La carriera di Vincenzo Vivarini è stata caratterizzata da una costante lungo tutte le sue esperienze: gli attaccanti di manovra. Come sappiamo, il gioco del tecnico abruzzese valorizza molto il lavoro delle punte e i suoi principi richiedono caratteristiche particolari in quel ruolo. Non bastano il senso del gol e gli attacchi alla profondità, ma servono singoli in grado di partecipare al palleggio e dare qualità alla manovra. Non è un caso che alcuni dei migliori centravanti di manovra delle serie inferiori del calcio italiano abbiano disputato grandi stagioni sotto la sua guida: Alfredo Donnarumma a Teramo, Ciccio Caputo ad Empoli, fino ad arrivare alla rinascita di Pietro Iemmello. Giuseppe Ambrosino potrebbe essere l’ultimo nome di questa lista.
Non stupirebbe se il suo acquisto fosse un’esplicita richiesta di Vivarini: per caratteristiche, è difficile immaginare un giocatore più simile a Iemmello. Per il classe 2003 si tratterà della seconda stagione in Serie B. Lo scorso anno, dopo una prima parte di campionato al Como senza quasi mai giocare, da gennaio in poi si è accasato al Cittadella, dove ha iniziato ad accumulare minuti. Il 2022/23 per lui si è concluso con un solo gol in quindici partite. Tuttavia, tra maggio e giugno Ambrosino è salito alla ribalta con la maglia dell’Italia, durante il mondiale Under 20. L’highlight del suo torneo è stato lo splendido assist per Baldanzi siglato ai quarti di finale contro l’Inghilterra: un filtrante d’esterno da numero dieci più che da attaccante, a riprova del modo particolare con cui interpreta il ruolo.
Le caratteristiche di Ambrosino
Ambrosino nasce centravanti, ma il suo apporto si estende su una porzione abbastanza vasta di campo. Non si limita ad attaccare la porta, ma gli piace svariare sia con movimenti incontro, sia aprendosi verso le face. Ha un buon primo controllo e un’ottima visione di gioco, che gli permette sia di proporsi in palleggio, sia di cercare l’assist per il movimento profondo del compagno: l’intesa con Biasci, in questo senso, dovrebbe sorgere in maniera naturale. Il napoletano è un giocatore tecnico e, se può, gli piace concedersi qualche virtuosismo, come colpi di tacco o controlli particolarmente raffinati. Insomma, un profilo ideale per una squadra abituata a far passare la manovra dai piedi delle punte, e in cui gli attaccanti partecipano alle catene laterali. Al momento è facile immaginarlo come alternativa a Iemmello, ma non è da escludere che i due possano giocare insieme, visto il loro elevato tasso tecnico – anche se potrebbe mancare qualcosa in termini di attacchi alla profondità.
A favore del suo acquisto, poi, gioca il fatto che il meglio lo abbia dato in un attacco a due, quello dell’Italia Under 20. La nazionale di Carmine Nunziata avvicinava i propri migliori giocatori e li faceva dialogare, un po’ come il Catanzaro. Ambrosino era il titolare, nonostante la concorrenza di un talento come Francesco Pio Esposito (in Under 19, invece, giocava al fianco di una punta mobile come l’ex Cosenza Nasti).
L’unica controindicazione su Ambrosino, al momento, è la sua produzione offensiva. Il napoletano, come abbiamo visto, viene da una stagione povera per numero di gol e alle volte sembra compiacersi troppo della sua tecnica in palleggio. Se saprà concentrarsi di più sulla porta, senza perdere l’apporto alla manovra, potrà diventare un attaccante in grado di fare la differenza. Del resto, anche Alfredo Donnarumma e Lapadula avevano problemi di gol prima di incontrare Vivarini.
Le reti di Ambrosino in Serie B, nella scorsa stagione, sono state DUE non una. Una con il Como e un’altra con il Cittadella. Inoltre, l’attaccante si è reso protagonista di tre assist.