Ed eccoci finalmente alla prima partita ufficiale del Catanzaro senza pressione. La partita di domenica col Pescara, per il pubblico giallorosso, è soprattutto l’occasione di assistere alla premiazione ufficiale dopo il trionfo di Salerno. Un momento storico, un evento che in poche ore ha mandato in tilt le rivendite e ha gremito i seggiolini del “Ceravolo”. Se l’attesa per ciò che accadrà dopo il triplice fischio è il motivo principale per andare allo stadio, per onorare la gara delle 14:30 non poteva esserci avversario migliore del Pescara, per tutta una serie di motivi.
Innanzitutto il blasone degli abruzzesi. Dopodiché la motivazione di una squadra che, costretta a competere per il terzo posto, scenderà in campo senza concedere alcuna passerella al Catanzaro: anche le aquile, quindi dovranno tenere alta la tensione se, come ha dichiarato Martinelli, vorranno riscrivere i record della categoria.
Il vero motivo per cui, probabilmente, al “Ceravolo” andrà in scena uno spettacolo godibile, però, è il confronto tra il carro armato guidato da Vivarini e una squadra di Zeman. Si scontreranno due sistemi di gioco votati all’attacco, seppur con principi praticamente opposti: attento al controllo, sia con la palla che senza, quello dei giallorossi, fatto di fiammate e un po’ naif in difesa quello del boemo.
C’è da giurare che il Pescara scenderà in campo senza troppi pensieri su come affrontare la capolista. Si prevede una partita di ritmi alti, contro un avversario pericoloso, ma che lascerà di certo ampi spazi in cui gli attaccanti giallorossi potranno banchettare.
Come gioca il Pescara
Alberto Colombo alla fine non è riuscito a costruire una squadra competitiva per il titolo. I biancazzurri avevano iniziato bene la stagione, ma dopo lo 0-3 subito proprio dal Catanzaro è iniziata una crisi di risultati che ha messo in discussione addirittura il terzo posto. Deve aver pesato di certo l’inesperienza della squadra. Il Pescara era si una delle contendenti per i primi posti, ma rispetto a Crotone e Catanzaro era l’unica a fare un uso massiccio degli under. Per ciò che ha dimostrato nelle ultime stagioni, forse Colombo avrebbe meritato più fiducia. In ogni caso, la scelta di affidare a Zeman una squadra piena di giocatori in erba, potrebbe essere sensata, vista l’abilità del boemo nel valorizzare il talento verde.
Il Pescara, nel bene e nel male, sembra aver già metabolizzato i suoi principi: alla prima della nuova gestione, contro la Juve Stabia, in vantaggio per 2-0, il delfino si è fatto rimontare fino al 2-2 dei campani, un classico delle squadre di Zeman. Per il resto, sono arrivate due vittorie (1-2 in trasferta contro la Gelbison e 3-1 in casa con la Turris) e una sconfitta (1-0 in casa dell’ostico Messina di Raciti).
Come da tradizione, il 4-3-3 dell’ex tecnico della Roma si regge sulle combinazioni di fascia tra terzino, mezzala e ala. Ala e mezzala, in particolare, scambiano spesso la posizione, in modo che l’esterno d’attacco possa entrare dentro il campo, giocare frontale e vedere la porta. Sul lato opposto, invece, la punta e l’ala del lato debole attaccano la profondità.
Ha acquisito già una certa importanza, nel nuovo sistema, l’acquisto di gennaio Hamza Rafia, interno di centrocampo scuola Juve. Rafia ha una tecnica eccellente per la Serie C, limitare la sua qualità è una delle sfide principali per la mediana del Catanzaro domani. Per il resto, attenzione alla qualità delle ali: Merola, Kolaj, Desogus e Delle Monache sono tutti abili nel dribbling e a portare palla. Cuppone, invece, nelle ultime partite ha giocato solo da subentrato. Magari avrà deluso le attese rispetto all’inizio della stagione, ma i suoi tagli vanno sempre tenuti d’occhio.
Visto l’ultimo precedente tra Vivarini e Zeman, il 2-6 di Foggia-Catanzaro dello scorso aprile, chi sarà allo stadio di certo non si annoierà.
Se ve lo siete perso tiziodinotte nel precedente post proponeva anche nel nuovo stadio i seggiolini termici per riscaldare il…. in inverno