Fiorito Procopio, padre di Agostino, l’uomo ucciso a San Sostene, e’ considerato dagli investigatori il capo dell’omonima cosca della ‘ndrangheta di Davoli. Agostino Procopio, secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, stava rientrando da solo a casa, in una zona di campagna di san Sostene, nell’entroterra soveratese, quando e’ stato affrontato da una o piu’ persone, che hanno sparato con un fucile. I colpi hanno richiamato l’attenzione dei familiari di Procopio che sono usciti di casa ed hanno cercato di soccorrere il congiunto portandolo in auto nell’ospedale di Soverato, dove, pero’, l’uomo e’ giunto cadavere. Gli investigatori stanno ora valutando il ruolo di Fiorito Procopio nell’ambito della criminalita’ locale per stabilire se il delitto possa essere una vendetta oppure rientri nello scontro in atto che interessa un’area tra le province di Catanzaro, Reggio Calabria e Vibo Valentia. Agostino Procopio ed il padre Fiorito erano stati indagati nell’inchiesta Mithos 2 condotta nei mesi scorsi dalla Dda di Catanzaro sulla base dell’attivita’ investigativa svolta dai carabinieri della Compagnia di Soverato. La Dda aveva anche chiesto l’arresto dei due, ma la richiesta non era stata accolta dal gip. (ANSA).
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