Partita perfetta quella del Catanzaro contro il forte Avellino ed altri tre punti incamerati a seguito di una prestazione veramente sontuosa. La squadra giallorossa rimanda battuta una diretta concorrente e scala ancora di più la classifica.
Rispetto al turno infrasettimanale contro il Picerno, Vivarini sceglie di non cambiare modulo e manda in campo il suo 3-4-1-2: Branduani tra i pali, linea di tre consueta con Fazio al centro e Scognamillo-Martinelli ai lati; centrocampo con i due interni Cinelli e Verna; esterni Bayeye e Vandeputte; Sounas leggermente più avanti in linea autonoma dietro le due punte Biasci e Vasquez.
L’Avellino si muove con Pane in porta ed una linea difensiva di tre con Dossena al centro, Scognamiglio e Silvestri ai lati, gli esterni sono Zito e Ciancio, a centrocampo giostrano Aloi e Carriero ai lati con De Francesco nel mezzo; mentre le due punte sono Kanoute e Maniero.
Il sistema di gioco degli irpini (3-5-2), a parte i tre dietro e le due punte, appare molto fluido. I due laterali entrano ed escono dalle linee, così come i centrocampisti attaccano ed arretrano a seconda delle dinamiche di gioco.
La gara è equilibrata, veloce e molto intensa, le due squadre si affrontano a viso aperto provando a fare gioco. A centrocampo i contrasti sono molto duri, la posta in palio è alta e si lotta su ogni pallone.
Il possesso è alternato tra le due formazioni, ma il Catanzaro spinge tantissimo sulla fascia destra dove Bayeye è letteralmente incontenibile. Gli inserimenti provocano molte apprensioni alla difesa campana ed in più di un’occasione il Catanzaro rischia di fare gol.
Dal canto suo, Braglia muove il suo gioco dal lato opposto, cioè quello di Vandeputte, cercando di limitare le sue giocate. Ciancio e Carriero raddoppiano spesso e puntano la porta del Catanzaro cercando di contrattaccare. Per circa venti minuti sul lato di sinistra si assiste ad una vera a propria battaglia, con scontri accesi, falli e tante ammonizioni da parte dell’arbitro.
La difesa del Catanzaro fa valere la sua forza, il trio Martinelli-Fazio-Scognamillo è impenetrabile e lascia pochissimo spazio a Maniero che calcia solo una volta nella porta di Branduani.
Kanoutè, schierato da seconda punta, capisce che a destra non trova spazio, cambia lato andando sul lato sinistro dell’attacco, mentre a centrocampo De Francesco prova a mettere ritmo ed intensità ma ci riesce solo a sprazzi per l’ottima interdizione dei giocatori del Catanzaro.
Zito è bloccato da Bayeye, e così il piano tattico di Vivarini diventa perfetto.
Il primo tempo si chiude con la formazione giallorossa che prende sempre più convinzione delle sue potenzialità, con Cinelli preciso ed ordinato nel palleggio, Sounas bravo nel raccordo con gli attaccanti, Vasquez e Biasci capaci di fare un grande lavoro anche in fase di non possesso per aiutare il centrocampo.
La seconda parte di gara è caratterizzata dalla maggiore freschezza atletica degli uomini di Vivarini. Il Catanzaro vola su ogni pallone, arriva prima e vince quasi tutti i contrasti.
La partita si sblocca su una bella conclusione di Vasquez e da quel momento esiste in campo solo la squadra giallorossa.
L’Avellino accusa il colpo, è incapace di portare pericoli alla porta di Branduani, prova a cambiare inserendo Micovschi, sostituendo i due esterni di centrocampo e gli interni già ammoniti ma la musica non cambia anzi il Catanzaro chiude la partita con un colpo di testa da manuale di Martinelli che si fa di corsa tutto il campo per esultare sotto la Ovest.
Tutta la squadra giallorossa alza la prestazione collettiva, si rivede Vandeputte a sinistra lavorare con grande efficacia e la formazione campana nulla può dinanzi allo strapotere del Catanzaro.
Entra Cianci che si divora nel un gol letteralmente già fatto anche se l’uscita di Pane sul 99 giallorosso è ai limiti del regolamento. C’è spazio anche per Iemmello, ancora imballato per i carichi di lavoro ma pur sempre un totem da schierare in avanti per tenere occupati gli avversari e far accumulare minutaggio al ragazzo.
A centrocampo si alternano Welbeck e Bjarkason e si inserisce anche Max Carlini sempre importante con le sue giocate e il suo acume tattico.
La difesa si conferma un autentico muro invalicabile. Se l’Avellino nel secondo tempo non fa un tiro in porta il merito è soprattutto di quei tre lì dietro.
LA CHIAVE TATTICA
La corsa di Bayeye sul lato destro e l’ordine tra i reparti del Catanzaro. L’esterno giallorosso è una certezza. Nel primo tempo macina chilometri e scardina tutto quello che si trova davanti. Capace di giocare a tutta fascia diventa l’uomo in più in ogni frangente. Ma il Catanzaro è ordinatissimo tra i reparti, ogni giocatore rispetta le consegne alla perfezione e l’Avellino non può nulla. La gara è in equilibrio sul versante tattico ma il Catanzaro ha più gambe ed è più ordinato dell’Avellino che alla fine paga anche questa eccessiva fluidità nel sistema di gioco. I biancoverdi a volte si trovano fuori dalla loro posizione perché poco disciplinati nei loro compiti.
COSA HA FUNZIONATO
Tutto. Partita perfetta contro un avversario forte. Grande prestazione individuale da parte di tutti i calciatori, ma ancora di più grande prestazione collettiva. Condizione fisica ottimale e personalità crescente nella seconda parte di gara.
In campo la concentrazione veramente feroce degli uomini di Vivarini ha fatto la differenza. Una delle più belle partite del Catanzaro negli ultimi anni. Tuttavia, una particolare menzione va alla difesa ed al terzetto Martinelli-Fazio-Scognamillo, e mettiamoci dentro anche il portiere Branduani che ancora una volta si dimostra una saracinesca parando l’unico tiro in porta dell’Avellino). Senza ombra di dubbio siamo davanti al miglior pacchetto difensivo dell’intero campionato. Fortissimi.
COSA NON HA FUNZIONATO
Nulla.
Vi ricordo solo che in questi ultimi anni si sono alternati vari modesti giocatori peraltro osannati da una gran parte dei tifosi con la speranza che ci avrebbero portato a vincere il campionato .
Ora avrete notato la differenza di qualita’ fra questi nuovi e quelli di prima .
Grazie Presidente .
Anche se la difesa è quella vecchia