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Fidelis Andria: costruire la salvezza

Scritto da Redazione

I pugliesi reduci da due ottimi pareggi, ospitano le aquile in cerca della quarta vittoria di fila in campionato

Il campionato del Catanzaro fa tappa ad Andria, in un sabato all’insegna della Serie C. I pugliesi arrivano al match contro le aquile forti di un doppio pareggio con Catania e Foggia, che ha sicuramente alzato il morale (e la quota punti) della squadra guidata da Vito Di Bari.

Sarà un match speciale per diversi giocatori che hanno fatto parte della storia recente del Catanzaro e che ora si sono accasati tra le fila della Fidelis Andria. Dal neo acquisto Riggio, a Di Piazza e Tulli, passando per Casoli ex pupillo di mister Auteri.

Se è vero che la classifica parla di due squadre che recitano ruoli diametralmente opposti, sappiamo bene che in un girone difficile come il girone C, le trappole possono spuntare fuori all’improvviso e su ogni campo. Il Catanzaro delle ultime giornate ha convinto pubblico e critica, specie nell’ultimo big match contro l’Avellino. Nell’ultima partita al “Ceravolo” è arrivato il primo tris di vittorie della gestione Vivarini, che ora non vuole certo fermarsi.

L’obbiettivo poker è nel mirino dei giallorossi, che si candidano con sempre più insistenza a recitare il vero ruolo dell’anti-Bari. Sponda Andria, diventa quanto mai vitale trovare punti importanti con squadre di alta quota, per cercare di costruire mattone dopo mattone la salvezza. Non resta che aspettare sabato per assistere a Fidelis Andria-Catanzaro, crocevia importante per la stagione.

L’ANALISI TECNICO-TATTICA

Per dirla con Dickens, sabato pomeriggio il Catanzaro si ritroverà davanti gli spiriti dei Natali passati. Molti volti della Fidelis Andria rievocheranno ricordi dolciamari ai tifosi giallorossi, che sicuramente potranno dare il giusto valore a un presente in cui finalmente le aquile se la giocano con chiunque, in campo e sul mercato. Gli ex oggi alla Fidelis Andria come un monito a non riprecipitare nei meandri della Serie C, a maggior ragione oggi che gli ex non sono solo sul terreno di gioco: in panchina per i pugliesi, infatti, si è seduto Vito Di Bari, reduce della disastrosa campagna 2016/17 culminata nel playout con la Vibonese.

Di Bari ha subito messo la sua impronta sulla squadra, passando dal 3-5-2 di Ginestra alla difesa a quattro che, nonostante sembri stridere con le caratteristiche dei difensori – Christian Riggio, ad esempio, è stato riadattato anche a terzino – nelle ultime partite ha portato a due confortanti pareggi con Catania e Foggia. Il passaggio dalla difesa a tre a quella a quattro comporta magari un uomo in meno nella linea arretrata se si abbassa il baricentro, tuttavia è un sistema che rende più agevoli le scalate, forse anche così si spiegano i punti guadagnati contro Foggia e Catania.

Per il resto, la disposizione può variare dal 4-3-1-2 visto col Catania, con Gaeta alle spalle di Bubas e Di Piazza, al 4-2-3-1 del match col Foggia, con Gaeta e Casoli ali e Bubas a muoversi alle spalle di Sorrentino. Classe ‘95, Sorrentino è arrivato nel mercato di gennaio dalla Vibonese e verosimilmente contenderà il posto da titolare a Di Piazza. L’ex centravanti del Catanzaro è più a suo agio del compagno di reparto negli ultimi sedici metri, tuttavia la scarsa mobilità e lo scarso contributo in termini di partecipazione al gioco potrebbero penalizzarlo. Sorrentino non sarà una macchina da gol, ma dall’alto del suo metro e novanta riesce a farsi rispettare dai difensori per mettere a terra palloni scomodi e far giocare frontalmente i compagni, Bubas e Gaeta in particolare. Questi ultimi due sono i principali riferimenti offensivi della Fidelis Andria, i due giocatori più talentuosi. Gaeta, in particolare, possiede un buon controllo nello stretto e sa farsi trovare tra le linee anche stringendo dalla fascia. La quantità di palloni che raggiungerà l’attacco pugliese dipende dalle doti in distribuzione di Urso, anch’egli arrivato a gennaio e subito impossessatosi del numero dieci. Urso ha buone doti di gestione palla e si incarica soprattutto di verticalizzare.

Insomma, per gestione tecnica, morale e nuovi acquisti, la Fidelis Andria sembra una squadra molto diversa da quella del girone d’andata. Non ci sono scuse per non tenere alta la tensione.

 

Samuele Cardamone & Emanuele Mongiardo

Foto: pagina Facebook Fidelis Andria

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