisogna riscoprire il vero valore dell’urbanistica il cui compito è non trascurare nessuna potenzialità, proporre valorizzazione il territorio e tentare di porre rimedio ai problemi che affliggono la comunità, infine interpretare e offrire previsioni dell’esigenze, della crescita e della lettura delle reali esigenze della comunità e non di singoli individui.
Se ciò non accadrà presto il nostro centro storico si trasformerà irrimediabilmente in una scatola vuota e vagheremo in nuovi centri urbani di un centinaio di abitanti per area.
Carmine Gallippi
Commissario provinciale MPA