L’ultima rifinitura della stagione regolare è stata svolta sul sintetico del “Curto” struttura comunale sita nel quartiere marinaro di Catanzaro.
Un bel sole primaverile ha accolto la comitiva giallo rossa che guidata da Auteri ha svolto l’allenamento in vista della partita di domani pomeriggio che si giocherà all’”Arturo Valerio” di Melfi contro gli ex Fabio Mangiacasale, Vanacore e contro l’attaccante Arcamone che a gennaio era dato quasi per certo al Catanzaro. La rifinitura è consistita in una prima parte di riscaldamento, partitelle a tema per il gruppo e azioni a palla inattiva.
Francesco Corapi che ieri aveva avvertito un dolore al piede e precauzionalmente aveva abbandonato prima la seduta è probabile che sia recuperabile, giacché oggi ha svolto regolarmente il lavoro con il gruppo. Ivano Ciano invece non ci sarà. Contro i giallo verdi del Melfi, già salvi grazie ai quarantasei punti conquistati, è necessario che le Aquile ritornino dalla Basilicata almeno con un punto per respingere l’attacco dei laziali della Cisco Roma che si recheranno nella vicina Cassino alla conquista del bottino pieno contro una squadra che nulla deve chiedere al campionato.
A Melfi dirigerà Marco Ferraioli di Nocera Inferiore coadiuvato da Lorenzo Giuseppe Scarano di Taranto e Sergio Amati di Brindisi.
“Se muore il calcio muore la città” (vedi foto -magicocatanzaro.it-) è lo stendardo che un noto tifoso delle Aquile ha voluto oggi portare all’allenamento. Simpaticamente Auteri ha voluto che il soggetto autore di questa frase scendesse in campo e ha interrotto l’allenamento per complimentarsi per la passione e l’attaccamento alla squadra.
A bordo campo c’erano il presidente Aiello, il socio Filippo Catalano, e il Sig.Giuseppe Santaguida che dovrebbe formalizzare il suo ingresso con una quota minima nella società attuale.
Nulla da registrare invece in merito alla missiva che ieri le Istituzioni (Comune, Provincia e CCIAA) hanno indirizzato alla città e soprattutto alla classe imprenditoriale.
L’auspicio è che qualcuno stia lavorando sotto traccia per sensibilizzare qualche ingresso importante per scrivere una nuova pagina per la squadra di calcio di Catanzaro e che tralasci almeno in questo caso il colore politico, perché adesso c’è solo da salvaguardare due colori, il giallo e il rosso.
Nell’ultimo tavolo istituzionale svoltosi presso la CCIAA di Catanzaro qualcuno dei presenti ha dichiarato che oltre allo statuto della nascente fondazione, anche i conti ufficiali della società saranno ufficializzati. Tale operazione è necessaria anche per smentire voci incontrollate che circolano in città e messe magari ad arte per giustificare un disimpegno a un qualcosa che invece dovrebbe fungere da volano per il rilancio di una città che è capoluogo solo di nome ma non di fatto.
A tal proposito, presentati i dati contabili, è’ altresì necessario che l’attuale dirigenza in blocco si faccia da parte senza partecipare a tavoli o trattative, per evitare che qualcuno pensi che oltre al ripiano necessario di una società serva anche qualche buona uscita per chi ha contribuito a portare il Catanzaro sull’orlo del fallimento.
Agli eventuali “interessati” diciamo che nelle varie anime della tifoseria nessuno intende fare i conti a qualcuno, ma almeno si abbia la chiarezza di dire: sì, siamo interessati, no, non lo siamo, così ognuno di noi potrà giudicare. Mezzi e mezzucci non servono, stiamo parlando del Catanzaro Calcio che per ciò che ha rappresentato per la Calabria intera, merita rispetto.
La prossima settimana sarà decisiva per tanti aspetti, le scadenze improrogabili si avvicinano e il tifoso comune, la domanda che si pone è con quale spirito affronteremo i play off se non esiste uno spiraglio di futuro.
Tante squadre e tante città in questi ultimi anni hanno festeggiato e hanno dato una svolta alla loro storia calcistica, ci riferiamo a quelle squadre che hanno avuto anche come noi la sfortuna di essere cancellate dal panorama calcistico ma che grazie a un rinnovato entusiasmo umilmente sono ripartite attraverso il “Lodo Petrucci” e non stiamo parlando di città come Firenze, Napoli o Torino, parliamo di città, che Catanzaro e la Catanzaro calcistica nei suoi anni d’oro neanche considerava.
SF