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Latina-Catanzaro 0-2: l’analisi tecnico-tattica

I giallorossi sono scesi in campo con l’intenzione di mettere sin da subito le cose in chiaro

Un ottimo Catanzaro conquista tre punti importanti su un terreno di gioco al limite della praticabilità e riduce le distanze dalla capolista Bari. La squadra di mister Calabro si dimostra in netto miglioramento. In fase di possesso palla si evidenziano continui smarcamenti e occupazione strategica degli spazi offensivi per invadere l’area avversaria con molti uomini. Bene la gestione del risultato e l’umiltà con cui la squadra contrasta le avanzate del Latina.

I sistemi di gioco

Il Latina scende in campo con un 3-4-2-1 scolastico.

Il Catanzaro schiera un 3-4-1-2 fluido che si trasforma in 5-3-2 in fase di non possesso complici i movimenti a scalare dei due esterni e di Bombagi il quale si posiziona in linea da tre con Verna e Welbeck.

 Gli interpreti

La porta dei giallorossi è difesa da Branduani. Il terzetto centrale di difesa è composto da De Santis (difensore laterale di destra), Fazio (difensore centrale), Scognamillo (difensore laterale di sinistra). Sui lati Rolando a destra e Vandeputte a sinistra. A centrocampo si posizionano Verna Welbeck con Bombagi in posizione più offensiva alle spalle di Vazquez Curiale. 

La fase di possesso palla

I giallorossi cambiano qualcosa in sotto-fase di costruzione del gioco per portare un uomo in più sopra la linea della palla e si dispongono con un 3-1 più il portiere.  I tre centrali di difesa, supportati da Welbeck (quest’ultimo non sempre preciso), costruiscono la manovra dal basso cercando di trasmettere palla ad uno dei sei giocatori a cui mister Calabro delega l’invasione della metà-campo avversaria. Il Latina si dimostra poco abile a chiudere le linee di passaggio e in effetti Verna Bombagi riescono spesso a ricevere palla in zona di rifinitura. Sugli esterni i riferimenti sono Rolando e Vandeputte. Il belga appare sempre più a suo agio in quella posizione e partendo da sinistra lo si mette in condizione di caricare a pallettoni il suo piede destro, senza dubbio uno dei migliori della Serie C.

In attacco Vazquez e Curiale si muovono abbastanza bene alternando movimenti di lungo-corto per venire incontro alla giocata e di corto-lungo per attaccare la profondità. In realtà i giallorossi non creano moltissime palle-gol ma la presenza nella metà-campo avversaria è una costante del match, in particolar modo a risultato ancora in bilico.

L’organizzazione dei calci piazzati si conferma un punto di forza del Catanzaro e non a caso, entrambi i gol, prendono vita da due corner battuti magistralmente da Vandeputte. Il primo dà origine al fallo di mano con cui Teraschi regala il calcio di rigore successivamente segnato da Vazquez e il secondo consente a Scognamillo di trovare la rete del raddoppio grazie ad una serie di blocchi ben preparati da mister Calabro.

La fase di non possesso palla

Nella costruzione dal basso del Latina, gli uomini di Calabro pressano alto con Bombagi, Curiale e Vazquez sui tre riferimenti difensivi avversari per cercare di riconquistare palla nelle zone alte di campo. 

Il Catanzaro difende 5-3-2 nelle situazioni di gioco in cui i pontini riescono a conquistare campo ma, a dire il vero, i padroni di casa creano poco nel corso della partita e la prima vera palla-gol viene creata al 76′ con il subentrato Barberini abile ad inserirsi in area grazie ad una delle poche disattenzioni dei giallorossi. La fase di non possesso viene complessivamente poco sollecitata, ad eccezione dei minuti finali, e la punta Carletti viene lasciata spesso sola. Ogni tentativo di attacco dei pontini risulta sterile contro il muro eretto da Fazio e compagni.

Cos’ha funzionato?

L’organizzazione difensiva e l’atteggiamento combattivo. La squadra, complice la poca qualità del Latina, ha sofferto veramente poco, difendendo con umiltà e spirito di sacrificio.

L’occupazione degli spazi offensivi. Il Catanzaro è sceso in campo con l’intenzione di mettere sin da subito le cose in chiaro. Il folto numero di giocatori a cui mister Calabro ha delegato la fase offensiva, unito alla maggiore qualità dei singoli, ha reso facile una partita che avrebbe potuto nascondere delle insidie, soprattutto in considerazione delle pessime condizioni del terreno di gioco.

Cosa non ha funzionato?

Difficile trovare punti deboli nella prestazione giallorossa ma se si vuole analizzare la partita in ottica migliorativa, il Catanzaro avrebbe potuto gestire meglio i minuti finali “addormentando” la partita con la qualità e soprattutto l’esperienza dei suoi giocatori.

Autore

Giovanbattista Romeo

1 Commento

  • Finalmente il mister sta trovando la quadra, inoltre abbiamo una panchina lunga ed ha il merito di fare giocare quasi tutti.
    Spero che adesso tornino i tifosi

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