Quando si dice questione di DNA. Nel caso del Catanzaro di Vivarini il marchio di fabbrica è risaputo, ampiamente riconosciuto: cercare sempre la vittoria, soprattutto col gioco. Ed il tecnico giallorosso gongola sul punto: “Tutta la squadra ha fatto una gran partita. Tutti insieme con la voglia di vincerla. Questo è il nostro DNA. Non è stato solo merito di chi è entrato nella ripresa. E’ stata una vittoria di squadra, di chi ha giocato dall’inizio e di chi è subentrato”. Vivarini poi spiega il siparietto finale con l’esperto numero uno ospite: “Viviano si riferiva all’intervista che avevo rilasciato ieri, io invece a quella che lui aveva fatto nel dopo la gara di Ascoli, in cui avrebbe dovuto avere più rispetto del Catanzaro”. Infine, sottolinea e rimarca l’importanza capitale di una vittoria per nulla scontata in un campionato difficile come la cadetteria di quest’anno: “In serie B non troveremo mai un avversario facile, serve l’apporto di tutti e in questa gara ne abbiamo avuto la dimostrazione. È stata una partita intensa e combattuta e la voglia di tutti di vincere mi ha fatto particolarmente piacere”.
Un pensiero poi per qualche mugugno (di troppo) durante le fasi salienti del match: “Non vorrei dirlo ma il clima attorno a noi è cambiato, noi, però, abbiamo bisogno di restare uniti per lottare contro le difficoltà che incontreremo perché da parte nostra la voglia di vincere non manca”.
E’ partito dalla panchina a titolo precauzionale (“Iemmello in settimana si è allenato pochissimo, ha avuto qualche problema dalla gara di Palermo” spiega), ma il ruggito di Re Pietro non s’è fatto attendere nel momento clou dell’incontro. E da buon capitano, Iemmello richiama tutto l’ambiente. Il suo è un invito a stare incollati alla dura realtà della cadetteria: “Sul due a uno solo la curva incitava. In partite come questa, invece, ci serve il supporto di tutto lo stadio. È impensabile che in serie B si possa fare lo stesso campionato della passata stagione, il nostro è un percorso di crescita, abbiamo inserito ragazzi di prospettiva pronti a confermarsi. La strada è quella di oggi, chi entra deve fare la differenza”.
Vittorio Ranieri
Tutto è bene quel che finisce bene,ma :
1) fulignati, se qualcuno ti critica dopo che prendi goal lo fa a fin di bene ,il tifoso che paga il biglietto ha diritto a criticare se un calciatore fa minchiate, volevo ricordarti che tutte le palle aeree nell’aria piccola,per non dire in tutta l’aria nella sua totalità, dovrebbero essere tue, il problema è che tu sei piombo sulla linea di porta a prescindere, bisogna capire se è un tuo limite oppure te lo impone qualcuno. ……
2) a nome di tanti tifosi, non accettiamo da nessun calciatore, iemmello compreso, modalità di comportamento durante la partita, poiché spesso parecchi calciatori, per non dire tutta la squadra, avete fatto parecchie partite di merda con annesse figure di merda e noi tutti lo stesso ad applaudirvi a fine partita, se per una volta ci scappa la critica e l’ imprecazione, voi continuate a giocare e buttare il sangue senza girarvi verso il pubblico con aria minacciosa e incazzata o esordendo in sala stampa dicendo che solo la curva tifava, vi ricordo che non siete ne maradona e ne pelè, ricordatevi che i giocatori vanno e vengono, la maglia e i colori sono per sempre.
3) spero vivamente che l’esclusione di brighenti sia dovuta a problemi fisici, altrimenti non si spiega come lasciare fuori il migliore difensore che abbiamo in rosa ,insistendo con l’inutile, acerbo, mai propositivo, spesso impacciato ,il ragazzino veroli sulla cui fascia gli avversari fanno un cazzo che vogliono, si sta ripetendo lo stesso canovaccio visto con kranjc,
Oggi c’era la possibilità di far tornare scognamillo sulla fascia sx dove lo scorso anno imperversava e invece si insiste col bambino…..evidentemente qualcuno ha imposto che deve giocare a prescindere.
Forza giallorossi sempre e comunque.
Palanchito sei fantastico hai detto tutte cose che i tifosi tutti pensano, io sicuramente. Grazie della sintesi, se permetti vorrei aggiungete che, non so se qualcuno l’ha notato, la rimonta è iniziata quando, abbandonate le masturbazioni mentali del tiki taka Vivarini, la squadra ha cominciato a giocare secondo alcuni dettami CLASSICI del calcio, per esempio verticalizzazioni veloci, affondi e conquista del fondo campo avversario (vedi D’Andrea) con relativo cross rapido e teso in area avversaria, caro il mio Vivarini della dottrina di dialoghi stretti in area avversaria affollata con dieci difensori e senza un tito da fuori. Meditate gente Meditate.