E quello che chiedono i tantissimi cittadini calabresi elettori che il 28 e 29 marzo con il loro voto hanno bocciato l’On. Loiero ed il cosiddetto “loierismo”.
Per la seconda volta in Calabria, nell’ arco di un decennio, si è registrata una sconfitta clamorosa del governo uscente .
L’On. Loiero ha dichiarato di non capire le ragioni di questo disastro ,di non capire come mai i calabresi con il loro voto lo abbiano travolto.
Mille sono le ragioni della disfatta, e sono sotto gli occhi di tutti.
Forse,adesso che la bufera è passata,l’ on. Loiero farebbe bene a meditare sul proprio operato,ad andare indietro con la memoria a quel consenso enorme che cinque anni addietro lo aveva innalzato a Governatore della Calabria e che negli anni ha dissipato con la sua azione politica –amministrativa.
La gente calabrese si è ribellata ad un modo di gestire la cosa pubblica che ,molto spesso, ha guardato al privilegio di pochi trascurando le aspettative legittime e sacrosante di molti.
Il popolo calabrese,come acutamente ha affermato il Presidente eletto Scopelliti, è stato spietato impartendo una severa lezione alla classe politica di governo regionale.
Lezione che non è solo,si badi bene, per gli “sconfitti ” ma lo è anche,e di più, per i “vincitori” che devono mettere il loro agire “al servizio “ della gente e dei loro bisogni. Altrimenti tra 5 anni il terremoto che ha travolto Loiero potrebbe travolgere loro stessi.
Adesso la Calabria ed i Calabresi ,con la valanga di consensi dati al Presidente Scopelliti ed alla sua compagine, hanno dimostrato la volontà di cambiare. Sarebbe gravissimo se si commettessero gli stessi errori del passato e si gestisse la cosa pubblica come se non si dovesse dare conto agli elettori. Sarebbe oltremodo grave se,riciclati a dovere,ritrovassimo vicino ai nuovi governanti regionali gli stessi personaggi che hanno fatto corona alla classe politica così solennemente bocciata. Sarebbe una cosa insopportabile e i calabresi alla prima occasione presenterebbero loro il conto.
Cosa chiedere al Presidente Scopelliti e alla sua coalizione?.Non è facile e non perché siano poche e non chiare le necessità quanto perché manca tanto in tutti i settori e c’è tanto disordine in ogni dove.
Bisogna azzerare , dice il neogovernatore , per poter ricominciare. Al di là delle polemiche su chi ha ricoperto precedentemente incarichi di nomina politica , sicuramente ha ragione.
Bisogna non solo cambiare gli uomini ma anche il modo di operare. Occorre , innanzitutto, definire quali sono i bisogni , quali le risorse disponibili e come utilizzarle al meglio senza sprechi ma in modo efficace .Un’ attenzione particolare va rivolta alla Sanità non solo per la delicatezza della materia che riguarda la salute dei cittadini ma anche perché la stessa assorbe più dell’ 80% del bilancio regionale .
La nuova classe governante,innanzitutto, deve avere costantemente di vista la quotidiana realtà dei nostri ospedali e di ciò che di essenziale manca per il loro funzionamento. Invece di lesinare sul necessario deve tagliare quella selva di spese inutili e offensive per i normali cittadini che affrontano giornalmente mille difficoltà.. Eserciti di consulenti,esperti,comitati,strutture speciali di cui la Regione Calabria può fare benissimo a meno.
Uno strumento per una gestione corretta potrebbe essere un Piano Sanitario Regionale adeguato alla nostra realtà ed ai nostri bisogni e basato su una corretta ricerca epidemiologica .A tutt’ora un piano così concepito non esiste e quello in itinere è stato utilizzato per giustificare la creazione di nuove strutture sanitarie .
Il riordino della rete ospedaliera e sanitaria ,di cui si è tanto parlato, è ancora un sogno .Potrebbe essere , invece, un mezzo per eliminare sprechi ,ridurre il tasso di ospedalizzazione, tra i più alti in Italia , attraverso erogazione di prestazioni appropriate dal punto di vista professionale ed organizzativo e creazione di percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali chiari e definiti, ruoli distinti e precisi specie per ciò che riguarda le attività delle aziende ospedaliere e quelle territoriali.
Sono state assegnate consulenze, nominati dirigenti , assunto personale , spesso con modalità straordinarie e a ridosso delle elezioni, create nuove strutture doppioni di unità operative, simili a contenitori vuoti ed utili solo ai fini di concedere privilegi a chi li gestiva senza offrire alcun nuovo servizio all’ utenza , sono state utilizzate le aziende sanitarie e ospedaliere come segreterie politiche e come sede di comizi elettorali e richieste di voti.
E’ venuto così fuori il deficit che ha creato un enorme buco nel settore della sanità a monte di una offerta qualitativamente scadente, di un tasso elevato di mobilità passiva extraregionale anche e soprattutto per patologie non complesse , e di uno scarso adeguamento tecnologico .
Il governatore uscente, incredibilmente, ha inteso attribuire il disastro della sanità calabrese anche al dilatarsi della spesa farmaceutica ed in particolare “ all’ incetta di medicinali , come sono ormai abituati i nostri anziani” . A nulla è valsa la protesta della nostra associazione che ha ricordato la monoprescrizione imposta ai medici di base , la sproporzione tra la spesa per i farmaci rispetto allo spreco per inutili finanziamenti milionari per pubblicizzare l’ immagine della Calabria, per corsi di aggiornamento , viaggi , per pagare indennità di dirigenti e funzionari sempre con la valigia in mano per partecipare a fiere , mercati e convegni nazionali ed esteri con dubbi risultati per la economia della regione .
Non solo non abbiamo mai saputo né avuto modo di verificare la necessità delle spese su elencate e di quale beneficio sia stato apportato ai calabresi dalle consulenze eccellenti pagate quanto non abbiamo mai ricevuto alcuna risposta dal Governatore ed è stato istituito quell’ iniquo balzello rappresentato dal ticket sui farmaci , prestazioni di assistenza specialistica e termale, pronto soccorso come effetto di calmiere sui consumi. Per non parlare dell’ imposto piano di rientro.
Ci consola oggi ascoltare le dichiarazioni del Presidente Scopelliti che ci dà ragione affermando quanto il ticket incida poco sul deficit del settore sanità ma pesi invece parecchio sui bilanci delle famiglie calabresi che sono prevalentemente composte da anziani , giovani disoccupati o comunque a basso reddito e annuncia la probabilità di eliminare la compartecipazione dei cittadini a tale spesa sanitaria .
Ci convince l’ annunciato probabile commissariamento della sanità se questo rappresenta il mezzo per sanare l’ enorme deficit e rimettere ordine senza colpire i cittadini non colpevoli per un debito accumulato senza il corrispettivo vantaggio di una buona sanità.
Ci permettiamo di suggerire al neo Presidente il coinvolgimento, richiesto in passato e mai ottenuto,dei cittadini calabresi, finanziatori della sanità, e delle associazioni che li rappresentano,nelle scelte che li riguardano , nelle attività relative alla programmazione , al controllo ed alla valutazione dei servizi sanitari a livello regionale,aziendale e distrettuale. Nessuno meglio di loro conosce bisogni e meccanismi .
Formuliamo,infine, al Presidente Scopelliti gli auguri di buon lavoro consapevoli che il compito che dovrà affrontare non sarà dei più facili.
Il vicesegretario regionale di CittadinanzattivaTdM
Emilia Celia