Domani, martedì 25 maggio 2010, alle ore 17,30, presso la Sala Concerti del Comune di Catanzaro – Palazzo De Nobili, l’on. Luigi de Magistris, parlamentare europeo Idv ed ex sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro, presenterà il suo libro “Assalto al pm. Storia di un cattivo magistrato“, edito da Chiarelettere (prefazione di Marco Travaglio). All’incontro, moderato dal giornalista Peter Gomez (Il Fatto Quotidiano), interverrà il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia, che ha curato la postfazione del libro. Nel libro “Assalto al pm”, per la prima volta de Magistris racconta la sua storia: il lavoro da magistrato, l’illecita sottrazione delle inchieste più importanti, l’addio alla magistratura. Gli sgambetti dei superiori, la nascita delle inchieste sulla pubblica amministrazione, da quelle meno note ma importantissime (“Shock”, “Artemide”, “Splendor”) fino alle più conosciute “Why not”, “Poseidone” e “Toghe lucane”. La “nuova P2”, nella complicità tra insospettabili e criminali, tra ‘ndrangheta, colletti bianchi e borghesia mafiosa.
“Sono stato un bravo magistrato – dice de Magistris presentando “Assalto al pm” – quando mi sono occupato del traffico di esseri umani, delle estorsioni, dello spaccio di droga e di omicidi. Sono diventato un cattivo magistrato quando in Calabria ho posizionato la lente dell’indagine sulla classe politica, nazionale e locale, imbattendomi nei legami che esistono fra amministrazione pubblica e crimine organizzato, soprattutto nello sfruttamento opaco e illecito dei finanziamenti pubblici. Quando ho individuato nomi e cognomi di alcuni esponenti della politica e dell’imprenditoria che ne macchiano la funzione alta che pure esse dovrebbero assolvere per il Paese; quando mi sono scontrato con il ruolo delle logge massoniche e di una P2 mai morta all’interno dei palazzi di giustizia e del potere; quando ho rintracciato il volto degli uomini del (dis)onore che con la politica, l’imprenditoria e la massoneria si mescolano nel tentativo di spartirsi il vantaggio della res pubblica. Allora il cattivo magistrato, che ieri era giudicato professionalmente capace, doveva esser fermato con un assalto che ha avuto il volto della sottrazione delle inchieste (come Why not o Poseidone), delle ispezioni del ministero della Giustizia, dei procedimenti disciplinari a pioggia della Procura Generale della Cassazione e del CSM, delle interrogazioni parlamentari trasversali, del trasferimento coatto per incompatibilità ambientale, dell’esautoramente delle funzioni di pm, della pressione dei colleghi e dei politici affinchè fossi scoraggiato nel mio lavoro e intimidito nella mia professione, fino al punto di svestirmi della toga, costringendomi cioè alla scelta più dolorosa della mia vita. Killeraggio professionale compiuto per mezzo delle carte da bollo, perpetuato a colpi di burocrazia politico-giudiziaria, realizzato con la delegittimazione etico-morale. Tutto giudicato illegittimo dalla Procura di Salerno, che ha al contrario sostenuto la fondatezza delle inchieste, e che per questo è stata falcidiata nei suoi vertici e nei suoi collaboratori”.
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Luigi de Magistris si è occupato principalmente di contrasto ai reati contro la pubblica amministrazione. Le sue indagini hanno coinvolto politici e imprenditori locali e nazionali. È stato sottoposto ad attacchi, ispezioni e interrogazioni parlamentari, fino alla sottrazione delle inchieste. Spostato da Catanzaro a Napoli per “incompatibilità ambientale”, senza più la funzione del pm, nel 2009 si è dimesso dall’ordine giudiziario. Oggi è parlamentare europeo eletto nelle liste dell’Italia dei Valori