Avversario di turno

Cosenza, un derby per misurare le proprie ambizioni

Scritto da Emanuele Mongiardo

Dopo aver raggiunto la fatidica quota 45 ed essersi costruito la possibilità di disputare gli ultimi tre mesi di campionato col cuore un po’ più leggero, il Catanzaro si appresta ad affrontare il derby di ritorno. Sia i giallorossi che il Cosenza di arrivano in una situazione tutto sommato tranquilla, senza acqua alla gola, motivo per cui, per una volta, ci si potrebbe aspettare un derby di alto profilo tecnico. Nell’analisi di confronti del genere, però, bisogna prescindere dalla classifica. Di solito i derby sono partite sporche, senza troppe emozioni. Come lo affronterà questo Catanzaro apparso più maturo? I tifosi di certo firmerebbero per il pari, che permetterebbe di preservare la luna striscia di imattibilità al San Vito-Marulla. Vivarini e i suoi potrebbero pensarla diversamente, però.

Il Cosenza, di certo, arriva alla gara di domenica con più pressione addosso. Non solo perché si sente in dovere di rimediare alla sconfitta dell’andata, ma anche perché l’ultima partita tra le mura amiche, coincisa con i 110 anni del club e il tutto esaurito da parte del pubblico rossoblù, si è conclusa con un 1-2 in favore della Sampdoria. Il derby rischia sempre di avere ripercussioni sul resto del campionato. Dopo il 2-0 targato Biasci e Iemmello, per i lupi arrivò una serie di quattro sconfitte e due pareggi consecutivi.

Poi a gennaio è arrivata la svolta, coincisa con le grandi prestazioni di un ritrovato Gennaro Tutino: nelle ultime sette partite per il Cosenza è arrivata solo una sconfitta. Per il resto, tre vittorie e tre pareggi, l’ultimo dei quali in casa del Parma, dove i rossoblù, probabilmente, avrebbero meritato la vittoria.

Ad aiutare Caserta e i suoi a rialzare la china c’è stato anche il mercato. Nemmeno nella sessione invernale il presidente Guarascio si è tirato indietro. D’altra parte, le permanenze in B del Cosenza di questi anni sono state determinate proprio dal mercaro di riparazione. Quest’anno non è arrivato un attaccante argentino come erano stati Larrivey e Zarate, ma comunque un giocatore offensivo di grande talento come Mirko Antonucci, che può essere schierato sia in zona centrale che sulla fascia. In più, per sostituire l’infortunato Pietro Martino, forse il migliore dei lupi nel derby del Ceravolo, è stato preso dal Potenza Gyamfi. La ciliegina sulla torta, però, fino questo momento è stata il prestito di Gianluca Frabotta, terzino sinistro fino a qualche mese fa in forza al Bari, che in otto gare ha firmato già tre gol e un assist.

Come gioca il Cosenza

All’andata il Catanzaro in maniera furba cedette il pallone al Cosenza per lasciarlo cuocere nel suo stesso brodo. È difficile, pertanto, immaginare il canovaccio della partita. Vivarini darà nuovamente l’iniziativa ai suoi avversari, oppure vedremo il Catanzaro convincente delle ultime due gare, capace di usare il pallone non solo per offendere ma anche per addormentare il gioco e difendersi lontano dalla porta di Fulignati?

È un dilemma che rende la partita interessante anche dal punto di vista tattico, non solo emotivo. D’altra parte, il Cosenza è una squadra che dà il meglio attaccando in velocità e avvicinando i suoi migliori talenti. Non è un caso che la grande prestazione di Parma sia arrivata senza un riferimento fisso come il centravanti Forte. Tutino è l’uomo ovunque del gioco rossoblù, capace di attaccare la profondità come di abbassarsi per prendere il pallone e associarsi con i compagni.

Attenzione particolare merita anche Manuel Marras sulla destra con i suoi dribbling a rientrare sul mancino: Vandeputte dovrà spendersi spesso in aiuto del compagno che giocherà da terzino sinistro.

Infine, il Cosenza è una squadra temibile anche dalla panchina. Canotto e Forte non hanno avuto un rendimento all’altezza delle aspettative fino ad ora, ma in Serie B si tratta di due certezze.

Insomma, il Catanzaro arriva al derby con la testa un po’ più sgombra, un po’ per la classifica, un po’ per il fatto di essersi assicurato il confronto dell’andata. Quella di domani, però, non è una partita qualsiasi e pertanto, forse, bisognerà lasciare da parte per 90’ la piacevole leggerezza di questi giorni.

Autore

Emanuele Mongiardo

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