Il Rompicalcio

L’ora delle scelte

È il momento di stare con il Catanzaro. Anche per le istituzioni. L’opinione di UsCatanzaro.net

Oggi è un giorno importante per il futuro del Catanzaro. Oggi si può iniziare a scrivere un capitolo nuovo di una saga che appassiona generazioni di calabresi da oltre 80 anni. Oppure si può definitivamente affossare la passione che lega ancora residenti ed emigrati intorno a questi due colori. Il confine è come al solito molto sottile. Oggi pomeriggio un tavolo di lavoro convocato presso la Camera di Commercio di Catanzaro cercherà di sbrogliare una matassa aggrovigliata da troppo tempo, per restituire al capoluogo una società di calcio degna della sua storia.

Una situazione paradossale che vede l’apice della disaffezione popolare verso il figlio prediletto della città, proprio nel momento in cui uno straordinario gruppo di ragazzi cerca in tutti i modi di riemergere dalle secche della quarta serie. Una squadra stellare che ha stupito tutti a suon di record. Un gruppo ridotto ma di uomini veri. Un campionato che si poteva vincere a mani basse e che è ancora lì a un soffio. Senza i tre punti di penalizzazione saremmo qui a trepidare per 180 minuti da vivere col fiato sospeso. La promozione sarebbe già nelle nostre mani, e invece si avvicina lo spettro degli odiati play-off. E l’incubo di dover rivivere altre delusioni sul campo si sovrappone con lo spettro di un fallimento o, peggio, di un’altra sopravvivenza stentata grazie ad artifici finanziari e a collette più o meno discutibili.

UsCatanzaro.net nel corso degli anni ha accompagnato le gesta di questa squadra. Ne ha raccontato i successi, ne ha subito e assorbito le umiliazioni, ne ha rispolverato la storia rinfocolando il ricordo, ha tenuto viva la passione anche negli anni più bui. Ha voluto raccontare sempre la verità al suo pubblico, cercando di fornirgli chiavi di lettura della realtà e di riceverne e interpretarne sensazioni e umori. Per tutti questi motivi, in un momento così importante, UsCatanzaro.net continuerà a raccontare i fatti e a dar voce a tutti quei lettori che ci hanno dato fiducia in questi anni. Senza partecipare a tavoli imbanditi, ma facendo sentire la nostra voce chiara e pulita.

Nel 1997 il Catanzaro perse il suo primo play-off. Il presidente era Giuseppe Soluri ed ebbe la felice idea di licenziare Lavezzini a due passi dalla promozione, salvo poi richiamarlo per perdere la semifinale contro il Benevento. Due anni dopo la stessa musica e la stessa delusione. In 4 anni di presidenza-Soluri, passarono 8 allenatori e un centinaio di giocatori per ottenere 4 fallimenti sportivi, prima della feroce contestazione dei tifosi (indimenticabile lo striscione “Soluri vattene”) e del conseguente addio. O meglio, un arrivederci.

Dopo la “ricca” e infelice presidenza Mancuso (unica vera proprietà negli ultimi 15 anni), dopo gli scempi sportivi e gestionali (con relativa scomparsa dell’Uesse) dei “sinergici” Poggi e Parente più affini, dopo l’improbabile duo Coppola-Pittelli, picconatore del Lodo Petrucci, riecco Soluri sulla scena, 10 anni dopo, sempre e comunque in C2. Stavolta “solo” nel ruolo di socio del timido presidente Bove, ma sempre nel ruolo designato di “salvatore della patria giallorossa”. Naturalmente, il risultato del play-off col Pescina fu identico a quelli degli anni ’90. La sua seconda uscita di scena a fine giugno, annunciata con squilli di tromba a mezzo stampa, durò lo spazio di un battito d’ali di farfalla. Giusto il tempo impiegato dal neo-eletto Aiello, ennesimo presidente “senza portafoglio”, per comprendere l’indispensabilità della presenza di Soluri in società.

Siamo all’attualità, e il presidente (dell’Ordine dei Giornalisti) Soluri riveste oggi il ruolo di mediatore di tavoli destinati a dare un futuro a questa squadra e a questa società. UsCatanzaro.net, insieme ai suoi lettori, conserva ancora un po’ di memoria. E crede che tutte le persone sopracitate non possano più offrire alcunché ai colori giallorossi, né tantomeno rivestire ruoli dirigenziali o incarichi-chiave se veramente si vuole restituire una dignità al Catanzaro Calcio.

Mentre si gioca questa partita politico-sportiva, ci giungono in redazione testimonianze di passione smisurata per questi due colori, da tutta Italia, dall’Europa e da oltreoceano, che forgiano ulteriormente il sentimento di comunità. Perché oggi c’è il Catanzaro di Auteri e dei tifosi spassionati che vince. C’è il Catanzaro dei sotterfugi e degli espedienti di tutte le recenti società che perde. E c’è il Catanzaro delle istituzioni e della classe imprenditoriale che non ha ancora scelto da che parte stare. Oggi è il momento di scegliere. È il momento di stare con il Catanzaro.

Ivan Pugliese

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