Partita brutta, bloccata tatticamente. Il Palermo ben messo in campo ha pressato alto i portatori di palla GialloRossi impedendo la costruzione della manovra. Nel primo tempo si gli ospiti hanno avuto il predominio del centrocampo ed hanno costantemente tenuto in apprensione la retroguardia di casa ma le migliori occasioni sono state per i ragazzi di Vivarini che con iniziative personali di Bayeye sulla destra e con un palo in avvio di gara colpito da Welbeck con un tiro da fuori area che ha attraversato una selva di gambe. Da segnalare alcune decisioni arbitrali che hanno fatto discutere.
Nella ripresa il Palermo ha accusato le grandi energie spese nel primo tempo ed il Catanzaro e’ venuto fuori, ma senza riuscire a rendersi pericoloso. Tantissimi calci d’angolo battuti dai padroni di casa, ma nonostante gli schemi tattici veramente senza alcun costrutto e spesso regalando palla alla difesa ospite. Le occasioni migliori capitano al Palermo prima con Luparini che tira a rete da distanza siderale con Branduani costretto a rifugiarsi in angolo, poi con Brunori che ricevuta palla in area la difende e riesce a girarsi per la battuta a rete da posizione angolata, la palla finisce alta. Con le sostituzioni e’ ancora il Palermo a primeggiare nella fase finale di gara, ma comunque non accade piu’ nulla fino al fischio finale dopo cinque minuti di recupero. Per Mister Vivarini ancora tanto lavoro da fare con la squadra, per l’integrazione e l’impiego dei nuovi arrivati che dovrebbero garantire un tasso tecnico maggiore. Oggi la squadra GialloRossa e’ stata surclassata su delle caratteristiche che l’anno scorso avevano fatto le fortune dei GialloRossi, il carattere e la compattezza, caratteristiche che quest’anno sono decisamente venute meno.
Con questo pareggio Catanzaro e Palermo mantengono la settima e la sesta posizione in classifica, rispettivamente con 33 e 34 punti. La rincorsa a posizioni di maggior prestigio e’ appena iniziata anche se la strada in questo momento sembra essere in ripida salita.
TM
Squadra nulla. Spiace dirlo ma non credo che così si possa andare lontano