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Lecco, la tanta agognata Serie B parte dal Catanzaro

Scritto da Emanuele Mongiardo

Cinque giorni dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ne ha sancito la definitiva partecipazione alla Serie B, il Lecco si prepara ad affrontare il suo esordio in campionato. Sono stati mesi difficili per la società del presidente Di Nunno, nel frattempo salito alla ribalta grazie al suo carattere fumantino. I lombardi avevano conquistato la promozione sul campo, battendo il Foggia nelle finali playoff di Serie C, ma erano stati inizialmente esclusi dal torneo per non aver indicato in tempo lo stadio sostitutivo in cui avrebbero dovuto giocare in attesa di mettere a norma il Rigamonti-Ceppi. Alla fine gli azzurrocelesti ce l’hanno fatta e così, sabato, inizieranno da Padova il proprio percorso in cadetteria.

Le lunghe giornate passate tra tribunali e scartoffie influenzeranno, ovviamente, la stagione della squadra di Luciano Foschi. Senza sapere in che categoria avrebbe giocato, la società non ha potuto operare come avrebbe voluto sul mercato. Un discorso simile a quello del Brescia, riammesso in B dopo l’esclusione della Reggina: le due lombarde avranno tempo fino alle ore 20 dell’otto settembre per definire gli ultimi acquisti.

Nel frattempo, comunque, sono già arrivati dei nomi d’esperienza. Le conferme dalla Serie C dovrebbero essere l’ottimo Melgrati, portiere scuola Inter dotato di grande reattività, e capitan Luca Giudici, esterno destro nel 3-5-2 di Foschi. Tra i volti nuovi, invece, il nome di grido in difesa è Luca Marrone, centrale con lunghi trascorsi tra Serie A e Serie B, abile soprattutto in impostazione visto il suo passato da centrocampista. Per il resto, è arrivato in prestito il promettente terzino Brayan Boci dal Genoa e due vecchie conoscenze della Serie C come l’ex Francavilla Caporale e l’ex Ancona Bianconi.

Gli acquisti migliori, comunque, sono arrivati a centrocampo, dove il Lecco sembra aver già un roster da Serie B. Sia Giovanni Crociata che Artur Ionita vantano esperienza in Serie A. Crociata è particolarmente abile nel tiro dalla media distanza ed è uno specialista dei calci di punizione. Ionita, invece, ha una fisicità di livello assoluto per il torneo: con le sue lunghe leve può sia schermare la mediana che accompagnare gli attacchi. Interessante, poi, l’arrivo del promettente Duccio Degli Innocenti dall’Empoli, una mezzala dotata di piedi buoni.

In attacco, invece, dovrebbe da subito guadagnarsi il ruolo di leader l’ex Venezia Novakovich, anche lui in grado, col suo fisico, di fare la differenza: dopo Moro, un’altra punta di peso da controllare per la difesa del Catanzaro. Paradossalmente, visti i nomi, potrebbe esserci più esperienza in B tra le fila del Lecco che tra quelle del Catanzaro. Piccola curiosità: in rosa risulta anche una vecchia conoscenza dei giallorossi, Doudou Mangni, ricordo di un periodo per fortuna lontano.

Come gioca il Lecco

Difficile immaginare come si presenterà il Lecco domani, visto che molti acquisti, tra cui Crociata e Ionita, sono arrivati nelle ultime ore. Si può però volgere lo sguardo all’ultima stagione e affidarsi ai riscontri della Serie C. Foschi dovrebbe mantenere il 3-5-2 di partenza, anche se dovrebbe avere meno spazio Franco Lepore, esterno sinistro ed eroe della promozione.

Gli azzurrocelesti dovrebbero adottare un blocco medio-basso, dove dovranno essere le mezzali ad alzare il livello dell’aggressività pressando i centrocampisti avversari. Il Lecco non era una squadra del tutto impermeabile in difesa. In particolare i centrali, lo scorso anno e nelle amichevoli, hanno avuto difficoltà a limitare attaccanti abili spalle alla porta, come potrebbero essere Iemmello o Donnarumma. Da lì, per gli avversari era facile attivare frontalmente i centrocampisti e gli esterni e riempire l’area dei lombardi.

In fase offensiva, invece, potrebbe pesare la cessione di Zuccon, giocatore più estroso e faro della manovra lo scorso anno, acquistato dal Cosenza. Facile immaginare che il Lecco si appoggerà alle punte e proverà ad attaccare soprattutto con i cross.

Negli ultimi mesi il Catanzaro ha chiuso un sacco di conti con i fantasmi del passato. Domani il teatro della sfida sarà l’Euganeo di Padova, lì dove il progetto di Vivarini, dopo il dramma playoff, si è cementificato. Quello stadio, di per sé, sarà una motivazione extra.

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Emanuele Mongiardo

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