A giudicare da questo primo scorcio di campionato, quello di sabato, per il Catanzaro, è il primo big match della stagione. La Turris è reduce da una brutta sconfitta per 4-1 col Giugliano, ma i corallini sono di certo una delle squadre migliori delle prime giornate. Dopo un pareggio all’esordio contro la Virtus Francavilla di Calabro – dove i campani, in vantaggio per 2-0, si sono fatti rimontare da un rigore di Patierno e da una prodezza su punizione di Murilo – sono arrivate tre vittorie di fila contro Juve Stabia, Taranto e Picerno. Prima del passo falso di settimana scorsa, la Turris aveva agguantato il Catanzaro al secondo posto.
Insomma, il match del “Liguori” potrebbe essere il main event del prossimo turno del girone C. Iemmello e compagni ci arrivano con grande entusiasmo, ma non è del tutto corretto definirli favoriti del match. La Turris, innanzitutto, è una squadra con le idee chiare e con ottime individualità. Dopodiché, vanno considerate le difficoltà croniche del Catanzaro sui campi in sintetico: dall’avvento di Vivarini, le aquile non sono mai riuscite a vincere su questo tipo di superficie (sconfitta contro la Virtus Francavilla, pareggi con Potenza, Juve Stabia e Cerignola). Le dimensioni ristrette del campo e i differenti rimbalzi del pallone hanno un brutto effetto sul gioco del Catanzaro, una squadra abituata a sfruttare l’ampiezza per trovare spazi al centro e a far correre velocemente la sfera. Per avversari di caratura inferiore portare il pressing su campi più piccoli diventa agevole: anche per questo i giallorossi sembrano in difficoltà nella circolazione di palla sul sintetico. Da quando la Turris è tornata in C, poi, al Liguori la vittoria non è proprio arrivata. Gli ultimi due precedenti risalgono alla gestione Calabro. La sconfitta dello scorso novembre, in particolare, fu un grave segnale d’allarme: il Catanzaro era totalmente in balia della squadra allora allenata da Caneo, e l’1-0 finale con gol di Giannone dice poco del dominio dei corallini quella sera.
Per larghi tratti della scorsa stagione, la Turris è stata la sorpresa del campionato, forse proposta di gioco più divertente del torneo. In estate, però, Caneo, che aveva forgiato la squadra nel solco dei principi del suo mentore Gasperini, ha lasciato Torre del Greco per approdare sulla panchina del Padova. Al suo posto, è stato scelto come tecnico Pasquale Padalino, reduce da sei mesi a Siena e che aveva allenatore la Juve Stabia nella sua ultima esperienza nel girone C, due stagioni fa. Se l’avvicendamento in panchina rappresenta quasi sempre un cambio di direzione, lo stravolgimento più grande per la rosa della Turris è arrivato a centrocampo, dove sono andati via Tascone e Franco, la coppia di mediani titolare nel 3-4-3 dello scorso anno. Tascone e Franco componevano un binomio di altissimo livello, con un tasso tecnico quasi fuori categoria per la Serie C. La società, però, non è rimasta a guardare e si è aggiudicata le prestazioni di un centrocampista esperto e di assoluta qualità come Taugourdeau. Inoltre, le partenze in mediana sono state compensate con la costruzione di un reparto offensivo di altissimo livello, quasi da promozione diretta. Davanti alle mezzepunte Leonetti e Giannone, infatti, da quest’anno occupa la posizione di centravanti Riccardo Maniero: Santaniello, punta titolare lo scorso anno, adesso diventa un ricorso di lusso dalla panchina. Altra novità interessante è la coppia di esterni, composta dall’ex Catanzaro Contessa a sinistra e dal classe 2002 Ercolano a destra.
COME GIOCA LA TURRIS
Per come è assemblata la rosa, è facile intuire che la Turris sia una squadra con grande vocazione offensiva. Padalino ha mantenuto il 3-4-3 della gestione Caneo, ma rispetto al nuovo tecnico del Padova la sua struttura è meno riconoscibile, con i singoli caricati di maggiori responsabilità.
Giannone, in particolare, si occupa del lavoro di raccordo tra centrocampo e attacco: il napoletano parte dal centro destra ed è libero di abbassarsi a prendere palla per combinare coi compagni, raggiungere l’ultimo terzo di campo e, nella migliore delle ipotesi, rientrare sul sinistro per calciare. Leonetti, invece, si concentra di più sugli attacchi alla porta. È una seconda punta di ottima tecnica, a cui aggiunge grande intelligenza nei movimenti in profondità: non è un caso che, lo scorso anno, sia stato capocannoniere dei corallini con 15 gol. Davanti a loro, Maniero non avrà la forma dei tempi migliori, ma rimane temibile in area e nella protezione di palla.
I tre davanti, poi, ricevono il supporto costante degli esterni Contessa ed Ercolano. Si tratta di due laterali di spinta, entrambi profondi e precisi nel cross – per quanto questa qualità di Contessa non sia emersa più di tanto al “Ceravolo”. Contessa è stato espulso nell’ultima giornata e quindi salterà il match di sabato. La sua assenza sulla sinistra potrebbe rendere meno imprevedibili gli attacchi della Turris e per il Catanzaro potrebbe essere più facile controllare Leonetti. Ercolano, invece, ha vent’anni e viene dalla Sampdoria. Palla al piede è molto abile in conduzione e non a caso indossa il numero sette: se continuerà a giocare come in queste prime giornate, sarà di certo uno dei migliori esterni del girone C. Deve migliorare nella difesa del secondo palo, visto che ha concesso un rigore piuttosto banale alla Virtus Francavilla, ma il tempo è dalla sua parte.
Occhio infine alle conclusioni dalla distanza e ai calci piazzati: Taugourdeau e Giannone sono due ottimi tiratori. Avere un portiere che non rimanga fermo sui calci di punizione, quest’anno, potrebbe aiutare il Catanzaro a subire qualche gol in meno.
I campi in sintetico li ho sempre odiati
Campi di cemento e merda……bisongna vietarli in tutta l’italia ……….pericolosi in tutti I sensi…….io non li posso vedere per niente.