Tutti gli intrecci dell’operazione Pietro Cianci

Nella giornata di ieri, Catanzaro e Teramo si sono nuovamente incontrati per discutere il futuro dell’attaccante Pietro Cianci.

Un’altra fumata grigia che porterà probabilmente ad un terzo e forse ultimo confronto nei prossimi giorni.

Non è bastato dunque l’intervento diretto del presidente Floriano Noto con l’omologo numero uno dei biancorossi, Franco Iachini, le parti sono ancora distanti e la trattativa sembra essere sempre più complessa.

Proviamo dunque a riavvolgere il nastro e capire cos’è accaduto nel corso dell’ultima settimana.

Nel pieno del ritiro estivo, la società giallorossa ha sciolto le riserve e puntato con decisione l’attaccante perfetto per guidare il reparto avanzato nella prossima stagione: Pietro Cianci. 196 cm di altezza, 25 anni, 13 gol tra Potenza e Bari nell’ultimo campionato.

Il ragazzo di Bari vecchia ha le caratteristiche ideali per il gioco di Calabro oltre ad essere unanimemente riconosciuto come uno dei profili più interessanti di tutta la Lega Pro.

Dopo un sondaggio infruttuoso di Palermo e Padova, il Catanzaro affonda il colpo trovando l’accordo con il calciatore e presentando un’offerta formale al Teramo. Gli abruzzesi rifiutano una doppia offerta al rialzo del club di Via Gioacchino da Fiore, prendendo ulteriore tempo per riflettere sulla cessione.

Nella giornata di ieri altro incontro e altro niet degli abruzzesi che complica ancor di più la trattativa. La novità delle ultime ore è però rappresentata dal diritto vantato dal Potenza, oltre che dal Sassuolo, sulla futura cessione dell’attaccante (25%).

Dunque, il Teramo è proprietario del cartellino ma dovrà riconoscere il 25% della cessione al Potenza e il 50% al Sassuolo.

Per quanto raccolto in esclusiva dalla nostra redazione, la richiesta del patron del Teramo, Franco Iachini, è di 300 mila euro per il cartellino di Cianci, al netto dei riconoscimenti da garantire a Potenza e Sassuolo.

Una valutazione considerata fuori mercato dal Catanzaro, ma probabilmente anche dalle altre società interessate nella trattativa e che per queste ragioni accetterebbero una cifra più bassa, ritenuta congrua.

Per quanto riguarda le pretese del Sassuolo, l’accordo è stato già raggiunto con l’inserimento nella trattativa del gioiellino giallorosso Giorgio Megna. Il Sassuolo rinuncerebbe al 50% per Cianci, ottenendo come contropartita il trasferimento di Megna con la formula del prestito con diritto di riscatto.

Sullo sfondo le dichiarazioni di Fabio Sperduti, da anni manager e formatore di atleti baresi, che ha seguito Pietro Cianci sin dal liceo sportivo di Bari. Parole forti e un rapporto tra Teramo e Cianci che viene descritto come una “brutta storia” da chiudere prima possibile.

Come spiegato da Sperduti, se il Teramo non abbasserà le pretese sulla punta e la trattativa con il Catanzaro non andrà a buon fine, il calciatore attenderà la fine del contratto per liberarsi a titolo gratuito. Un epilogo che di certo non si augurano Sassuolo e Potenza, interessate a veder fruttare il loro investimento.

Si attendono nelle prossime ore anche le dichiarazioni di Giovanni Tateo, procuratore dell’attaccante, che in questa fase non si è ancora esposto pubblicamente. Una posizione probabilmente non semplice se consideriamo che lo stesso Tateo è anche il procuratore di Matteo Di Piazza, fuori dal progetto tecnico del Catanzaro, ma legato al club giallorosso fino al 2022.

Pietro Cianci attende la fumata bianca e, secondo indiscrezioni che tuttavia non siamo ancora riusciti a confermare da Teramo, negli ultimi giorni non si starebbe allenando, palesando la volontà a cambiare casacca.

Al netto dei molteplici incastri da sbrogliare, il ds Pelliccioni e il dg Foresti continuano a lavorare su altre trattative. Michele Vano e Federico Melchiorri restano obiettivi concreti, mentre Gliozzi è stato ufficializzato nei giorni scorsi dal Como e continuerà la sua esperienza in Serie B.