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Taranto: la miglior difesa del campionato

Scritto da Redazione

I pugliesi reduci da tre 0 a 0 di fila, arrivano al “Ceravolo” per sfidare le aquile che cercano il tris di vittorie consecutive.

Sarà la sfida tra le difese migliori del Girone C quella di domenica alle 14:30 al “Ceravolo“. Catanzaro e Taranto arrivano alla contesa con un solo punto di differenza e con le difese sempre sugli scudi. Se per il Catanzaro, occupare il secondo posto in classifica rientra nel pronostico di inizio stagione, per il Taranto la questione è un pò diversa.

I pugliesi (insieme alla Turris) sono la sorpresa di questa prima parte di campionato. Il lavoro di mister Giuseppe Laterza sta portando dei frutti che in pochi avrebbero predetto per una neo promossa. 13 punti in 8 giornate permettono ai rossoblu di giocare più leggeri e di farsi venire ancor più l’acquolina in bocca quando sfidano le big del campionato.

Il DS Montervino ha parlato della stagione in corso, individuando nell’equilibrio della piazza una delle ragioni di questo ottimo avvio. L’obbiettivo stagionale è quello di stare nella parte sinistra della classifica, ma l’appetito vien mangiando. Riguardo alla trasferta imminente in Calabria ha dichiarato: “Giocheremo contro la squadra più forte del campionato insieme a Bari, Avellino e Palermo, ma non andiamo a Catanzaro come vittima sacrificale: giocheremo con la consapevolezza di chi è il Taranto”.

Contro il Catanzaro sarà una sfida dura, dove gli avanti dovranno faticare molto per spezzare le strette maglie delle difese opposte. Gli elementi con la casacca rossoblu da tenere d’occhio sono sicuramente Giovinco e Saraniti, attaccanti importanti per la categoria. Cercare di far mantenere il trend offensivo delle ultime giornate è sicuramente l’obbiettivo di mister Calabro, visto le zero reti nelle ultime tre partite.

L’ANALISI TECNICO-TATTICA

Per inquadrare il Taranto basta affidarsi ai numeri. I pugliesi al momento hanno la miglior difesa del girone C, con soli tre gol subiti, uno in meno del Catanzaro. A Laterza hanno dato i limoni e lui ci sta facendo la limonata: senza troppa qualità differenziale, il successo dei suoi passa dalla fase di non possesso. L’inizio di stagione ha premiato i rossoblù, schierati con un 4-3-3 che, in maniera prevedibile, diventa 4-5-1 con la palla agli avversari. Una squadra competitiva a partire dalla sofferenza, che preferisce passare molte fasi della partita nella propria trequarti. Se necessario, i centrocampisti si schiacciano sin dentro l’area. Le mezzali, poi, devono scalare verso le fasce per dare una mano ai terzini e seguire i tagli degli avversari. A testimonianza dell’attitudine difensiva degli ionici, Riccardi, che a Catanzaro ha giocato da centrale, è stato schierato da terzino bloccato. Ai ragazzi di Calabro servirà tanta pazienza, per non farsi prendere dalla frenesia e non vedere frustrati i propri attacchi. Magari servirà fare qualche passaggio in più per disordinare la difesa, di certo non la situazione preferita dal Catanzaro. Non che il Taranto sia privo di difetti: la linea arretrata, nonostante il baricentro basso, non sempre è reattiva ad assorbire gli inserimenti dalla seconda linea (quindi di un centrocampista o di un trequartista), e attaccare in corsa i cross potrebbe essere una buona soluzione.

La fase offensiva, va da sé, è una conseguenza dell’atteggiamento difensivo. Il Taranto prova ad attaccare in campo aperto, in modo da non utilizzare troppi passaggi per raggiungere la porta. Capitan Marsili è il centrocampista che prova a dare più ordine con i passaggi, mentre Bellocq è una mezzala a proprio agio in conduzione in spazi aperti. L’attaccante più fantasioso è un altro ex, Giuseppe Giovinco. L’alternativa alle ripartenze sono le palle da fermo: il Taranto ha costruito le proprie vittorie da cross su punizione e calcio d’angolo. Nella partita in cui ha avuto una produzione offensiva più varia, quella con la Paganese, ha perso per un contropiede negli ultimi minuti.

Il Taranto, insomma, è una delle squadre più in forma di questo inizio campionato e rappresenta una sfida adatta a valutare lo sviluppo della fase offensiva del Catanzaro.

Samuele Cardamone e Emanuele Mongiardo

 

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