La Striscia

Tifosi in piazza: “Attenti a quei tre”

Corteo aperto dai bambini, poi sit-in pacifico davanti al Politeama. Contestati Aiello, Bove e Soluri

Si è tenuta nel tardo pomeriggio nel centro storico di Catanzaro la manifestazione “Io non delego”, pacifico sit-in di protesta contro i tre soci Bove, Aiello e Soluri. All’appello del Blocco 1929, organizzatore della serata, hanno risposto circa 150-200 persone che hanno voluto ribadire il pensiero della stragrande maggioranza dei sostenitori giallorossi. Un appello rivolto a tutta la tifoseria, ma raccolto solo da alcune realtà del tifo catanzarese.

Hanno aderito alla protesta, oltre ai club, centinaia di tifosi liberi, di tutte le età, che attraverso mail, messaggi e siti Internet hanno voluto manifestare la loro vicinanza ideale, nonostante la distanza fisica da Catanzaro. Presente anche il gruppo ultras della Vecchia Guardia.

La nota di colore della serata è stata la ormai costante partecipazione di tanti bambini che, per volere degli organizzatori, hanno aperto il corteo. Una dimostrazione, secondo gli organizzatori, dello spirito pacifico della protesta e un segnale per chi aveva dipinto nei giorni scorsi come atti delinquenziali, una semplice contestazione naturale verso chi ha portato il Catanzaro sull’orlo di un nuovo fallimento.

Alle 19,30 il corteo si è mosso dal Comune, colorato e vociante. Quattro i messaggi esposti oltre ai “famigerati” adesivi (staccati con incredibile celerità e solerzia) “Soluri Vattene”. Gli striscioni recitavano: “Il sogno dei bambini è arrivare qualche volta primi” (portato proprio dai più piccoli); “Liberateci da voi stessi”; “Basta gestioni vergognose vogliamo domeniche gloriose” e “Attenti a quei tre”, con chiaro riferimento ai tre soci Aiello, Bove e Soluri, visti come i responsabili di preclusione per qualsiasi sogno che ogni tifoso ha il diritto di avere.

Durante il tragitto dal Comune al Politeama qualcuno è tornato indietro nel tempo ritrovandosi a fare ciò che faceva quando era ragazzo, cioè cantare “Noi siamo il Catanzaro” o riprendere quei cori già intonati quando Giuseppe Soluri era presidente della vecchia Uesse. Non è stato risparmiato neanche Antonio Aiello, mentre su Pasquale Bove qualcuno si è chiesto: “e dire che sino a qualche anno addietro stava con noi”.

A fine percorso c’è stato un sit-in davanti al Politeama. Le macchine che circolavano con un colpo di clacson davano il loro assenso alla protesta, ma tanto per cambiare arrivavano le solite notizie confusionarie dalla riunione svoltasi fra vecchi soci, nuovi soci e socio dissidente (Catalano). I comunicati inviati hanno chiarito poco: i tre sono ancora i proprietari del Catanzaro, eppure oggi tanti si chiedevano: ma con quale faccia pretendono che la gente possa ancora fidarsi di loro?

SF

Autore

Salvatore Ferragina

Scrivi un commento