Riceviamo e pubblichiamo
Ormai è chiaro a tutti. Catanzaro vive in queste ore un momento decisivo della sua storia recente. Per la prima volta, assistiamo quasi increduli ad uno straordinario e contemporaneo impegno comune delle forze politiche, sociali ed economiche di questa città. Un impegno diretto a restituire il calcio al capoluogo certo, ma che in prospettiva può significare molto di più: un sussulto della città intera, un successo da cui ripartire per aspirare ad un futuro migliore. Su questo punto non temiamo smentite, perché a Catanzaro non è mai stato “soltanto calcio”. E allora innanzitutto ringraziamo i rappresentanti delle istituzioni che ad ogni livello stanno lavorando per garantire la realizzazione di quel “sogno” illustrato nella nota diffusa soltanto tre giorni fa.
Ne siamo convinti: una società che includesse Noto, Speziali, Colosimo e Gatto rappresenterebbe la migliore garanzia per le migliaia di tifosi giallorossi che in questi anni hanno visto sistematicamente delusa ogni aspettativa di rinascita. Finalmente insieme, quattro imprenditori di Catanzaro per il Catanzaro: è una prospettiva che ci emoziona, ci entusiasma e ci dà la forza di chiedere a gran voce che un accordo sia raggiunto il più presto possibile.
Chiediamo perciò a tutte le parti in causa di rompere gli indugi e di impegnarsi oltre ogni misura per appianare eventuali divergenze e abbattere le possibili diffidenze che una vita di affari, in una realtà come la nostra, può aver generato. Ci rivolgiamo ai rappresentanti del gruppo Speziali, affinché comprendano la necessità di un impegno diretto in questa operazione che per valore affettivo non esitiamo a definire “impresa”. Una sponsorizzazione, per quanto impegnativa, non sarebbe all’altezza dei nostri sogni, delle vostra tradizione e del momento che tutti noi stiamo vivendo.
Chiediamo inoltre agli attuali soci dell’ Fc Catanzaro – sull’ esempio del socio di minoranza Giuseppe Soluri – di annunciare pubblicamente la volontà di cedere gratuitamente le proprie quote azionarie e di rinunciare ad ogni possibile spettanza. Aggiungiamo inoltre che riteniamo assurda l’idea che gli azionisti di una società di fatto consegnata alle istituzioni possano imbastire trattative per la cessione dell’ Fc diverse da quelle ormai impostate dalle istituzioni stesse.
Blocco 1929
