Patrocinato dall’amministrazione comunale e organizzato dall’associazione culturale “La zagara”, sarà rappresentata questa sera, presso il centro polisportivo di Zagarise, la commedia dialettale “A ri tempi ‘e tandu”. Autore è Vincenzo Falcone, docente di politica economica dell’Ue presso l’università Magna Græcia di Catanzaro.
L’opera è articolata in due atti e ci riporta indietro nel tempo sul finire degli anni Cinquanta, «periodo – scrive l’autore nella premessa – di avvio della ricostruzione in Italia, ma anche di emigrazione di vastissime dimensioni… E ciò che ci animava di più in quel tempo era la curiosità del nuovo che si affacciava a tutti i livelli in una regione depressa come la Calabria in cui il bassissimo livello della qualità della vita, il sistema infrastrutturale particolarmente carente e la disoccupazione elevatissima facevano da sfondo alla grande povertà. Che comunque veniva vissuta con grande dignità, con determinazione, con caparbietà e con l’allegria di chi si sapeva accontentare di quel poco che passava il convento».
In un contesto così definito si snoda il plot di questo allestimento in cui protagoniste sono le comari che si danno appuntamento da Rosa, la sola persona del rione a disporre dell’ atturaturi, per farsi torrefare (atturare) il caffè. Quando il caffè lo si comprava ancora verde dal negoziante, la moka era ancora di là da venire e la bevanda veniva ancora preparata con la caffettiera napoletana. Era quell’intervallo trascorso tra un turno e l’altro che si passavano in rassegna tutti i pettegolezzi del paese non risparmiando niente e nessuno.
Ne viene fuori un susseguirsi di gag, calembour, locuzioni zagaritane sentenziose ed esilaranti che traggono ispirazione ad episodi di vita realmente vissuti. «Naturalmente i nomi – mette le mani avanti Falcone – i nomi dei personaggi sono quasi tutti inventati, mentre gli avvenimenti trattati sono spaccati di pezzi paralleli alla realtà, nel senso che non sono reali ma approssimati a fatti realmente accaduti».
