Tre punti pesantissimi, forse i più “pesanti” finora della stagione perché sono quelli della consapevolezza. Il Catanzaro batte 1-0 il Sudtirol con una perla di Iemmello, blinda la porta di Fulignati, dà continuità alla sua striscia di risultati dopo la batosta col Parma e resta nei quartieri altissimi della classifica.
La prima volta
Per la prima volta nella loro storia calcistica Sudtirol e Catanzaro si affrontano allo stadio “Druso” di Bolzano. Le due squadre si sfidano per la nona giornata di campionato. La squadra altoatesina è stata fondata solo nel 1995. Bolzano dista ben 1224 Km da Catanzaro, ma per un giorno “la Capitale delle Alpi” si è tinta di giallorosso, e una parte della Calabria si è trasferita in Alto Adige. Il piccolo impianto di Bolzano è circondato dalle Dolomiti e protetto dall’Adige che gli scorre accanto. All’ingresso nello stadio, il colpo d’occhio è notevole: il giallorosso è predominante nel settore ospiti e in molti altri settori. I calabresi che vivono in Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, a Roma, in Svizzera e Germania non vogliono perdersi il loro Catanzaro che da tanti anni mancava al Nord.
Due squadre ambiziose
Il Sudtirol, guidato ancora da mister Bisoli, è al suo secondo anno di B. L’anno scorso ha sfiorato la promozione in massima serie, venendo battuto in semifinale dal Bari che, vincendo 1-0 al ritorno in Puglia, pareggiò il risultato dell’andata e avanzò in finale grazie al miglior piazzamento in campionato. In questo torneo la squadra biancorossa sta confermando le qualità della passata stagione. Squadra tosta e fisica difficile da affrontare. Che gioca un calcio semplice fatto di tanto agonismo. La prima sconfitta di questo torneo è maturata a Palermo la settimana scorsa. Di contro c’è un Catanzaro che da matricola si sta ben comportando. Arriva dalla bellissima vittoria in casa della Samp e con una sola sconfitta in casa, contro la corazzata Parma.
Le formazioni
L’assenza di Casiraghi (capocannoniere della serie B con sei reti) e quella di Merkay e Rauti costringe Bisoli a variare la sua formazione standard. L’assetto tattico è sempre bastato sul 4-4-2 con l’ariete Odogwu centrale e gli esterni offensivi Ciervo, Lunetta e Rover, chiamato a giostrare “alla Casiraghi”. Il Catanzaro non cambia nulla. Vivarini schiera il suo 4-4-2 identico all’undici iniziale che ha sbancato il Ferraris, con Brignola confermato a destra al posto di Sounas e Krajnc basso a sinistra.
Spinge subito il Catanzaro
L’inizio della partita sembra a favore degli altoatesini che vorrebbero prendere campo, tenendo alto il baricentro e cercando di mettere in difficoltà il Catanzaro. Le intenzioni sono buone ma la speranza di mettere sotto i giallorossi che invece vogliono fare la partita dura solo pochissimi minuti. Il Catanzaro si organizza e inizia il suo palleggio. Gli avversari, per non sprecare energie a rincorrere la fitta rete di passaggi, si rintanano con dieci uomini dietro la palla e lasciano la manovra alla squadra più tecnica. Intorno al quarto d’ora di gioco, Poluzzi si erge a protagonista. L’estremo difensore altoatesino deve intervenire prima su una conclusione di Vandeputte a giro, poi sulla conclusione di testa di Brighenti su azione d’angolo e poi ancora su Vandeputte che sferra un altro tiro da fuori dopo la solita azione manovrata. Un’altra percussione di Vandeputte dalla sinistra viene fermata egregiamente in scivolata in piena area di rigore dall’esperto Masiello. Poluzzi si era già reso protagonista a Catanzaro con la maglia dell’Andria. Nella stagione 2015-16 blindò lo 0-0 con una grande parata su Giampà (simile a quella su Vandeputte) nel finale di partita.
Il guizzo di Iemmello
Con il passare dei minuti il predominio territoriale è sempre più a favore del Catanzaro. Il Sudtirol non tira mai in porta, tranne una conclusione di Broh da fuori e un calcio piazzato di Rover che termineranno molto distanti dalla porta di Fulignati. Con il Sudtirol sempre più schiacciato, servirebbe la giocata del singolo. Ed eccola servita da Iemmello al 43′. La solita manovra dal basso per stanare gli avversari vede Verna scavalcare con un’incursione la prima linea biancorossa e appoggiare la palla al bomber. Iemmello ha il tempo di stoppare il pallone e sistemarselo, mentre Cuomo, ex Crotone, pur conoscendo le doti dell’attaccante non accorcia. Il capitano, dai 25 metri, lascia partire un destro a giro. La traiettoria non sembra impossibile ma s’insacca alle spalle di Poluzzi. Al tramonto del primo tempo il Catanzaro è meritatamente in vantaggio, mentre Verna prova subito a raddoppiare, ma il suo tiro pericoloso è smorzato da una deviazione.
Catanzaro in controllo
Il risultato striminzito e le due ammonizioni comminate da Manganiello a Scognamillo e Brighenti sono gli unici fattori negativi di una partita che il Catanzaro sta giocando alla grande. La ripresa inizia con gli stessi effettivi per il Catanzaro mentre Bisoli sostituisce uno spento Rover con un altro ariete, Pecorino, che va a formare una coppia pesante con Odogwu. Il Catanzaro adesso arretra il baricentro perché il gioco del Sudtirol si sposta esclusivamente sulla ricerca dei due centravanti schierati nel cuore dell’area. Inizia una partita di lanci lunghi e alti nel cuore dell’area catanzarese. Su azione d’angolo il primo intervento serio di Fulignati è su un colpo di testa di Tait che gira all’angolo sinistro ma il portiere si stende e blocca senza troppi problemi. Seguiranno nel corso della ripresa altre mischie, tutte ben gestite dalla difesa giallorossa. Brighenti e Scognamillo salgono sugli scudi, sia pur ammoniti, e non disdegnano quando serve di calciare il pallone in tribuna.
Mosse e contromosse
I tecnici, più o meno dopo un’ora di gioco, iniziano la girandola dei cambi. Oliveri e D’Andrea sostituiscono Brignola e Biasci nel Catanzaro. A seguire entreranno Veroli per Krajnc, Donnarumma per Katseris e infine Stoppa per Vandeputte. L’ingresso di Veroli è necessario perché Bisoli ha inserito nel frattempo Cisco che ha un passo diverso e mette in seria difficolta lo sloveno Krajnc. Cisco già l’anno scorso a Francavilla aveva messo in difficoltà il Catanzaro servendo dalla destra due assist a Patierno per il momentaneo 2 a 2 dei pugliesi (poi travolti 2-4). Da un suo guizzo nasce la migliore occasione per gli altoatesini: la sua volata dalla destra si conclude davanti a Fulignati che è bravo nel respingere il tiro.
Assedio sterile
Sarà questa l’ultima vera occasione del Sudtirol per pareggiare. Per il resto, anche negli ultimi minuti in cui gli uomini di Bisoli provano l’assalto finale, dalle parti di Fulignati arrivano solo traversoni ben controllati in presa alta dal portiere Fulignati o respinti dai difensori giallorossi. Tante mischie senza esito, gestite dal reparto difensivo con maestria. Ad accentuare la confusione in area c’è l’ingresso del difensore Vinetot, schierato anche lui da centravanti per la sua fisicità. Ma non succede nulla, anzi è il Catanzaro in ripartenza che sfiora il raddoppio con le rapide giocate di D’Andrea, con un tiro a giro di Stoppa che accarezza il palo e con Donnarumma che serve leggermente lungo per Iemmello.
Pausa in arrivo
È un’altra festa in campo per il Catanzaro che conquista la terza vittoria in trasferta di questo campionato, la seconda consecutiva. La squadra saluta e salta sotto il settore destinato ai tifosi ospiti, impazziti di gioia. Adesso il turno di riposo per gli impegni con le Nazionali. Sabato 21 ottobre riaprirà il “Ceravolo”: alle 16:15 la sfida contro la Feralpisalò, battuta a fine aprile in Supercoppa, ma avversario scorbutico che evoca lo spiacevole ricordo di uno dei tanti playoff svaniti all’ultimo istante. È un Catanzaro che sta sorprendendo soprattutto per la serenità con cui affronta le partite. Studia l’avversario e poi lo mette al tappeto, con giocate di qualità frutto del grande lavoro settimanale del tecnico Vivarini che affronta ogni partita analizzando le carenze e i lati positivi degli avversari. Una squadra che continua a far sognare i propri tifosi e una tifoseria che dimostra, domenica dopo domenica, di poter essere un fattore. Il sostegno incondizionato e l’incitamento continuo durante la sfida col Parma, nonostante il passivo pesante, sono stati un importante anello di congiunzione tra società, squadra e tifoseria. Un fattore decisivo per continuare a volare alto.
GHION VIENE MASSACRATO AD OGNI PARTITA , EPPURE AMMONISCONO LUI . AL PRIMO MEZZO FALLO SUBIAMO CARTELLINI GIALLI A OGNI PIE’ SOSPINTO MENTRE DOPO UNA SERIE DI FALLACCI GLI ALTRI SOLO RICHIAMI . MISTERO….. UNA VOLTA CHE NOTO AVEVA PARLATO DOPO LA FERALPI IN CASA HA PRESO UNA SQUALIFICA DI UN ANNO …. IERI ZANGRILLO SI E’ LAMENTATO IN DIRETTA TV , ORA CHE NON C’ E’ PIU’ SILVIO , PUO’ DIRE ANCHE CONTRO IL MILAN E LE ALTRE ” GRANDI “. VOGLIO VEDERE QUANTO GLI DANNO DI SQUALIFICA .
Storico come sempre!👍
Storico ci massacrano e nessuno dice niente. Ora c’è anche l’episodio della troia bolzanina inferocita…Non ho parole
SE LA SOCIETA’ VOLESSE LA QUERELA PER DIFFAMAZIONE E DANNO GRAVISSIMO ALL’ IMMAGINE .