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Parma, alla ricerca della Serie A dopo tre stagioni

Scritto da Emanuele Mongiardo

Il percorso del Parma di Pecchia nasce lo scorso anno, da una stagione in cui gli emiliani non hanno mai saputo trovare continuità di risultati. I crociati erano una squadra simile a quella di quest’anno, con in più l’esperienza di Gigi Buffon in porta e del Mudo Vazquez in attacco. In panchina, poi, la presenza di Fabio Pecchia sembrava una garanzia: partito come vice di Rafa Benitez, che aveva seguito anche nella sua fugace esperienza col Real Madrid, l’ex centrocampista di Torino e Juventus è stato in grado di vincere il campionato di Serie B già due volte, la prima con l’Hellas Verona nel 2016/17, la seconda con la Cremonese nel 2021/22. Il curriculum e la credibilità conquistata in questi anni sono stati una garanzia per Pecchia, il cui posto non è stato messo in discussione. Lo scorso anno il Parma ha dato il meglio sul finale di stagione ed ha perso le semifinali playoff contro il Cagliari solo a causa di una prestazione miracolosa del portiere dei sardi Radunovic.

Le fondamenta per ripartire, insomma, erano già solide. La squadra di quest’anno, poi, sembra costruita su caratteristiche difficili da arginare in Serie B. Detto che Buffon aveva già il sostituto in casa, perché Chichizola in cadetteria è una certezza ed ha un passato anche in Liga col Las Palmas, la partenza più importante è stata quella di Franco Vazquez. Per sostituirlo, il Parma non ha cercato profili simili, che dessero una pausa al gioco, ma ha preferito puntare tutto su giocatori elettrici e veloci, capaci di saltare l’uomo e di creare occasioni anche quando non sembrano esserci i presupposti. In difesa, a parametro zero dopo il fallimento della Reggina, è arrivato l’esperto Gianluca Di Chiara, terzino sinistro che aveva vestito la maglia del Catanzaro quasi dieci anni fa. A centrocampo è ritornato dal prestito, sempre alla Reggina, il brasiliano Hernani, probabilmente la miglior mezzala della scorsa stagione di Serie B. In avanti, invece, da segnalare l’acquisto di due ali: Partipilo, che conosciamo dalla Serie C con le maglie di Virtus Francavilla e Ternana, e lo sloveno Begic, arrivato dal Vicenza, che si è segnalato per una giocata spettacolare con cui ha costruito l’assist per Bernabé nella vittoria per 2-0 sul Cittadella.

Come gioca il Parma

Basta osservare anche solo qualche minuto del Parma per capire quanto sia talentuosa, a livello individuale, la squadra di Pecchia. Il dato che impressiona di più di queste prime giornate, però, è quello difensivo. Dopo quattro giornate, gli emiliani hanno subito solo un gol. Nel 4-3-3 ducale, la coppia centrale è composta dal venezuelano Osorio e dall’italo-australiano Circati, classe 2003 che lo scorso anno aveva accumulato meno di mille minuti in campo, ma che, per rendimento, è una delle sorprese più liete di questo inizio di stagione. I terzini, invece, sono Delprato a destra e Ansaldi a sinistra. Il primo si occupa soprattutto di dare copertura ed è il capitano. L’argentino, invece, non ha bisogno di presentazioni, soprattutto per chi lo acquistava al Fantacalcio: eccellente crossatore, sia col destro che col sinistro, le sue sterzate sono ancora in grado di disorientare gli avversari e, inoltre, può usare la sua tecnica per garantire un’uscita del pallone pulita alla sua squadra. L’alternativa ad Ansaldi è un altro terzino sinistro dall’ottimo piede come Di Chiara.

I difensori del Parma, insomma, sono tutti nomi di spicco. L’unico gol incassato, però, più che coi singoli, si spiega con l’atteggiamento di squadra ed è legato a doppio filo con la fase offensiva. Da centrocampo in su, infatti, i gialloblù dispongo di giocatori in grado di saltare l’uomo e di creare pericoli anche in inferiorità numerica, con poche combinazioni e tante iniziative individuali. Per questo motivo, per attaccare, il Parma non ha bisogno di portare in avanti molti uomini e così può garantirsi copertura in difesa anche quando ha la palla. Basta avvicinare pochi giocatori per ottenere triangoli capaci di sfondare qualsiasi difesa. In mezzo, Hernani e Sohm sono degli interni capaci di ribaltare il campo il pochi secondi con le loro conduzioni. La batteria di ali, poi, sarebbe degna anche della Serie A. Partipilo, Bernabé e Begic possono saltare chiunque nello stretto ed hanno un tiro pericolosissimo dalla media distanza. Mihaila e Man, invece, sono letali in campo aperto. Davanti, il posto se lo giocano il giovane franco-ivoriano Bonny, il polacco Benedyczak e il neo acquisto Colak. Il primo, diciannove anni, a livello atletico è un giocatore fuori scala per la Serie B. Il gol segnato al Pisa, una cavalcata di Sohm culminata in uno scatto fulmineo di Bonny che ha lasciato sul posto due difensori e ha bucato il portiere, è un po’ il simbolo delle potenzialità del Parma, una squadra capace di accendersi in qualsiasi momento. Benedyczak, 22 anni, fa sentire ai difensori la presenza del suo metro e novantuno. Colak, invece, è l’attaccante di esperienza e l’acquisto di grido dell’estate del Parma. Lo scorso anno coi Rangers di Glasgow aveva segnato quattordici gol in venticinque presenze nel campionato scozzese. Stavolta, insomma, la fase difensiva del Catanzaro non potrà proprio concedersi nessun tipo di distrazione.

Non basterà nemmeno controllare il contesto, come è abituata a fare la squadra di Vivarini. Il Parma ha si un gioco collaudato, ma sa anche vivere di momenti se la giornata non è brillante. Al momento non c’è avversario più difficile in Serie B. Per il Catanzaro, però, arriva l’ennesima occasione di dimostrare il proprio valore e sappiamo quanto lo staff tecnico e i calciatori sappiano farsi rispettare contro avversari del genere.

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Emanuele Mongiardo

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