A distanza di diciotto anni, Silvio Baldini torna sul luogo del delitto. Era gennaio del 2004 quando, col suo Palermo in piena lotta per la promozione, Baldini rimase vittima di uno dei tanti colpi di testa del presidente Zamparini: esonerato nonostante un terzo posto momentaneo. Una scelta vincente a posteriori, visto che il suo sostituto Guidolin avrebbe riportato i rosanero in Serie A, scrivendo alcune delle pagine più belle del calcio di provincia degli anni ‘00. Quel Palermo, d’altronde, era una squadra plasmata per la Serie A, che aveva poco a che fare con la cadetteria: Luca Toni, Lamberto Zauli, il genio Corini e Franco Brienza tra i nomi più noti.
Oggi, purtroppo per Baldini e per i tifosi, il livello della rosa non supera gli standard della categoria. Il Palermo lotta per un buon piazzamento playoff, dopo che nella parte centrale del girone d’andata è sembrato una seria candidata al secondo posto. Le ultime giornate sono state fatali per Filippi: sconfitta contro il Latina, derby perso col Catania e pareggio a reti inviolate col Bari nonostante più di un tempo giocato in superiorità numerica. Insomma, a parte le sorprendenti Turris e Monopoli, nessuna delle inseguitrici del Bari vive un buono stato di salute, dato che forse attenua le responsabilità di Filippi.
Baldini è stato annunciato a fine dicembre, avrebbe avuto tempo di lavorare sui suoi principi di gioco, ma ci ha pensato il covid a intralciare i suoi piani. Nel Palermo è scoppiato un maxi focolaio, che tra giocatori e staff ha toccato un picco di venti persone positive.
Nonostante tutto, Baldini ha già varato dei cambi rispetto al suo predecessore e ha provato a metterli in campo giovedì in un’amichevole: niente più 3-5-2, ma un 4-2-3-1 con Silipo, Fella e Floriano alle spalle di Soleri. Se a centrocampo la coppia di mediani era composta da De Rose e Odjer, la curiosità più grande riguarda il neo acquisto Damiani, regista classe ‘98 prelevato dall’Empoli, che con Baldini aveva già riscosso consensi ai tempi della Carrarese. In attacco lunedì potrebbe non esserci Brunori, capocannoniere della squadra con sette gol, che non ha ancora ripreso gli allenamenti. In difesa Almici sembra vicino alla Spal, mentre non ci sarà di sicuro lo squalificato Pelagotti, sostituito in porta da Massolo.
ANALISI TATTICA
La Carrarese di Baldini è stata per diversi mesi una delle squadre più divertenti dell’intera Serie C. Anche in Toscana il sistema di riferimento era il 4-2-3-1. L’ex tecnico del Catania cerca di costruire uno sviluppo diretto, che possa coinvolgere il prima possibile i trequartisti alle spalle della punta. Il primo possesso di solito passa dai piedi dei terzini, chiamati subito a verticalizzare per il trequartista centrale o per l’esterno del lato palla che si apre. L’obiettivo è isolare le ali per farle rientrare palla al piede – Floriano dovrebbe trovare principi adatti alle sue caratteristiche, come ricordano bene i tifosi del Catanzaro – coadiuvate dai terzini sempre disposti a portargli via l’uomo. Di particolare importanza il gioco senza palla del trequartista, chiamato a compensare i movimenti incontro delle ali e quello verso l’esterno della punta.
Se la fase offensiva è il tratto distintivo di Baldini, la fase difensiva invece evidenzia qualche lacuna di troppo. La sua Carrarese viveva momenti in cui riusciva a minacciare gli avversari col pressing alto. Spesso, però, se provava ad abbassare il blocco, tendeva ad allungarsi, con i centrocampisti costretti a coprire molto campo in orizzontale. Vedremo Vivarini come avrà intenzione di sfruttare il campo sui loro fianchi.
Né Catanzaro né Palermo hanno dato il meglio contro le big del girone. I rosanero, a parte una vittoria col Monopoli, hanno raccolto pareggi con Catanzaro e Avellino e una sconfitta netta contro la strabiliante Turris di Caneo. Per cambiare passo serve necessariamente vincere gli scontri diretti. Una vittoria invernale a Palermo, con un’azione magistrale a due tocchi conclusa da Verna, lo scorso anno diede al Catanzaro la convinzione di poter competere con chiunque. Si spera possa essere di buon auspicio per un ambiente a cui il mercato ha riportato entusiasmo.
Mi chiedo sti scienziati della Lega Pro che fanno giocare il posticipo, d’inverno , alle 21, ma perché?? Tra l’altro a Catanzaro lunedì e martedì saranno le giornate più fredde, con temperature previste a zero gradi la sera. Chi è anziano con qualche patologia non andrà allo stadio. Poi ci si lamenta che il pubblico è scarso. Immaginate poi la partita a Potenza 1000 metri d’altezza quasi, a febbraio, sarà di sera alle 21 !!!! Ma su pacci !!!
Perché i commentatori di RAI sport devono mangiare 😫….troppo banale giocare domenica pomeriggio…
Hai ragione Barone, una volta si giocava la domenica alle 14.30. Si pranzava e poi si “digeriva” andando allo stadio con gli amici e l’immancabile caffe Borghetti.
Bei tempi, mo non si capiscia nenta!!!!
Si digeriva verso via mario greco, facendo qualche pausa per via della ripida salita..