A 48 ore dal derby, che ha scatenato polemiche a causa degli incidenti avvenuti al termine della partita, è opportuno, a mente fredda e raccogliendo varie testimonianze di chi era presente, cercare di chiarire quanto effettivamente sia accaduto.
La settimana prima ed il Gos di sabato 2 marzo
Per fare ciò, è tuttavia necessario risalire alla settimana che ha preceduto l’organizzazione della partita, per un match che in Italia è considerato il sesto incontro con maggiori motivi di criticità. Il Pre-GOS, convocato per discutere dell’organizzazione del servizio di sicurezza dai garanti dell’ordine pubblico, si è tenuto lunedì 26 febbraio, mentre il GOS, dove vengono prese le decisioni che indicano l’Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive, si è tenuto soltanto sabato 2 marzo, a sole 24 ore dalla gara.
L’andata a Catanzaro
Ricordiamo che nel derby di andata, le riunioni del Pre-GOS e del GOS organizzate dalla Questura di Catanzaro, si sono tenute con ampio anticipo rispetto alla data della partita, al fine di poter prendere decisioni appropriate per garantire l’ordine pubblico. Tuttavia, ad eccezione di alcuni episodi sporadici, nulla di eclatante è accaduto.
Il sistema ticketing
Ma torniamo ora a ciò che sarebbe accaduto e che lascia tanti interrogativi su come effettivamente sia stato organizzato l’evento. L’apertura della vendita dei biglietti è stata annunciata per i tifosi locali nella giornata di lunedì 26 febbraio. Nel comunicato della società Cosenza Calcio si affermava che era stata proclamata la “giornata rossoblù” e che gli abbonati potevano esercitare un diritto di prelazione. Non c’era invece alcun divieto per i tifosi di fede catanzarese, i quali potevano tranquillamente acquistare i biglietti per altri settori. Inoltre, si specificava che la vendita per il settore ospiti sarebbe partita dopo la riunione del GOS. La società Cosenza Calcio, avendo notato dai dati anagrafici inseriti per l’acquisto del biglietto che molti provenivano da Catanzaro, preoccupati per il numero limitato di biglietti disponibili per il settore ospiti e per le problematiche che spiegheremo in seguito, sul circuito Vivaticket che già nella partita di La Spezia non leggeva correttamente le tessere emesse da Ticketone (Ticketing dell’US Catanzaro), ha manifestato preoccupazione solo sabato 2 marzo, a 24 ore dall’inizio della partita, emettendo un comunicato che riportiamo testualmente come appare sul sito ufficiale dell’US Catanzaro. “Si ricorda che con determinazione ONMS nn. 9 e 10, i residenti nella provincia di Catanzaro possono acquistare il tagliando del settore ospiti solo se sottoscrittori del programma di fidelizzazione del Catanzaro Calcio”. Nella nota si ribadisce inoltre che “i residenti nella provincia di Catanzaro che abbiano acquistato erroneamente il tagliando nei settori locali, non dovranno recarsi allo stadio, potranno chiedere l’annullamento e rimborso a Vivaticket. È vietato il cambio settore”. Sempre la Questura di Cosenza rende noto inoltre “che contro coloro che hanno falsamente dichiarato dati anagrafici o di residenza verranno presi provvedimenti penali e amministrativo del Daspo”. Nel frattempo, l’US Catanzaro, al fine di garantire il possesso dei biglietti a coloro che sarebbero andati a Cosenza con gli autobus organizzati, ha chiesto al Cosenza Calcio, autorizzato a sua volta dalla Questura, di destinare presso una ricevitoria il 40% dei biglietti in modo che coloro che occupavano il posto sugli autobus avessero regolarmente il biglietto.
All’apertura di questa operazione, sono state immediatamente segnalate difficoltà nell’emettere i biglietti perché la fidelity Us Catanzaro emessa da Ticketone non era riconosciuta da Vivaticket. Ciò ha causato ritardi nell’emissione dei biglietti (ogni 1 emesso, 5 non lo erano) e l’apertura della vendita degli altri biglietti non poteva essere avviata per non intaccare quelli destinati alla tifoseria organizzata. A nulla è valsa la richiesta di bloccare quei biglietti per consentire al ricevitore di emetterli con calma per far si che partisse la vendita online di quelli rimanenti. E’ stato detto che l’operazione non era possibile, ma anche questo lascia perplessi perché con i sistemi tecnologici attuali appare impossibile che Vivaticket non possa riservare una maschera coi tagliandi bloccati e avviare contestualmente la vendita degli altri.
È stato chiesto anche di emettere i biglietti e successivamente Ticketone avrebbe collegato con un elenco le tessere di riferimento per ogni biglietto emesso. Tuttavia, tale richiesta è rimasta inevasa e solo a poche ore dalla chiusura della vendita per gli ospiti si sono potuti emettere i biglietti senza la fidelity card, con la conseguenza che la vendita online dei biglietti residui non sarebbe mai partita.
Il Gos di sabato 2 marzo e le prescrizioni
Nella sede del GOS svoltasi sabato a Cosenza, venivano ribadite tutte le prescrizioni, compresa quella riguardante i provvedimenti penali e amministrativi per coloro che avevano fornito false generalità. Vi era anche l’invito a non presentarsi allo stadio con biglietti di altri settori, con la promessa che sarebbero stati rifiutati e rimborsati. Venivano inoltre fornite le indicazioni ai tifosi giallorossi per raggiungere lo stadio entro le ore 14, mentre alle auto private che sarebbero arrivate autonomamente era stata indicata l’uscita autostradale Cosenza Nord, che sarebbe stata presidiata dalle prime ore della giornata.
L’arrivo dei tifosi giallorossi a Cosenza
La prima falla si è verificata quando le prime auto sono arrivate attorno alle 11:45 e non hanno trovato nessuno delle Forze dell’Ordine, non avendo la possibilità di capire quale percorso dovessero seguire per raggiungere lo stadio tornavano indietro recandosi all’autogrill di Rogliano in attesa di comunicazioni. Dopo la segnalazione alla Questura di Catanzaro, intorno alle 12:15 è stato attivato il servizio e le prime auto dopo i controlli di routine, hanno raggiunto l’impianto cosentino verso le 14:45. Il torpedone con autobus, minivan e auto è arrivato a Cosenza con la partita già iniziata e già all’ingresso sono emerse le prime difficoltà, in quanto lo spazio da dove i tifosi dovevano entrare era stretto e angusto, rischiando i primi incidenti con forze di polizia a causa della difficoltà nell’accedere allo stadio. Circostanza ampiamente riportata da tutti gli organi di stampa.
La “strana” accoglienza ai dirigenti del Catanzaro ed il lancio di fumogeni durante la gara
Ai dirigenti accreditati dell’US Catanzaro è stato comunicato solo nella mattinata di domenica lo spostamento in tribuna (Tribuna Rao), e al loro ingresso in tale settore sono state lanciate pietre e schegge di bottiglie di vetro, provocando qualche lieve ferita e costringendoli ad abbandonare il settore per sistemarsi nel settore ospiti accompagnati dagli steward. La partita si è svolta regolarmente, anche se nello stadio, oltre ai cori classici di scherno fra le due tifoserie, si è assistito a qualche lancio di torce, in particolare nei due settori limitrofi che dividevano le due tifoserie, risultando troppo vicini.
Il fine gara
A fine partita, altre “stranezze” si sono verificate, aggiungendo ulteriori interrogativi a quelli precedentemente menzionati. Innanzitutto, ci segnalano che le prime auto che hanno lasciato il parcheggio del settore ospiti sono state fatte andare via senza scorta e senza alcuna indicazione sul percorso da seguire per il deflusso. Molti, sbagliando strada, si sono ritrovati nel traffico della città di Cosenza, ma per fortuna non è accaduto nulla.
Il primo “scontro”
Circa un’ora dopo la fine della partita, minivan e autobus si sono messi in coda per raggiungere l’uscita autostradale e lasciare Cosenza. Dal boschetto adiacente al settore ospiti, sono arrivate pietre, bombe carta e torce lanciate da alcuni “tifosi” cosentini sui mezzi dei rivali catanzaresi. Alcuni tifosi dei minivan sono scesi, sia per inseguire i responsabili, sia per evitare che i vetri frantumati potessero causare danni a chi si trovava nell’abitacolo, poiché nei mezzi erano presenti anche donne, bambini e famiglie. I facinorosi “cosentini” sono fuggiti e i catanzaresi, dopo averli rincorsi, sono rientrati nei loro mezzi immediatamente. Tuttavia, forse a causa di un comando errato, si è generata una prima carica esagerata contro i tifosi catanzaresi, provocando scontri con le forze dell’ordine e fortunatamente feriti lievi da entrambe le parti. La carovana catanzarese, festosa per la vittoria, ha potuto quindi, sotto scorta, incolonnarsi per uscire da Cosenza e rientrare a Catanzaro. Tutto sembrava essere finito.
I fattacci di Rende
Usciti dalle zone adiacenti allo stadio, i mezzi si sono ritrovati incanalati nel traffico cittadino, come già era accaduto per le auto in precedenza, e soprattutto su strade intasate e non presidiate a dovere. Infatti, all’altezza di un cavalcavia, il primo autobus che guidava la colonna è stato colpito da bombe carta e pietre di grosse dimensioni. Molti tifosi catanzaresi, per paura di essere colpiti all’interno dell’abitacolo, sono stati costretti a nascondersi sotto i sedili dei mezzi, mentre altri sarebbero scesi. Qui sarebbe scattata un’altra carica per disperdere i più esagitati. I tifosi del Catanzaro, per sfuggire alle manganellate, si sarebbero diretti nei pressi di un noto fast food ed avrebbero incontrato coloro che si erano resi autori dell’agguato, dando inizio a una colluttazione tra componenti delle due “tifoserie”.
Le conclusioni
Questi sono i fatti, basati su quanto raccolto da noi e dalle testimonianze video, nonché da alcune dichiarazioni di ultras storici del Cosenza. Questa testata si dissocia e condanna fermamente tutti gli episodi di violenza, ma appare doveroso e giusto accertare le responsabilità, valutando i fatti avvenuti, che non possono essere assolutamente travisati o addebitati unicamente ad una tifoseria ed una Curva, che negli anni è stata elogiata in tutta Italia per la propria correttezza. Ci teniamo a ribadire la serietà e la correttezza di una società, come l’Us Catanzaro, che sta realizzando uno splendido campionato e che non può e non deve essere penalizzata per negligenze o episodi che nulla hanno a che vedere con una partita di calcio.
Redazione 24
L’unica penalizzazione che dobbiamo pagare è quella di dover giocare ancora contro il Cosenza, città e tifosi antisportivi e poco corretti per non dire altre parole, lontani anni luce dal nostro essere sportivi e signori contro tutti, a noi intetessa solo vincere……. Forza Aquile sempre
E come! Il sindaco Fiorita cerca l’appoggio di un certo Franz Caruso per stabilire un patto di civile convivenza fra le 2 città? Il Caruso in questione( che di Cosenza è sindaco) è stato uno dei primi a gettare discredito su di noi, su CZ e su i nostri tifosi. Bah! Misteri della fantapolitica
su sulu lordoni e basta, inutile aggiunger altro