Interventi di spessore ed un dibattito acceso e proficuo hanno contraddistinto il primo evento organizzato dalla ricostituita sezione catanzarese dell’Aiga (Associazione Italiana Giovani Avvocati). Il convegno/corso di formazione, tenutosi nel pomeriggio di giovedì 1 luglio, presso la Sala delle Culture di Palazzo di Vetro, sul tema “Mediazione e Conciliazione (civile e commerciale) alla luce delle novità introdotte dal Decreto Legislativo n. 28 del 4 marzo 2010– Aspetti pratici e normativi” è stato promosso dall’Aiga di Catanzaro in collaborazione con il referente per la formazione decentrata dei magistrati e patrocinato dall’Amministrazione Provinciale di Catanzaro e dalla BB Promo Service.
La partecipazione degli illustri relatori ha attirato buona parte dell’avvocatura catanzarese. Infatti, oltre a tanti giovani professionisti del Foro dei tre colli è spiccata la presenza di rappresentanti del Consiglio dell’Ordine di Catanzaro, della Camera Civile e della Camera Penale.
Dicevamo in apertura di interventi seri e qualificati che hanno dato il “la” ad un dibattito tra due dei principali interlocutori, ovvero classe forense e dei magistrati, su un argomento di stringente attualità per gli operatori del diritto: la riforma della mediazione e conciliazione. Ad aprire i lavori sono stati il dott. Camillo Falvo (referente per la formazione decentrata dei magistrati) e l’avv. Antonello Talerico (Presidente della Sezione Distrettuale Aiga di Catanzaro) che si sono soffermati su talune criticità del Decreto Legislativo n. 28/2010 in materia di Conciliazione e Mediazione. In particolar modo, l’Avv. Talerico s’è soffermato sul depotenziamento del ruolo dell’avvocato e sulla necessità di rivedere la previsione dell’obbligatorietà del procedimento di conciliazione.
Al magistrato Beniamino Calabrese (PM presso il Tribunale dei Minori di Catanzaro) è toccato il compito di ricostruire un excursus storico della mediazione nel campo penale e in quello del diritto minorile, puntando poi l’attenzione sul problema della formazione di mediatori professionisti. <In conclusione – ha chiosato Calabrese – la mediazione riesce in ambiti dove la il diritto non ottiene frutti>.
Il prof. Valerio Donato (Ordinario di Diritto Civile all’Università Magna Graecia di Catanzaro) ha ricostruito, dal punto di vista del diritto ed etimologico, i due istituti, inquadrandoli come <strumenti nuovi che si integrano nel discorso sui tempi lunghi e sui della giustizia, nonché sull’esito incerto delle cause>.
Con gli interventi dei magistrati Adele Foresta (Giudice del Tribunale Civile di Lamezia Terme) e Francesco Tallaro (Giudice applicato al Tribunale Civile di Catanzaro) si è puntato lo zoom sugli aspetti pratici e tecnici della riforma. La dott.ssa Foresta ha illustrato in maniera approfondita gli ambiti di applicazione della mediazione e della conciliazione e i possibili casi di ricorso alle stesse, mentre il dot. Tallaro ha affrontato gli aspetti critici del Decreto Legislativo n. 28 del 4 marzo 2010, come i rapporti con la normativa comunitaria e con la Carta Costituzionale, e quelle che vengono considerate come delle zone d’ombra da parte del mondo forense. Da quest’ultime riflessioni, è iniziato un interessante dibattito su quella che potrebbe essere la figura dell’avvocato, <esaltata e non svilita> secondo il parere del dott. Tallaro e invece fortemente depotenziata secondo le osservazioni dell’Avv. Talerico.