Seconda sconfitta consecutiva per il Catanzaro che prova a conquistare i tre punti fino alla fine, ma esce sconfitto da un gol del Modena in contropiede al 95′. Un’autentica beffa, al termine di una partita molto equilibrata, specie se si pensa al clamoroso incrocio dei pali colpito da Ambrosino pochi secondi prima della letale ripartenza che regala il successo e il sorpasso ai gialloblu.
Bianco si copre
In una giornata caratterizzata a tratti da sole, pioggia e vento, si affrontano Catanzaro e Modena al “Nicola Ceravolo” per la dodicesima giornata del campionato di serie B. Sugli spalti ad assistere al match ci sono quasi 10mila spettatori: 9.688 spettatori, compresi gli abbonati e i 142 tifosi provenienti da Modena e sistemati in curva Mammì. I gialloblu arrivano al “Ceravolo” con una striscia positiva di un pareggio e due vittorie consecutive nelle ultime tre partite. Bianco è alle prese con tante assenze e affronta i giallorossi con un modulo accorto (4-4-1-1), che alla fine risulterà redditizio, e con alcuni rincalzi decisivi ai fini del risultato. Il Catanzaro ha l’obiettivo di riscattare la sconfitta di Como. Vivarini deve rinunciare a Verna, sostituito da Pontisso. Rispetto alla gara del “Sinigaglia” rientra dall’inizio Donnarumma. Le altre novità sono sulla corsia di destra, dove Oliveri e Stoppa rilevano Katseris e Brignola.
Modena aggressivo
Il Catanzaro gioca con la classica casacca rossa con i bordi gialli, mentre il Modena è in completo bianco in cui è difficile distinguere numeri e nomi dei calciatori per via di un colore oro molto chiaro. I giallorossi attaccano sotto la “Capraro” e con il vento contro. L’approccio dei ragazzi di Vivarini è positivo. Il Catanzaro vuole fare la partita e cerca con insistenza le sue classiche giocate. Ci riesce a tratti, perché la circolazione della palla non è fluida. Oltre al vento che sporca le traiettorie, c’è un Modena aggressivo e ben sistemato in campo che fin dall’inizio adotta le maniere dure. La fisicità dei canarini è evidente rispetto ai catanzaresi. La prima ammonizione per una gomitata a Scognamillo è per Manconi e arriva al quarto minuto.
Il solito Jari
Il primo quarto d’ora del Catanzaro è comunque positivo. Malgrado la pressione dei canarini e le difficoltà ambientali quando i giallorossi capovolgono il fronte danno la sensazione di poter fare male. Ci prova al decimo Iemmello ma il controllo in area non è dei migliori. La rete del vantaggio arriva al 19′ con una bella uscita dal basso. Donnarumma lavora la palla per Stoppa. La corsa sulla destra della giovane ala è efficace quanto il cross sul secondo palo raccolto da Vandeputte che di destro al volo insacca alle spalle di un non impeccabile Seculin. Un tiro da fuori di Stoppa, con il Catanzaro in pressione alta, è l’altro squillo giallorosso che lascia ben sperare.
Pari Modena
Ma l’illusione dura poco. Al 25′ il Catanzaro si fa beffare. Prova una giocata difficile in fase di possesso, nonostante la pressione alta modenese e il disturbo del vento. Ghion sbaglia un appoggio e perde palla nella zona nevralgica del campo. Marconi s’invola e arriva indisturbato sin dentro l’area. Scognamillo e Ghion, anziché contrastarlo, lo invitano quasi al tiro. E l’attaccante modenese, con un sinistro chirurgico, batte da dentro l’area. La palla passa tra le gambe di Scognamillo e termina nell’angolino basso alla sinistra di un incolpevole Fulignati.
Frattura Donnarumma
Un duro scontro in piena area vede protagonisti Guiebre e Donnarumma. Il centravanti colpisce a rete anticipando l’avversario, poi si scontra con la testa di Guiebre. L’episodio andrebbe rivisto se pensiamo ai rigori dati allo Spezia e alla Sampdoria per interventi successivi alla conclusione degli attaccanti. Di Bello non interviene. Donnarumma rientra in campo con una vistosa fasciatura e avrà la frattura del setto nasale riscontrata al termine della partita. Da questo momento in poi la partita, molto spezzettata, si spegne, e il primo tempo va in archivio senza altri sussulti.
La costruzione dal basso
Al secondo minuto della ripresa, la partita potrebbe cambiare. Un lancio di Veroli inganna Zaro. Il vento del “Ceravolo” è impietoso da questo punto di vista. Donnarumma si presenta da solo davanti a Seculin, non calcia quando potrebbe farlo, si attarda e forse aspetta una spinta che non arriva. Quando calcia, lo fa debolmente. La palla passa fra le gambe di Seculin ma un difensore in disperato recupero rinvia il pallone. Un episodio importante perché potrebbe indurre il Catanzaro a fare un’altra partita, a sfruttare i lanci e i tiri da fuori perché il vento a favore aiuta. Ma la partita non cambia. Il Catanzaro si ostina nella costruzione dal basso. Con bravura, furbizia e tantissimi falli tattici non sanzionati, il Modena regge.
Il nuovo attacco
Uno stratosferico Palumbo smista con maestria ogni pallone e viene anche graziato dall’arbitro che lo ammonisce per proteste ma soprassiede su un’evidente manata a a Biasci. Iniziano le sostituzioni per cambiare l’inerzia a una partita spezzettata da falli tattici e da giocate senza lampi. Dopo meno di un quarto d’ora, Vivarini toglie la coppia d’attacco. Donnarumma non ce la fa più dopo la botta al naso. Esce a sorpresa anche Iemmello che si era girato già nel primo tempo verso la panchina per un indolenzimento muscolare. Ecco l’inedita coppia Ambrosino-Biasci. Anche Bianco ridisegna la sua squadra inserendo l’attaccante Bonfanti per Guiebre. Fino a tre quarti di gara non accadrà nulla. Il Catanzaro è troppo lezioso, il Modena continua la sua aggressione nella metà campo giallorossa. Pompetti e Sounas entrano per Pontisso e Stoppa, Bianco risponde rinforzando gli ormeggi con Bozhanaj e Pergreffi al posto di Tremolada e Ponsi.
Si va verso il pareggio
Da qui in avanti, anche per la stanchezza, le squadre iniziano leggermente ad allungarsi. Con Sounas che entra bene in partita, il Catanzaro esce meglio dalla pressione avversaria. Proprio il greco al 33′ serve un pallone d’oro ad Ambrosino che nel cuore dell’area di lavoro calcia precipitosamente alle stelle. Vivarini inserisce D’Andrea per Ghion tentando il tutto per tutto. Il Catanzaro adesso è più offensivo, con Sounas e Pompetti soli in mezzo al campo e poco propensi alla fase d’interdizione. Il primo campanello d’allarme, che precede la beffa finale, arriva al 43′. Una palla persa da Vandeputte crea una prateria per Magnino, steso al limite dell’area da Scognamillo (ammonito, sarà squalificato). La conseguente punizione di Bozhanaj è respinta da Fulignati.
La beffa finale
La partita sembra ormai incanalata sul pari, ma nei sei minuti di recupero si consuma l’amaro epilogo per i giallorossi. Accade tutto dopo il 49′. Un gran tiro a giro da fuori di Ambrosino colpisce la traversa a portiere battuto. La palla rientra in campo, il Catanzaro cerca di rigiocarla ma il Modena ribatte e con due passaggi arriva dall’altra parte. Cotali dalla sinistra scarica su Bozhanaj. L’albanese parte a campo aperto senza alcun avversario davanti e con un bellissimo destro all’incrocio batte l’incolpevole Fulignati e gela il “Ceravolo” che un secondo primo aveva pregustato la vittoria. Una beffa atroce, la dura legge del calcio. D’altronde, sul neutro di Lecce contro la Ternana, fu il Catanzaro a vincere all’ultimo respiro una partita molto equilibrata come quella di ieri.
Adeguarsi alla serie B
Le difficoltà della serie B erano ampiamente preventivabili. Partite come quelle di ieri ne vedremo tante altre. Fin dal mercato estivo, come ha più volte ribadito anche Vivarini, abbiamo capito che il Catanzaro è una squadra costruita per dominare il gioco, per fare del possesso e della qualità un marchio di fabbrica. Ma nel corso di una partita ci sono tanti fattori che possono intervenire. Gli avversari ormai ci conoscono, la fisicità incide nei contrasti. Quando la partita diventa sporca, gli avversari più dotati fisicamente hanno un vantaggio. Il metro di giudizio del direttore di gara incide. Oggi gli arbitri, soprattutto quelli più bravi, lasciano giocare molto. Altri, invece, intervengono immediatamente con i cartellini. Sapersi adattare e adeguare al metro arbitrale è un’altra caratteristica importante.
Il gioco duro del Modena
Ieri il dato dei falli commessi dal Modena è davvero rilevante. Alla fine se ne contano 27, nonostante Di Bello abbia lasciato correre molto. La stragrande maggioranza di queste scorrettezze è stata commessa nella metà campo giallorossa, fermando sul nascere ogni possibilità di giocata, spezzettando il gioco, penalizzando di fatto una squadra che vorrebbe giocare. Onore al Modena che ha preparato la partita in questo modo. Un po’ meno all’internazionale Di Bello che ha consentito queste dinamiche. Nel tabellino del Modena alla fine si contano solo quattro ammoniti, di cui due per proteste. Vivarini ha alzato la voce nella conferenza post-partita, ma è riduttivo indicare questa come l’unica causa della sconfitta del Catanzaro. Una soluzione di gioco alternativa è necessaria quando le condizioni meteo e la pressione degli avversari condiziona il palleggio giallorosso.
Trovare alternative
L’uscita di Iemmello è apparsa affrettata, anche se dettata probabilmente dalle non buone condizioni fisiche del capitano. Sappiamo bene quanto la sua qualità è indispensabile per le manovre offensive giallorosse. L’innesto di D’Andrea è apparso troppo spregiudicato. Il centrocampo è rimasto sguarnito negli ultimi minuti, con due giocatori offensivi in mezzo come Pompetti e Sounas, che stava facendo bene nel suo ruolo a destra. Troppo per un Catanzaro stanco che non era in svantaggio e non doveva vincere a tutti i costi. Le due azioni finali di Bozhanaj (punizione e goal vincente) nascono da ripartenze a campo aperto senza uno schermo protettivo per la difesa. Analisi che ovviamente avrebbero avuto meno peso se Ambrosino avesse infilato il Modena, ma che comunque vanno valutate per trovare soluzioni quando troveremo le stesse difficoltà.
Niente drammi
Serve lavorare per migliorare e cercare di recuperare fisicamente giocatori fondamentali per il Catanzaro: Iemmello e Donnarumma, ma anche gli infortunati Situm e Verna. La seconda sconfitta di fila non è un dramma perché il bottino raccolto in queste prime 12 partite è di ottimo livello. Venerdì sera alle 20:30 la difficile sfida contro un Venezia lanciatissimo. I giallorossi a Sant’Elena non hanno mai vinto e hanno raccolto solo due punti nei sette precedenti giocati, di cui l’ultimo 55 anni fa. Servono un’impresa e magari un pizzico di fortuna in più per riprendersi i punti persi ieri.
I loro falli sono stati 29 contro i dieci nostri. Se non impariamo a fare anche noi piccoli falli “preventivamente ” per impedire l’impostazione delle azioni avversarie non ne vinceremo molte. In serie B picchiano più che in serie C, squadre come Cittadella, Como e Modena rappresentano la maggior parte delle squadre presenti in campionato.
Mister Vivarini, ti amo e ti adoro, per me tu e vandeputte siete i veri top player della squadra, ma certe volte deve fare mea culpa e ammettere alcuni limiti ed errori. Suonas insostituibile, mi dispiace
Brignola 70min in campo a Como è stato uno scandalo
Ieri hai tolto Iemmello, errore fatale, sai benissimo che Pietro quando tutto manca, si abbassa e va a prendersi la palla a centrocampo
Ieri hai tolto Ghion e hai consegnato il centrocampo al Modena, pensavo togliessi quello montone di Oliveri per mettere Katseris
Se il Como e ieri il Modena avevano 8 elementi nella nostra metà campo, mettendo in difficoltà la nostra manovra, che cazzo vi vuole a fare un lancio???
Comunque nessun dramma, e riprendiamoci sul piano del molare, perché perdere a Venezia ci darebbe il KO
Concordo.
La cosa che mi preoccupa, per modo di dire, è che pare che noi non abbiamo il cosiddetto piano B e a volte anche C.
Mi spiego, noi sappiamo solo fare quel tipo di gioco, non picchiamo, non sappiamo giocare sporco quando serve e così via.
Voi amici tifosi pensate possa bastare questo singolo modo di giocare che noi abbiamo e sappiamo fare (solo questo).
In questa serie B piena di marpione e soprattutto di squadre che pian piano hanno capito come giochiamo.
Vero ciò che dici Palanchito, io sono e resto innamorato del
3-5-2 , tre difensori puri e DURI, due braccetti laterali di cui abbiamo grande abbondanza con tre centrocampisti centrali
( Ghion, Verna e Sounas e altre valide alternative. Secondo me sarebbe più produttivo di questo 4-4-2 che poi non è così.
Nel pari del Modena non e’ Ghion che perde la palla ma Stoppa che sbaglia l’appoggio .
Prima di commentare accertatevi di quello che dite , qua mi pare che sbagliamo un po’ tutti , state sereni pensiamo a mantenere la categoria .
Ho detto che sostituendo Ghion, abbiamo consegnato le chiavi del centrocampo al Modena
Ghion era l’ultimo centrocampista di contenimento in campo, togliendolo ci siamo sbilanciati troppo