Annullato dal Tribunale del Riesame di Catania il sequestro preventivo dei beni di Antonio e Claudio Battaglia, disposto dal G.I.P. del capoluogo etneo, in relazione al procedimento denominato “Call center connection” relativo alla truffa ai danni dello Stato, nel quale sono rimasti coinvolti i dottori Battaglia.
Nella fattispecie ai due professionisti era stato disposto il sequestro per la cifra corrispondente ai finanziamenti ottenuti a seguito delle richieste di agevolazione ai sensi della L.488/92 presentate in data 30/06/2001 al Ministero competente dai rispettivi amministratori delle società in carica all’epoca (circa 10 milioni di Euro). Non avendo disponibilità di quelle cifre ad Antonio e Claudio Battaglia era stata operata l’iscrizione di ipoteca sulla casa di residenza di ognuno, ed il blocco dei conti correnti bancari a loro intestati o afferenti accesi presso Istituti di credito con sede in città.
Il collegio giudicante ha quindi accolto in toto le ragioni dei due per come ampiamente esposto e motivato con copiosa documentazione prodotta dagli avv. Gian Piero Biancolella, Vito Branca ed Aldo Costa, difensori dei dottori Battaglia, nel corso della discussione in camera di consiglio svoltasi lo scorso martedì 1 giugno.
La disposizione del dissequestro dei beni dei fratelli Battaglia, pertanto fa emergere l’assoluta manchevolezza di elementi indiziari nei confronti degli stessi e la loro completa estraneità ai fatti oggetto di indagine ed a qualsiasi fatto delittuoso.
Avv. Aldo Costa
Avv. Gian Piero Biancolella
Avv. Vito Branca