Dopo la salvezza dello scorso anno, il Messina non ha vissuto di certo un’estate facile. Viste le difficoltà economiche e le strutture non all’altezza, il presidente Sciotto aveva deciso di mettere in vendita la società, addirittura alla cifra simbolica di un euro. Nessuno, però, si era fatto avanti e per alcuni giorni si era temuto che i peloritani potessero scomparire dalla mappa del calcio italiano. Alla fine Sciotto ha dissolto ogni dubbio, ha deciso di riprendere in mano le redini della società ed ha iscritto il Messina al campionato di Serie C. «È finito un incubo, sono stati giorni complicati, in cui sono stato molto combattuto. Non potevo permettermi di non iscrivere la squadra al campionato, non avrei potuto accettare una simile sconfitta. Ho cercato di venderla ma non ci sono riuscito. Dovevo scegliere se proseguire o meno. Il Messina è una mia creatura, sono il primo tifoso e non voglio ottenere nulla in cambio», ha confessato.
Così, il vecchio San Filippo si ritrova ancora una volta ad ospitare il professionismo. Certo, sono lontani gli anni d’oro per i giallorossi, ma vista la situazione di qualche mese fa, anche una partecipazione alla Serie C non va data per scontata. L’obiettivo, come nel 2021/22, resta la salvezza. La strada che la società ha scelto di imboccare, però, è delle più ambiziose. Se la direzione sportiva è rimasta in mano a Marcello Pitino, lo stravolgimento più grande è arrivato in panchina: torna infatti nella sua Sicilia Gaetano Auteri, reduce dalle poco fortunate esperienze di Bari e Pescara. Pitino e Auteri hanno già collaborato in passato. I due erano stati insieme a Nocera, tra Serie B e Serie C1. Se allora si trattava di costruire una rosa in grado di lottare per la salvezza in B e per la promozione in Lega Pro, stavolta gli obiettivi e le risorse sono del tutto differenti.
Il Messina ha scelto Auteri soprattutto per la sua capacità di valorizzare il materiale a disposizione senza pretendere nomi di prim’ordine. La migliori squadre del tecnico di Floridia sono collettivi in cui l’insieme è sempre più grande della semplice somma dei singoli. Dai suoi principi di gioco e dallo sviluppo delle individualità passa allora gran parte del successo del Messina. La rosa è nettamente la più giovane del campionato – 22,7 anni di media età – e sarà necessario sgrezzare nel minor tempo possibile giocatori ancora verdi. Si spiega quindi con l’esperienza l’acquisto dell’ex della partita, Davis Curiale.
L’annata non è partita con il piede giusto ed è probabile che il campionato del Messina sarà in salita. Il calendario, del resto, non ha aiutato. Al momento i giallorossi non hanno affrontato concorrenti dirette per la salvezza. Hanno perso contro due delle favorite al titolo come Crotone e Avellino e contro una squadre di alta classifica come la Virtus Francavilla. Sono state tutte partite in cui Auteri, come al solito, ha provato a tenere testa, dal punto di vista del gioco, anche ad avversari di caratura superiore. Alla fine, sono stati decisivi alcuni errori individuali e delle imperfezioni difensive, oltre a qualche gol sbagliato di troppo – come una clamorosa occasione per Baldè che avrebbe potuto pareggiare contro la Virtus Francavilla al 90’. Per il resto, è arrivato uno sfortunato pareggio contro la Viterbese: una gara controllata dal Messina, beffato però da un lancio di facile lettura che ha messo in crisi la retroguardia e ha spalancato la porta di Daga ai laziali.
Auteri non vive una situazione facile, e il Catanzaro non è l’avversario migliore con cui cercare la prima vittoria. Di certo, però, se si sceglie un allenatore dalle idee così forti e gli si affida una rosa così giovane, non si può pensare di abdicare già dopo le prime giornate.
Come gioca il Messina
Rispetto al passato, Auteri ha alternato il suo 3-4-3 al 4-3-3. La presenza di un centrocampista in più dovrebbe garantire maggior copertura alla linea difensiva. Al di là dei numeri, comunque, i principi dell’ex allenatore del Catanzaro rimangono gli stessi: costruzione ragionata, sviluppo sulle catene laterali, libertà di movimento per il terzetto offensivo e attacco all’area di rigore in cui gli esterni o i terzini e un centrocampista si aggiungono alle punte.
Per come è costruita la rosa, Auteri sembra volersi affidare ad un centravanti di forte presenza fisica. Oltre al già citato Curiale, gli altri attaccanti sono i giovani Iannone e Zuppel, rispettivamente 187 e 192 centimetri di altezza. Dei tre, il più estroso sembra Iannone, vicino agli standard della punta di Auteri per la capacità di trattare il pallone e di svariare sul fronte offensivo. I pericoli maggiori, però, arriveranno dalla qualità palla al piede delle ali Baldé, Catania e Grillo. Baldé e Grillo sono brevilinei e abili nel dribbling. Lorenzo Catania, omonimo di Emanuele Catania che fece le fortune di Auteri alla Nocerina, offre invece maggior presenza fisica – ha giocato anche da punta in passato – ed ha segnato uno splendido gol da fuori area contro l’Avellino. Tutti e tre comunque, giocano soprattutto per rientrare sul piede forte e calciare. Occhio poi a Fofana, centrocampista abile a condurre palla e che ama seguire l’azione dalla seconda linea.
I problemi del Messina, comunque, risiedono soprattutto in fase difensiva. Se i tentativi di pressing alto tipici del calcio di Auteri vanno a vuoto, la squadra si spezza in due, con gli avversari spesso invitati a banchettare nello spazio tra centrocampo e difesa. Un’altra grave lacuna è la difesa del secondo palo sui cross, un problema in comune con il Catanzaro di Vivarini.
Dopo il pareggio di Cerignola – l’ennesima partita difficile per le aquile su un campo in sintetico – il Messina è l’avversario giusto per ritrovare i tre punti. Auteri non vorrà di certo sfigurare di fronte al suo ex pubblico. Stavolta il Catanzaro avrà la consapevolezza, derivata dal pareggio di domenica scorsa, che non si può sempre pensare di vincere con ampio margine. Il Messina, però, ha diversi punti deboli e non sarebbe male tornare ad entusiasmarsi al “Ceravolo” con un’esibizione in fase offensiva.
Auguri ad Auteri. Ci ha fatto vivere momenti indimenticabili, regalandoci un calcio a tratti spumeggiante e valorizzando calciatori che a Catanzaro hanno dato il meglio. Domani vinciamo noi, per il Messina c’è tempo di recuperare.