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Catanzaro, quattro carezze alla serie B

Scritto da Ivan Pugliese

I giallorossi dilagano anche contro un Avellino coriaceo e salgono a +14 sul Crotone fermato a Picerno. Lunedì 13 il derby allo “Scida”

Una festa infinita. Cominciata il 4 settembre con 4 gol al Picerno e continuata ieri con altri 4 gol all’Avellino, dopo che il Crotone era stato fermato 3 ore prima proprio dal Picerno. Il Catanzaro raggiunge quota 79 punti e 82 gol realizzati, portando il suo vantaggio a + 14 sul Crotone che sembra avere ormai mollato la presa.

Una città colorata di giallo e rosso

Non è il solito sabato a Catanzaro. Da Nord a Sud la città si veste a festa, cominciando a svelare tutto quello che, in questi mesi, era rimasto chiuso nel cassetto, forse per scaramanzia. Le bandiere colorano le strade e sventolano fiere. Subito dopo pranzo, le vie della città si popolano di tifosi vestiti di giallorosso. La destinazione finale è il “Nicola Ceravolo”. Le auto risalgono verso il quartiere Stadio. Tante le famiglie e i bambini al seguito: la continuazione di questa grande passione chiamata Catanzaro. Due ore prima della partita, all’apertura dei cancelli, il piazzale della biglietteria è già affollato. Gli spalti iniziano a gremirsi. Pian piano lo stadio si riempie e la curva, cuore pulsante del tifo giallorosso, è gremita come ai vecchi tempi, così come i Distinti. Ma il colpo d’occhio più bello è forse quello delle tribune senza barriere, il fascino del vecchio “Ceravolo”, un po’ retrò un po’ all’inglese. Bello vedere le scuole e tanti ragazzini vestiti di giallorosso incitare i propri beniamini. Alla fine fine sono 10mila gli spettatori, con 216 tifosi dell’Avellino, giunti a Catanzaro nonostante il campionato poco entusiasmante dei lupi. Una passione, quella degli irpini, che affonda le sue radici proprio in quegli anni ’70-’80 in cui Catanzaro e Avellino era protagoniste nella serie A a 16 squadre.

Rastelli a specchio

“Siamo la Massimo Capraro” canta la curva all’ingresso delle squadre in campo. E tutto lo stadio ribolle. È una classica del Sud, e i colori delle due maglie, quando le squadra fanno capolino sul terreno di gioco, ricordano le tante battaglie in categorie superiori. Rastelli, mister dell’Avellino che da giovanissimo a Catanzaro ha iniziato la sua carriera da calciatore, ammira quello che è stato il suo stadio e il suo pubblico quando, appena ventenne, era la riserva di Rebonato e Massimo Palanca nel Catanzaro 1988/89. C’erano dubbi sul modulo che Rastelli avrebbe scelto per affrontare questo Catanzaro schiacciasassi. Alla fine, decide di schierarsi quasi a specchio e affronta i giallorossi con il 3-5-2, con l’obiettivo d’infoltire il centrocampo, presidiare le ali con i raddoppi di marcatura e ripartire quando c’è l’occasione. Vivarini riconferma la solita formazione, con Fazio al posto di Martinelli e Brighenti spostato come braccetto destro che ritrova il posto dopo due partite di stop forzato.

Avellino subito avanti

Conoscere già il risultato del Crotone è un’insidia sul piano mentale. Ma i ragazzi di Vivarini entrano in campo con la solita fame e con la voglia di fare il risultato, pensando solo a se stessi. L’Avellino è compatto dietro e pronto a ripartire. Il Catanzaro, attraverso il possesso palla, cerca il pertugio giusto con i movimenti di Iemmello, Biasci e Vandeputte che spesso escono fuori sulla mediana per liberare spazi agli inserimenti. Al quinto è Verna, servito da Iemmello, che in corsa che calcia da fuori a lato. L’Avellino non sta a guardare, pur mostrando qualche crepa difensiva che alla fine pagherà cara. Cerca sempre di giocare e passa in vantaggio, a sorpresa, alla prima occasione. Sono passati 10 minuti abbondanti e, su azione d’angolo, una respinta in uscita di Fulignati arriva sul sinistro di Tito che calcia male. Il tiro sporco trova la testa dell’esperto Marconi, che sembra in posizione irregolare ma è tenuto in gioco da Iemmello che copriva il palo sul corner. Il bomber avellinese porta in vantaggio i lupi al “Ceravolo”. Il Catanzaro, per la seconda volta in questa stagione, è sotto in casa: era già capitato (1-2) con la Viterbese nel girone d’andata, ma i giallorossi alla fine l’avevano ribaltata.

Una sfida equilibrata

Palla al centro e si ricomincia come se nulla fosse accaduto. Il Catanzaro tesse la sua manovra con pazienza e inizia a trovare qualche varco. Un maldestro controllo di Biasci, giustificato dal campo leggermente allentato per una pioggerellina insistente che cade per tutto il primo tempo, spreca un contropiede al 15esimo minuto. Dopo sette minuti è ancora Biasci da due passi in scivolata a non sfruttare un bell’assist di Verna dopo una percussione laterale. La voglia del Catanzaro di riprendersi partita e campionato sta tutta nella rincorsa di Vandeputte, servito da un assist al bacio di Ghion dalla trequarti. Il belga corre con Ricciardi verso Pane e il difensore avellinese gli frana addosso: è rigore. Memore del penalty fallito all’andata, Iemmello lascia a Biasci la trasformazione. L’attaccante giallorosso calcia male, Pane gettandosi sulla sinistra intuisce e respinge, ma il tap-in dell’attaccante catanzarese è letale. 1-1. Il Catanzaro continua a fare la partita, ma l’equilibrio regna sovrano al punto che i lupi, con un esterno destro di Ricciardi, potrebbero di nuovo passare in vantaggio. Fulignati neutralizza tuffandosi sulla sua destra e respingendo la pericolosa conclusione. La partita scivola verso l’intervallo ma, proprio nel minuto di recupero, la grande occasione è per Vandeputte. Il belga, lanciato verso la porta avversaria da un assist al bacio di Iemmello, colpisce forte ma sfiora solo il palo. Il primo tempo termina 1-1 e il risultato è giusto.

Il Catanzaro alza il ritmo

La ripresa inizia con gli stessi 22 in campo. Il filo conduttore della partita è identico al primo tempo. Il Catanzaro cerca di fare gioco attraverso il suo possesso palla, l’Avellino sornione risponde colpo su colpo, pronto a dare fastidio in ripartenza. Su azione d’angolo è ancora Ricciardi con un tiro da fuori a chiamare Fulignati agli straordinari. Sono passati sei minuti, e da questo momento il Catanzaro decide di fare sul serio. Fioccheranno occasioni da gol. Un grande Pane deve intervenire due volte prima del quarto d’ora: prima su Vandeputte, poi con un miracolo su Iemmello. Le due azioni si sviluppano sulle corsie esterne e, con gli uno-due rapidi, marchio di fabbrica del Catanzaro di Vivarini, i calciatori si ritrovano puntualmente davanti al portiere irpino. Altre due occasionissime al 61′ e al 65′. Prima Biasci non arriva all’appuntamento col gol per un soffio, poi Scognamillo, magistralmente imbeccato dallo stesso Biasci, a tu per tu con Pane spara alto. Il gol è nell’aria. A trovarla è Pietro Iemmello che diventa il recordman giallorosso per reti segnate in un solo campionato. Il suo 22esimo centro in campionato è una perla. Il movimento di Vandeputte che apre le maglie dei difensori avversari è sublime. Brighenti s’inventa assist-man, Iemmello brucia il neo entrato Casarini sullo scatto e con freddezza, con un delizioso tocco, fulmina Pane. Catanzaro in vantaggio al 69′: il boato del “Ceravolo” è impressionante.

Il Catanzaro dilaga

Brignola per Sounas è il primo cambio di Vivarini. Dopo il vantaggio giallorosso, a complicare ancor di più la partita dell’Avellino è Aurilietto che stende Ghion con un fallo da ultimo uomo al limite dell’area: è rosso diretto. Vandeputte per poco non sorprende Pane con un delizioso rasoterra che aggira la folta barriera e sfiora il palo. Iemmello regala spettacolo al 75esimo quando salta il suo diretto avversario e cerca il gol con una puntata. Pane, migliore in campo in assoluto per i lupi, respinge ancora una volta. Ormai il Catanzaro è arrembante e non vuole rischiare nulla. Biasci serve Brignola, Pane risponde ancora presente. Una bellissima percussione di Scognamillo porta all’assist al bacio per Biasci che controlla un pallone difficile e non sbaglia. La classifica cannonieri adesso recita: 1° Iemmello con 22 gol, 2° Biasci con 16. Un’istantanea del potenziale offensivo di questa squadra e del suo calcio totale che porta anche i difensori (oggi Brighenti e Scognamillo) a diventare uomini-assist. L’ennesimo poker fra le mura amiche arriva nel recupero. L’altruista Brignola serve al centro Bombagi (entrato con Pontisso e Cianci). La conclusione dell’attaccante, al rientro dopo un lungo stop, è respinta da un difensore sui piedi di Pontisso che, di piatto a porta vuota, deposita in rete.

La festa continua

Ora può iniziare la consueta festa. Il “Ceravolo”, in tutti i suoi settori, mostra con fierezza le sue sciarpe, colorando lo stadio in un manto giallorosso. “Per quelli innamorati come noi…” risuona sulle note de “I Maschi” di Gianna Nannini. Si festeggia in campo e dalla tribune si alza fortissimo il coro “Serie B, Serie B”. Vivarini si gode lo spettacolo, chiaramente commosso. Si sofferma a guardare il popolo giallorosso che aspetta di coronare questo sogno atteso per anni e di tornare nel calcio che conta. Il Crotone, con 14 punti di ritardo in classifica, Foggia e Pescara a -30 sono la conferma dell’incredibile marcia giallorossa. Dopo due giorni di riposo, comincerà la settimana che porterà al posticipo di lunedì 13 marzo. Sarà il momento del rendez-vous finale contro il Crotone, degno avversario dei giallorossi in questo lungo campionato. Quasi certamente non ci potranno essere i tifosi giallorossi per motivi di ordine pubblico. Davvero un peccato per il calcio e per la Calabria, vista anche la diretta tv su Rai Sport. Allo “Scida” toccherà alla squadra di Vivarini supplire a questa assenza. E fare ammirare anche a 60km da casa, anche ai più scettici, anche a chi ci è rimasto male, anche a quelli che non si rassegnano alla netta supremazia giallorossa, quanto sia forte e bello questo Catanzaro.

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Ivan Pugliese

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