Il consigliere comunale Franco Cimino è intervenuto, con una nota, sulla protesta degli abitanti di Gimigliano.
“Catanzaro, Città capoluogo di Regione, ha il dovere di aiutare Gimigliano nella sua popolare battaglia per uscire da quella sorta di isolamento, cui la costringe la precarietà delle strade di collegamento, aggravatasi con le recenti alluvioni, dal cedimento strutturale del ponte sul Corace. Ponte che collega la cittadina “benedetta” non soltanto a Tiriolo ma alla nostra Città. Ho parlato con alcuni cittadini che l’altro ieri hanno educatamente manifestato lungo Corso Mazzini. Non mi è parso avessero atteggiamenti di alcuna ostilità nei confronti di singole personalità politiche. Erano giustamente risentiti nei confronti della politica in generale,e di quelle istituzioni di Governo che, in assoluta continuità, per anni e anni, e fino ad oggi, hanno trascurato una delle realtà più importanti della Calabria. È una responsabilità politica grave che supera la ricorrente insipienza generalizzata, per connotarsi quale irresponsabilità morale per aver trascurato quella antica emergenza che mette a rischio la sicurezza e la libertà degli abitanti. E, ancora, e più gravemente, si connota come miopia politica che impedisce di guardare a tutta l’area che ruota intorno a Gimigliano, e questa cittadina comprende, quale strumento di sviluppo nuovo e originale. Sviluppo che può contribuire a costruire, in Calabria, un’ articolato sistema economico che punti anche sul turismo religioso-culturale. È questo un sistema capace di mobilitare risorse pubbliche e private, compreso i molti soldi che, lungo quell’intenso itinerario di spiritualità che conduce alla venerata Madonna di Porto, che i pellegrini della Fede sicuramente spenderebbero. Per questi motivi la battaglia dei gimiglianesi e dei sindaci dei comuni del comprensorio, deve essere una battaglia di tutti. Di Catanzaro, in particolare, la cui insistente debolezza può essere superata solo da una visione strategica che la porti ad aprirsi a tutto quel territorio che “amorevolmente” la circonda. Il territorio, che le “copre le spalle” con tutti i suoi piccoli, originali paesi e i suoi bellissimi monti, deve essere concepito quale territorio unitario al cui interno ciascuna parte contribuisca, secondo le proprie possibilità e peculiarità, alla costruzione di una realtà urbana vasta, articolata, moderna. E aperta al futuro con la valorizzazione di ogni suo piccolo e grande passato. La Madonna di Porto e le ricchezze di Mattia Preti, i vancali di Tiriolo e le castagne di Cicala. Rappresentano le gemme preziose che possono unirsi alla grande storia di Catanzaro. Alla sua bellezza paesaggistica con il suo immenso balcone che s’affaccia su un mare bellissimo. Ancora una volta sono i problemi dei più piccoli e indifesi che aprono scenari culturali e politici straordinari. Ancora una volta è la sofferenza dei più deboli che procura soluzioni, le più grandi e positive. Catanzaro, pertanto, si metta a fianco di quelle popolazioni. Faccia sua quella protesta, si batta per il superamento dell’emergenza in cui si trovano e, in contemporanea, costruisca con esse una nuova strategia di sviluppo, che parta da Gimigliano e contamini tutto il resto. Lo faccia con umiltà. Quell’umiltà che sembra, purtroppo, mancare a molti”.
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